A Fano suscita polemiche la tassa del tubo

 Quando si pensa che la fantasia fiscale sia terminata, ecco spuntare una nuova misura che fa discutere. Una delle imposte più controverse è stata introdotta a Fano, comune marchigiano in provincia di Pesaro-Urbino: si tratta della cosiddetta tassa del tubo, un tributo che viene fatto pagare attraverso le bollette. Di cosa si tratta esattamente? Il comune ha deciso di prevederla all’interno del bilancio di quest’anno e ha a che fare con i sotto-servizi come le condotte del gas e le fognature: i tubi sono quelli sfruttati in tal caso, ragione per cui si è deciso di ribattezzarla in questo modo (vedi anche In Maryland viene introdotta la tassa sulla pioggia).

Adempimenti fiscali: Entrate e Rete Imprese Italia siglano accordo

 Con il fine della semplificazione degli adempimenti, Rete Imprese Italia da un lato, e l’Agenzia delle Entrate dall’altro, hanno dato vita ad una apposita task force. A darne notizia nella giornata di ieri, martedì 1 febbraio 2011, è stata l’Amministrazione finanziaria dello Stato nel sottolineare come continui il dialogo tra il Fisco e le Organizzazioni di categoria dell’artigianato, dei servizi, del commercio e del turismo. Rete Imprese Italia, che rappresenta e tutela gli interessi delle PMI aderenti alla Confesercenti, Confcommercio, Cna, Casartigiani e Confartigianato, ieri nel corso di un incontro con i vertici dell’Agenzia delle Entrate hanno tra l’altro fatto il punto sulla prossima entrata in vigore di alcune norme che sono state introdotte con il DL numero 78 del 2010 e che, nello specifico, riguardano il nuovo redditometro, l’accelerazione della riscossione, ma anche le operazioni di compensazione tra crediti e ruoli e la tracciabilità di quelle spese il cui importo risulta essere superiore alla soglia dei tremila euro.

Fisco: Confesercenti presenta i balzelli d’Italia

 La tassa sui gradini, quella sull’ombra, ma anche quella sui ballatoi, la tassa sulle paludi e quella sulla raccolta dei funghi. Sono queste alcune delle tasse che fanno tribolare gli italiani e che la Confesercenti ha “riunito” in un Rapporto dal titolo “Balzelli D’Italia“. Nel documento viene descritto il “bestiario” delle tasse più assurde, curiose, ma anche antiche ed insopportabili. L’Associazione degli esercenti al riguardo ha voluto dimostrare come nel nostro Paese sia necessaria una riforma del Fisco urgente affinché vengano restituite all’Italia delle prospettive di crescita solide. Tra le altre imposte del “bestiario” c’è quella su caccia e pesca, sui cani, sul bestiame, ma anche “tasse patriottiche” come quella sul Tricolore. Questo dopo che a Desio l’Amministrazione comunale ha chiesto ad un albergatore, sebbene poi sia stata fatta marcia indietro, un tributo per l’esposizione della bandiera dell’Italia e dell’Unione Europea.

Riscossione e servizi: Equitalia e Confesercenti insieme per le imprese

 Per le realtà imprenditoriali italiane aderenti alla Confesercenti il futuro per quel che riguarda la riscossione ed i relativi servizi sarà caratterizzato da minori intralci burocratici. Ad annunciarlo nei giorni scorsi è stata Equitalia, la quale al riguardo, attivando un vero e proprio canale diretto con le realtà del settore, ha stipulato un accordo di durata biennale con la Confesercenti. Per le piccole e medie imprese, ovverosia per i titolari dei negozi per la vendita al dettaglio, tutto si potrà semplificare grazie alla collaborazione Equitalia-Confesercenti che sfocerà nel fornire alle PMI del comparto l’assistenza necessaria sulla base di soluzioni che verranno via via individuate in funzione della natura delle realtà imprenditoriali locali. Grazie a delle apposite convenzioni, in accordo con quanto recita una nota emessa da Equitalia lunedì scorso, le associazioni della Confesercenti presenti sul territorio da un lato, e gli agenti della riscossione dall’altro, potranno fornire consulenza, formazione, ma anche degli sportelli dedicati affinché  i commercianti e gli imprenditori dei pubblici esercizi in materia di riscossione possano avere vita facile.

Confesercenti contro il federalismo: aumenta le tasse delle pmi

 L’ultimo studio approntato dalla Confesercenti mette in luce una realtà piuttosto amara per quel che concerne il progetto di federalismo fiscale che l’attuale esecutivo si appresta a porre in essere; in effetti, l’associazione di categoria, la quale rappresenta gli interessi delle piccole e medie imprese attive nel commercio, nei servizi e nel turismo, ha messo nero su bianco dei dati che testimoniano come il progetto in questione porterà a un inasprimento tributario nei confronti di alcuni contribuenti. In particolare, in base a questo rapporto, i lavoratori autonomi e le stesse pmi dovranno far fronte a un maggior carico in questo senso, con l’addizionale Irpef regionale ancora più salato di quello attuale.

Confesercenti: occorre ridurre le tasse al 40%

 L’Italia si colloca tra i primi posti nella scala Ue, ma non relativamente a una buona performance del Pil, ma purtroppo, per il livello delle tasse. In base ai dati dell’Istat dal 2008 al 2009 la pressione delle imposte è salita al 43,2%, oltre la spesa pubblica salita al 52,5% del Pil.

Per rilanciare l’Italia bisogna ridurre la pressione fiscale dal 43,2% attuale al 40% in tre anni – suggerisce Marco Venturi, presidente di Confesercenti -. Occorre tagliare le tasse di un punto all’anno, con l’obiettivo di favorire gli investimenti ed incentivare i consumi.

L’Italia si colloca così al quinto posto nella scala della pressione fiscale, insieme alla Francia e dopo Danimarca, Svezia, Belgio e Austria, mentre nel 2008 era al settimo. L’aumento della pressione fiscale è dovuto, secondo quanto affermato dagli analisti, soprattutto alla diminuzione del Pil dell’Italia che è stata maggiore della diminuzione delle entrate.

Irap: PMI in pressing per riduzione in Finanziaria 2010

 Riguardo alla messa a punto, alla discussione e all’approvazione finale della Legge Finanziaria 2010, il Governo ed il Parlamento dovrebbero adottare dei provvedimenti in grado di far cambiare marcia al nostro Paese. La necessità di mantenere il rigore contabile, infatti, rischia di mettere l’Italia in una posizione tale da non poter intercettare al meglio la ripresa, o meglio la “ripresina” visto che il rimbalzo del prodotto interno lordo per il prossimo anno sarà lento e graduale. Ne sa qualcosa al riguardo la Confesercenti, la quale, in scia alle difficoltà che le imprese associate hanno dovuto fronteggiare negli ultimi dodici/diciotto mesi, è tornata a ribadire la necessità di tagliare a favore delle PMI il prelievo sull’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) già in sede di approvazione della Finanziaria 2010.

Fisco e imprese: Confesercenti propone un patto triennale

 Le Associazioni delle piccole e medie imprese, ed in particolare la Confesercenti, per voce del suo presidente, Marco Venturi, chiede al Governo, al fine di uscire dalla situazione di emergenza, di aprire un tavolo di confronto finalizzato all’istituzione di un patto della durata di tre anni che spazi dai consumi al credito passando per il fisco. Il patto, tra l’altro, dovrà servire per fare in modo che molte piccole e medie imprese evitino la chiusura, possano crescere ed innovarsi e possano altresì superare alcuni svantaggi competitivi presenti. Tali richieste, in particolare, sono state formulate dal Presidente della Confesercenti nel corso di un intervento durante il quale è stata presentata una ricerca sul “quadro macroeconomico per l’economia italiana” a cura dell’Ufficio economico dell’Associazione di categoria in collaborazione con il Ref.