Ci sono importanti novità per quel che riguarda gli studi di settore 2011, ovverosia quelli da presentare quest’anno a valere sull’anno di imposta 2010. A darne notizia nella giornata di ieri, martedì 28 giugno del 2011, è stata l’Agenzia delle Entrate nel far presente come in merito sia stato messo tutto nero su bianco con un’apposita Circolare, la numero 30/E diffusa proprio nella giornata di ieri. In particolare, gli studi da presentare quest’anno, oltre a contenere, così come avvenuto in questi ultimi anni, i cosiddetti correttivi anticrisi, sono caratterizzati anche dall’introduzione di nuovi indicatori che tendono conto sempre di più del luogo dove il contribuente esercita l’attività. Trattasi, nello specifico, di due nuove indici che misurano le retribuzioni a livello locale, e che “pesano” gli importi dei canoni di locazione residenziale.
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Detrazioni e deduzioni fiscali: una giungla da semplificare
Quante sono, in base alla vigente normativa fiscale, le deduzioni e le detrazioni fiscali ammesse e concesse dal Fisco? Ebbene, sono veramente tante, al punto che al riguardo Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, ritiene che questa giungla di detrazioni e di deduzioni fiscali debba essere oggetto di una semplificazione. La questione è di scottante attualità visto che nei prossimi mesi l’attuale Governo in carica, stando alle promesse, dovrebbe mettere mano alla riforma fiscale. La coperta, non lo si scopre di certo oggi, è corta, ragion per cui per investire nella crescita, mantenendo i conti pubblici in ordine, serve che vengano recuperate più risorse dalle azioni di lotta e di contrasto all’elusione ed all’evasione fiscale. Ma in che modo?
Contenzioso: Agenzia Entrate promette meno liti col contribuente
Prima di arrivare dinanzi al giudice, nell’ambito della pretesa fiscale e tributaria, per l’anno in corso l’Agenzia delle Entrate ha fissato un importante obiettivo, consistente nell’attivare meno liti tra il Fisco ed il contribuente. Ragion per cui l’Amministrazione finanziaria dello Stato rafforzerà ulteriormente le verifiche finalizzate a rilevare se, anziché dinanzi al giudice, la lite si possa dirimere utilizzando strumenti ed istituti quali quelli della conciliazione o dell’autotutela. A specificarlo con un comunicato ufficiale, in data odierna, giovedì 26 maggio 2011, è stata proprio l’Agenzia delle Entrate che in merito ha tracciato quelle che rappresentano in tutto e per tutto le linee guida finalizzate alla gestione del contenzioso fiscale a valere sull’anno 2011. Al riguardo l’Amministrazione finanziaria dello Stato ha messo tutto nero su bianco, con un’apposita circolare, la numero 22/E, riportante la data odierna, e con la quale, ad integrazione delle linee strategiche dello scorso anno, le Entrate hanno dettato la linea che gli Uffici del Fisco dovranno seguire.
Berlusconi: sarà impossibile tagliare le tasse
Chi si aspettava una riduzione delle tasse dovrà accantonare questa speranza. È lo stesso Silvio Berlusconi ad annunciare che a giugno è in arrivo una manovra finanziaria più consistente del previsto con un intervento di sistemazione dei conti e spese da rifinanziare che si attesterebbe intorno agli 8 miliardi di euro nel biennio 2011-2012. Tra le spese da finanziare obbligatoriamente, sottolinea il premier, ci sono le missioni internazionali all’estero e le assunzioni di una parte dei precari della scuola. Berlusconi quindi annuncia in un certo modo l’aumento della pressione fiscale sottolineando come non sia possibile, per nessun Paese d’Europa, in questo momento introdurre o pensare di introdurre una riduzione della pressione fiscale.
Burocrazia fiscale: un salasso per le Pmi
In Italia, rispetto agli altri Paesi dell’Europa occidentale, le piccole e medie imprese devono subire sia una burocrazia ottusa, sia un fisco opprimente, con la conseguenza che i costi annui rappresentano in tutto e per tutto un salasso. E’ questa la posizione espressa da Giuseppe Bortolussi, il segretario della CGIA di Mestre, nell’apprezzare le recenti dichiarazioni rilasciate dal Ministro all’Economia, Giulio Tremonti, sulla necessità di rendere meno opprimente a carico del sistema imprenditoriale italiano la burocrazia ed il fisco. C’è quindi bisogno di una maggiore semplificazione che dallo Stato può essere messa in atto praticamente a costo zero, mentre nel contempo le piccole e medie imprese possono tagliare i costi ma anche il tempo che, per assolvere agli adempimenti, porta via centinaia di ore l’anno.
In aumento contribuenti che pagano tasse a rate
Pagare le tasse in tante comode rate? Il servizio delle Entrate piace ai contribuenti italiani che decidono di dilazionare il pagamento delle tasse. Complice la crisi, stando alle ultime rilevazioni sarebbe infatti in aumento il numero di coloro che decidono di rateizzare: la crisi economica costringe sempre più i contribuenti in debito con il fisco a chiedere di pagare a rate. È quanto emerge dall’audizione del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in commissione Finanze della Camera, che sottolinea:
La possibilità – in caso di comprovata situazione di temporanea difficoltà economica, di ripartire il debito iscritto a ruolo a partire da 100 euro e fino a un massimo di 72 rate e senza l’obbligo di prestare alcuna garanzia, costituisce in questo momento di crisi economica, una fondamentale ancora di salvezza per centinaia di migliaia di debitori iscritti a ruolo.
Draghi: no all’aumento tasse ma controlli più attenti
Diminuire le aliquote man mano che si aumenta il gettito derivante dal recupero delle imposte evase, é la proposta del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi che in occasione di un intervento effettuato presso l’Università cattolica dedicato al futuro dell’Euro è stato molto chiaro:
Aumentare le aliquote fiscali è fuori discussione: comprometterebbe l’obiettivo della crescita, sottoporrebbe i contribuenti onesti a un’insopportabile vessazione; le aliquote andrebbero piuttosto diminuite, man mano che si recuperino evasione ed elusione.
Evasione fiscale: cresce nel primo bimestre 2011
Anche nei primi due mesi del 2011 l’evasione fiscale in Italia, al pari del debito pubblico, è cresciuta. A rilevarlo è stata Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, in accordo con un’indagine commissionata a KRLS Network of Business Ethics. Il dato del primo bimestre 2011 non fa altro che confermare in Italia il primato a livello europeo per quel che riguarda l’evasione fiscale; l’imponibile evaso, in base all’indagine, si attesta al 54,6% del totale, il che significa che mancano all’appello, ovverosia non sono soggetti a tassazione, la bellezza di 179 miliardi di euro su base annua. E sebbene, quindi, il Fisco registri oramai da qualche anno risultati in aumento per quel che riguarda il recupero da evasione, nel frattempo la montagna di imponibile evaso cresce in eguale misura. Dall’indagine KRLS Network of Business Ethics emerge altresì un calo della cosiddetta “Tax compliance”, ovverosia l’indice della fedeltà fiscale dei contribuenti italiani che negli ultimi cinque anni ha fatto registrare un crollo pari a quasi il 12%.
Equitalia: modulo compensazione debiti erariali pronto
Per il pagamento dei debiti erariali mediante compensazione, il modulo di dichiarazione che deve essere presentato ad Equitalia è pronto. A darne notizia in data odierna, venerdì 11 marzo 2011, è stata proprio Equitalia nel precisare come questo sia scaricabile direttamente online, dai siti Internet delle società agenti della riscossione, oppure si può andare a ritirare in formato cartaceo presso tutti gli sportelli della rete Equitalia. La compensazione debiti erariali, in accordo con quanto ha ricordato Equitalia con una nota, fa seguito sia al decreto del MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, riportante la data dell’11 febbraio 2011, sia alle indicazioni che sono state fornite dall’Agenzia delle Entrate, includendo anche una Circolare, la numero 13/E, che è stata emanata oggi dall’Amministrazione finanziaria dello Stato in attuazione al Decreto Legge numero 78 del 2010. In particolare, a sua volta con una nota l’Agenzia delle Entrate ha spiegato come non ci sia alcuna preclusione all’autocompensazione in caso di ruoli per i quali viene concessa la sospensione oppure la rateazione.
Accertamenti fiscali fanno chiudere le imprese
Per far chiudere un’impresa in Italia, nel rapporto di una su tre, basta che scatti a suo carico un accertamento di natura fiscale. A farlo presente nei giorni scorsi è stata l’Associazione Contribuenti Italiani in accordo con Rapporto che sarà pubblicato sul magazine Contribuenti.it, ed i cui dati sono stati illustrati a Roma. Sono due in particolare gli eventi ai quali il 31,8% delle imprese italiane non riescono a reggere e, quindi, sono costretti alla chiusura; uno è dato dalla crisi finanziaria ed economica, e l’altro proprio da un eventuale accertamento di natura fiscale. Non a caso, in base ai dati che sono stati pubblicati sul Rapporto annuale del Contribuente, crescono in Italia le richieste di pagamento a rate delle imposte che sono arrivate a quota un miliardo circa rispetto alle 800 mila di due anni fa.
Recupero da evasione ai contribuenti onesti
Nei giorni scorsi, congiuntamente, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), Equitalia e l’Agenzia delle Entrate hanno alzato il velo sui dati 2010, in crescita, inerenti il recupero da evasione fiscale, tributaria e contributiva. Ebbene, la CGIA di Mestre, nel complimentarsi con i tre Enti, ha comunque ricordato come nel nostro Paese l’evasione fiscale sia stimata in ben 100 miliardi di euro all’anno di imponibile non dichiarato. Inoltre, secondo Giuseppe Bortolussi, Segretario dell’Associazione degli artigiani mestrina, queste somme, comunque rilevanti, che sono state recuperate andrebbero restituite ai contribuenti che pagano le tasse, ovverosia quelli onesti. Secondo la CGIA l’evasione fiscale non si può contrastare e combattere solamente con delle azioni efficaci di contrasto; per l’Associazione, oltre ad una seria lotta alla criminalità, serve anche un abbassamento della pressione fiscale e tributaria che nel nostro Paese rimane molto alta.
Compensazione fiscale: firmato il Decreto sui ruoli
Il cosiddetto Decreto “compensa ruoli” è stato firmato dal Direttore Generale delle Finanze. A darne notizia con un comunicato ufficiale è stato proprio il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), ragion per cui presto, in linea con le attese e l’orientamento dell’attuale Governo in carica, si potranno portare in compensazione nell’F24 anche le imposte erariali che sono iscritte a ruolo. In particolare, la partenza della nuova misura è subordinata sia alla pubblicazione del Decreto stesso sulla Gazzetta ufficiale, sia all’istituzione, da parte dell’Amministrazione finanziaria dello Stato, ovverosia l’Agenzia delle Entrate, dei codici tributo che dovranno essere utilizzati per effettuare i pagamenti tramite il modello F24. Il Decreto, in particolare, è stato firmato in attuazione del Decreto Legge numero 78 del 2010, ed nello specifico del comma 1 dell’articolo 31.
Tasse più odiate: la top ten dell’Associazione Contribuenti Italiani
E’ l’aggio esattoriale la tassa più odiata dagli italiani. A rivelarlo è Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, in accordo con uno studio a cura di Krls Network of Business Ethics realizzato proprio su commissione da parte dell’Associazione nella prima settimana del corrente mese di gennaio. L’indagine, in particolare, è stata effettuata prendendo a riferimento un campione casuale di cittadini residenti in Italia che sono stati intervistati telefonicamente. Al secondo posto di questa speciale classifica c’è quella che secondo Contribuenti.it, così come messo in evidenza da tempo, è la tassa più evasa nel nostro Paese; stiamo parlando del canone rai, mentre al terzo posto tra le tasse più odiate c’è il bollo auto. Al quarto poco ci sono le accise sulla benzina, sull’energia elettrica e sul metano che contribuiscono a zavorrare le bollette di luce e gas unitamente al pieno di benzina alla pompa.
Riscossione coattiva penalizza famiglie ed imprese
Le procedure di riscossione coattiva penalizzano sia le famiglie, sia le imprese, ed in particolare quelle che sono in difficoltà economiche tali che è molto alto rischio di cadere nelle mani degli usurai. A farlo presente è stato il presidente dell’Associazione Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno, dopo che da uno studio, che Contribuenti.it ha commissionato a KRLS Network of business ethics, è emerso come anche nel 2011 purtroppo, si registrerà per l’usura un vero e proprio boom. La situazione al riguardo secondo Contribuenti.it potrebbe farsi più grave quest’anno attorno al mese di giugno del 2011, quando le famiglie ed ancor di più le imprese saranno chiamate al versamento delle tasse a valere sui redditi e sui compensi percepiti nel 2010. Di conseguenza Contribuenti.it, rivolgendosi al Governo, è tornata a chiedere la moratoria sul pagamento delle imposte a favore di quelle imprese e di quelle famiglie che risultano essere assistite dalle Fondazioni antiusura.