Evasione fiscale: Entrate, operazione interforze Campania-Lazio

 A carico di una società con sede amministrativa a Napoli, e quella legale a Roma, ed operante nel settore della produzione e delle distribuzione dell’energia elettrica, la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Campania, e quella del Lazio, sono scese in campo con una squadra anti-evasione nell’ambito di una vera e propria operazione interforze che ha portato al recupero di oltre cinque milioni di euro. Questo, in particolare, grazie alle azioni congiunte ed alle attività di verifica effettuate dai rispettivi Uffici Grandi contribuenti delle due Direzioni Regionali del Fisco. Analizzando i bilanci della società sopra indicata, gli “007” del Fisco, nell’ambito di un’attività di verifica e di ispezione complessa, hanno rilevato come l’azienda abbia maturato indebitamente una detrazione Iva, nel corso di più anni. Tutto è cominciato con la costituzione di una Newco operante in regime di esenzione Iva; poi questa società è stata in una fase successiva incorporata dalla società con sede legale a Roma, e con sede amministrativa a Napoli, operante invece in regime di imponibile ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (Iva).

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Entrate – Comuni Emilia Romagna: alleanza antievasione decolla

 L’alleanza antievasione tra l’Agenzia delle Entrate ed i Comuni “caccia evasori” dell’Emilia-Romagna ha letteralmente spiccato il volo. A darne notizia è stata proprio la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna nel far presente come, in base all’ultima rilevazione, i Comuni aderenti al protocollo Entrate-Anci abbiano inviato oltre settemila segnalazioni qualificate rispetto ad appena 1.866 segnalazioni inviate alla fine dell’anno 2009. Le segnalazioni qualificate, lo ricordiamo, sono quelle che, nell’ambito della sospetta evasione, gli Enti locali inviano al Fisco che poi, una volta analizzate, avvia degli accertamenti che possono riguardare, tra l’altro, le residenze fittizie all’estero, le libere professioni, il commercio, l’edilizia, la proprietà immobiliare ed anche casi di elevata capacità contributiva rispetto a quanto invece dichiarato al Fisco.

Evasione: la fantasia non basta per sfuggire al Fisco

 Nella Regione Veneto il Fisco, ed in particolare l’Agenzia delle Entrate di Rovigo, ha recuperato da due aziende polesane ben 1,3 milioni di euro dopo che queste due imprese, con molta fantasia, avevano presentato al fisco dichiarazioni inventate a fronte sia di false compravendite, sia di costi inesistenti. Il recupero da evasione messo a segno dal Fisco riguarda complessivamente sia le maggiori imposte dovute tra Iva, Irap ed Ires, sia le sanzioni e gli interessi che nel frattempo sono maturati. Una di queste due aziende dribblava il Fisco truccando la contabilità, mentre l’altra andava a spostare i capitali un po’ dove le conveniva. Al fine di far crollare l’imponibile ai fini fiscali, una di queste due aziende ha fatto di tutto per truccare i conti anche con passività verso le banche del tutto inesistenti; ma anche prestazioni per servizi mai resi, nonché mezzi ed autovetture mai acquistate. I soci di questa società dopo aver accettato tutti i rilievi mossi e contestati dagli “007” dell’Amministrazione finanziaria dello Stato, verseranno all’Erario 820 mila euro.

Evasione fiscale: quando i conti non tornano al Fisco

 Si può evadere il Fisco dichiarando tutti i redditi percepiti ma, nello stesso tempo, andando ad “appesantire” la dichiarazione dei redditi o con costi inesistenti, oppure con costi non direttamente collegati all’attività che si esercita e, quindi, costi a tutti gli effetti indebitamente portati in deduzione e/o in detrazione. Questo è quanto, in Campania, ha scoperto la Direzione Provinciale delle Entrate di Salerno a carico di tre professionisti che, infatti, dichiaravano i redditi percepiti ma ciò nonostante i conti non tornavano anche perché sono state rilevate ampie differenze tra quanto dichiarato ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (Iva), e quanto dichiarato ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Ebbene, a seguito delle indagini fiscali effettuate a carico dei tre professionisti, l’Agenzia delle Entrate ha recuperato somme che complessivamente ammontano a ben mezzo milione di euro.

Comuni caccia-evasori: in Emilia-Romagna salgono a 214

 Continuano ad aumentare nella Regione Emilia-Romagna i Comuni “caccia-evasori”, ovverosia quelli che, a seguito della stipula di un apposito accordo con il Fisco, scendono direttamente in campo, congiuntamente con l’Agenzia delle Entrate, nella lotta e contrasto all’evasione fiscale. In accordo con quanto reso noto nella giornata di ieri dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna, si registrano tre new entry che fanno salire i Comuni caccia-evasori a quota 214, corrispondenti ad oltre il 60% dei Comuni presenti sul territorio regionale. Trattasi, nello specifico, dei comuni di Castel Maggiore, Ozzano e Argelato a seguito dell’adesione ad un apposito protocollo di intesa che nei mesi scorsi l’Agenzia delle Entrate ha siglato con l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani. Questo dopo la recente adesione di Bagno di Romagna, in Provincia di Forlì-Cesena, Montefiore Conca in Provincia di Rimini, San Giorgio Piacentino in Provincia di Piacenza e San Lazzaro di Savena in Provincia di Bologna.

Fisco Emilia-Romagna: alleanza Comuni-Entrate si rafforza

 Continuano ad aumentare nella Regione Emilia-Romagna i cosiddetti “Comuni caccia-evasori“, ovverosia quelli che con l’Agenzia delle Entrate hanno siglato l’apposito protocollo d’intesa che attiva una collaborazione finalizzata a contrastare sul territorio l’evasione fiscale. Al riguardo, infatti, la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna ha reso noto che si sono aggiunti altri quattro Comuni caccia-evasori: Bagno di Romagna, in Provincia di Forlì-Cesena, Montefiore Conca in Provincia di Rimini, San Giorgio Piacentino in Provincia di Piacenza e San Lazzaro di Savena in Provincia di Bologna. L’adesione dei Comuni all’alleanza anti-evasione segue quella che la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna ha stipulato con l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani.

Evasione fiscale: Entrate e Inps incrociano le banche dati

 Grazie ad un accordo di durata pari a ben cinque anni, l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale da un lato, e l’Agenzia delle Entrate dall’altro, hanno ufficialmente rafforzato la propria collaborazione nel campo delle misure e delle azioni di contrasto all’evasione fiscale. A darne notizia in data odierna è stata proprio l’Amministrazione finanziaria dello Stato nel sottolineare come in prima linea nell’accordo ci sia non solo lo scambio di informazioni, ma anche verifiche mirate a fronte di un coordinamento operativo reso più efficace attraverso dei meccanismi di cooperazione informatica. A firmare l’intesa antievasione sono stati Antonio Mastrapasqua, Presidente dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, e Attilio Befera, Direttore dell’Agenzia delle Entrate, per quella che porterà ad un recupero più rapido ed efficace delle somme evase a livello fiscale e contributivo attraverso proprio un potenziamento delle rete del controllo e dell’accertamento unitamente ad uno scambio di informazioni che sarà sistematico e nel pieno rispetto della privacy.

Fisco Emilia-Romagna: Comuni caccia-evasori a quota 207

 Continua ad aumentare nella Regione Emilia-Romagna il numero di Comuni cosiddetti caccia-evasori. Le ultime new entry, in accordo con quanto riportato in data odierna da FiscoOggi, la rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, sono rappresentate dai Comuni di Sarsina, in Provincia di Forlì-Cesena, il Comune di San Clemente, in Provincia di Rimini, San Giorgio di Piano, in Provincia di Bologna, ed il Comune di Monte San Pietro sempre in Provincia di Bologna. Con questi altri quattro nuovi ingressi il numero di Comuni caccia-evasori sul territorio regionale sale a quota 207 nell’ambito di un’intesa siglata tra il Fisco e le Amministrazioni Comunali così come previsto da un accordo a carattere nazionale siglato nei mesi scorsi dall’Agenzia delle Entrate con l’ANCI, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani per contrastare congiuntamente l’evasione fiscale. In termini percentuali, sul totale, la quota di Comuni caccia-evasori sfiora attualmente il 60% e, probabilmente, nuovi ingressi si registreranno nelle prossime settimane.

Contrasto evasione Entrate-Comuni: Monza tra gli alleati

 Nell’ambito della lotta e del contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale e tributaria delle Entrate con la collaborazione dei Comuni, anche Monza si aggiunge ai Comuni lombardi alleati con il Fisco e contro chi non paga o elude le tasse. Nello scorso mese di ottobre, infatti, il Comune di Monza da un lato, e la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate della Lombardia dall’altro, hanno stipulato l’apposita convenzione grazie alla quale in materia di accertamento tributario si viene ad attivare un canale di scambio di dati e di informazioni finalizzato all’individuazione di situazioni anomale e potenzialmente evasive. A fronte di tali situazioni il Comune di Monza potrà inviare al Fisco delle segnalazioni qualificate che, nel caso in cui portano alla riscossione di somme a titolo definitivo, fanno scattare a favore del Comune di Monza il riconoscimento di una percentuale pari a ben il 33%. Così come avviene nell’ambito dell’alleanza con gli altri Comuni della Lombardia e del resto d’Italia, l’Agenzia delle Entrate ai fini dell’individuazione delle situazioni anomale e potenzialmente evasive mette a disposizione le registrazioni di atti, le dichiarazioni dei redditi e le utenze.

Fisco Lombardia: patto antievasione con il Comune di Como

 In Lombardia nei giorni scorsi un altro Comune è diventato “caccia-evasore”. Trattasi, nello specifico, del Comune di Como che giovedì scorso, 21 ottobre 2010, ha siglato il “patto antievasione” con la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate che attiva, in materia di accertamento tributario, la partecipazione tra i due Enti. A seguito della stipula di una apposita convenzione, quindi, anche il Comune di Como potrà andare ad incassare, in funzione delle segnalazioni qualificate pervenute al Fisco, il 33% delle maggiori imposte che saranno recuperate dall’Agenzia delle Entrate a titolo definitivo. Le segnalazioni qualificate, lo ricordiamo, sono delle situazioni anomale inviate dai Comuni al Fisco, a seguito di un’attività di controllo e scambio di informazioni e di dati con le Entrate, con i dipendenti comunali che si occupano di tale attività che, tra l’altro, può far leva sul know-how dell’Amministrazione finanziaria dello Stato nell’attività di controllo.

Evasione fiscale: contrasto più efficace con scambio informazioni

 Con i tagli ai trasferimenti alle Regioni da parte dello Stato centrale, le somme recuperate dalle attività di contrasto all’evasione fiscale rappresentano a conti fatti l’unica vera e nuova fonte di entrate per il sistema pubblico. Ad affermarlo è stato l’on. Riccardo Nencini, Assessore al bilancio ed ai tributi della Regione Toscana, il quale ha altresì sottolineato come maggiori saranno le risorse recuperate, maggiori saranno i servizi e le politiche di sostegno a favore sia dei cittadini, sia delle imprese. Per recuperare più risorse secondo l’Assessore serve agevolare e potenziare lo scambio di informazioni tra i vari settori delle Amministrazioni Pubbliche, e per questo nelle ultime settimane la Regione Toscana ha in alcuni casi rinnovato, ed in altri stipulato specifiche intese e protocolli con l’Agenzia delle Entrate, con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e con la Guardia di Finanza.

Fisco servizi funebri, scoperta evasione in Veneto

 Nuovo “colpo” dell’Agenzia delle Entrate, stavolta in Veneto, ed in particolare a Bassano del Grappa dove è stata scoperta un’evasione da oltre un milione di euro nell’industria del “caro estinto”, ovverosia nei servizi funebri, attraverso sia omessi ricavi, sia l’adozione di procedure contabili finalizzate a truccare i conti. Nel dettaglio, l’Agenzia delle Entrate a Bassano del Grappa, a seguito di opportune verifiche a carico di molte aziende locali, ha scovato una sacca di evasione per complessivi 1,12 milioni di euro circa dopo che gli “007” del Fisco hanno passato al setaccio sia le agenzie di onoranze funebri, sia i produttori di articoli funerari. In particolare, per quel che riguarda i produttori di articoli funerari, il Fisco ha accertato ricavi omessi, e quindi evasi, per oltre 911 mila euro in base al numero di verghette acquistate cui sarebbe dovuto corrispondere un determinato numero di casse fabbricate.

Equitalia: tutte le novità per i contribuenti

 Nell’ambito delle iniziative programmate per il 2011, Equitalia ha reso noto che la campagna d’autunno è finalizzata a “farsi in quattro” per i contribuenti attraverso le nuove guide, il call center, le aperture prolungate, già attive in molte aree del nostro Paese, ma anche con l’assistenza via Web. In particolare, per quel che riguarda i siti Internet del Gruppo, Equitalia ha fatto presente come i contatti siano “non stop”; questo significa che attraverso il Web il contribuente può scrivere a Equitalia anche nei fine settimana e di notte al fine di richiedere assistenza, informazioni e chiarimenti; il tutto fermo restando che dai siti di Equitalia i cittadini potranno avere e tenere sempre sotto controllo la propria situazione debitoria, effettuare pagamenti, scaricare i moduli ed effettuare con il calcolatore online il calcolo del piano di rateazione del debito tributario. Per rendere tutto più facile, inoltre, Equitalia ha annunciato la messa a punto di nuove guide che contengono informazioni, spiegazioni e chiarimenti in un’unica pagina e, quindi, in modo snello, rapido e veloce.

Evasione fiscale: Lombardia, patto Entrate – Comune di Voghera

 In Lombardia anche il Comune di Voghera è diventato “caccia evasore”. Questo a seguito di una apposita convenzione che il Comune di Voghera da un lato, e l’Agenzia delle Entrate dall’altro, hanno siglato mercoledì scorso per quel quella che rappresenta un’alleanza anti-evasione già siglata e sperimentata con tanti altri Comuni lombardi, tra cui i Comuni capoluogo di provincia di Pavia, Lodi, Brescia, Varese, Milano, Sondrio, Lecco, Bergamo e Cremona. Anche il Comune di Voghera, in base alle somme riscosse a titolo definitivo dalle cosiddette “segnalazioni qualificate”, potrà così andare ad incassare il 33% degli importi recuperati nell’ambito del contrasto ai fenomeni elusivi ed evasivi nel campo delle libere professioni, del commercio, dell’edilizia, dell’immobiliare, ma anche in merito alle residenze fittizie all’estero di contribuenti che, pur continuando ad avere rapporti economici nel nostro Paese, cercano di dribblare la fiscalità italiana.