Controlli fiscali Roma: giro di vite sul settore noleggio con conducente

 A Roma da qualche giorno è scattato il giro di vite sul settore dei servizi di noleggio con conducente, ed in particolare sulla cessione dell’autorizzazione dell’esercizio dell’attività ad altri soggetti. L’operazione, secondo quanto ha reso noto la Direzione Regionale Lazio dell’Agenzia delle Entrate, ha già portato all’immediata riscossione di oltre 750 mila euro, e la contestuale notifica di 3,2 milioni di euro derivanti dall’attività di accertamento. Nello specifico, grazie a dei controlli mirati, ed all’acquisizione, in virtù della collaborazione del Comune di Roma, dell’elenco dei titolari delle autorizzazioni per attività di noleggio con conducente, sono state già scoperte ben duecento operazioni di cessione delle autorizzazioni senza che sia stata effettuata la regolare comunicazione al Fisco. Le indagini effettuate e quelle in corso vengono coordinate dalla divisione Accertamento dell’Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale Lazio, con il coinvolgimento di ben sedici uffici regionali delle Entrate.

Anomalie studi di settore: Agenzia Entrate invia le comunicazioni agli intermediari

 Nell’ambito dell’attività di monitoraggio sulla corretta applicazione degli studi di settore, l’Agenzia alle Entrate ha reso noto che sono pronte per essere inviate via Internet la bellezza di 37 mila comunicazioni ad altrettanti intermediari riguardo ad anomalie riscontrate su ben 92 mila dei loro clienti/assistiti. Nelle dichiarazioni dei loro assistiti, relative all’anno 2007, ai fini della presentazione degli studi di settore, infatti, ci sono delle incoerenze, e per questo l’Amministrazione finanziaria sta provvedendo ad inviare agli intermediari le relative comunicazioni telematiche. L’iniziativa dell’Agenzia delle Entrate, tra l’altro, fa seguito alle oltre centomila lettere, 105 mila per l’esattezza, inviate all’inizio dello scorso mese di giugno ad altrettanti contribuenti che, nella presentazione degli studi di settore, hanno omesso o indicato in maniera non corretta alcuni dati determinanti ai fini dell’applicazione di tale strumento.

Intensificazione dei controlli per le agevolazioni agli enti associativi

 La circolare 12/E ha illustrato quelle che sono le novità del decreto legge “anticrisi” nell’ambito del regime fiscale agevolato per gli enti di tipo associativo: l’agevolazione potrà essere ottenuta a seguito della comunicazione all’Agenzia delle Entrate, attraverso l’invio di un apposito modello, di dati e notizie rilevanti da un punto di vista fiscale. Questa necessità di una maggiore comunicazione dipende soprattutto dal fatto che si vuole acquisire una informazione più ampia per quel che concerne i soggetti fiscalmente assimilati (tipici esempi in questo senso possono essere le società sportive dilettantistiche) e si avverte l’urgenza di contrastare in maniera efficace l’uso distorto dello strumento dell’associazione. La circolare ha messo in luce come il presupposto di carattere generale richiesto per l’applicazione di questa agevolazione è rappresentato dalla qualificazione dell’associazione come ente di natura non commerciale.

 

Controlli fiscali: nuovi criteri per identificare i grandi contribuenti

 Con le imposte evase ogni anno in Italia da piccoli, medi e grandi contribuenti, si potrebbe finanziare sia la manovra di Bilancio annuale dello Stato, sia interventi a sostegno delle fasce più deboli della popolazione, a partire dai disabili, gli invalidi e tutti i cittadini non autosufficienti. Ne consegue che per il prossimo futuro, specie con la crisi che imperversa, sarà determinante per ragioni di equità e di ordine nei conti pubblici inasprire le attività di accertamento, controllo e riscossione.

Nell’ambito della riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate, annunciata nei mesi scorsi, l’Amministrazione finanziaria ha reso nota la pubblicazione di un provvedimento grazie al quale, a seguito della messa a punto di alcuni criteri chiave, sarà possibile identificare, ai fini dei controlli, quelle che rientrano tra le grandi imprese, ovverosia quelle che “muovono” ogni anno più di 100 milioni di euro.