La risoluzione odierna che è stata resa nota dalla nostra amministrazione finanziaria, la 31/E per la precisione, ha introdotto una novità fondamentale per tutte quelle imprese che sono attive nel campo editoriale nel nostro paese: in effetti, anche queste ultime hanno l’obbligo di utilizzare il consueto modello F24, un documento che offre la possibilità di sfruttare un credito d’imposta in compensazione. Ebbene, c’è un apposito codice tributo in questo senso, il 6837, il quale renderà più semplice per queste società acquisire la carta utile per stampare libri, giornali e periodici, il tipico servizio che sono solite mettere a disposizione.
credito d’imposta
Due nuovi codici per i crediti immeritati alle aziende siciliane
I codici tributo 3908 e 3909 introdotti nel corso della giornata di ieri dalla nostra amministrazione finanziaria saranno molto utili in relazione alla Regione Sicilia: si tratta infatti di un completamento ulteriore di una convenzione stipulata circa due anni fa dalla stessa Agenzia delle Entrate dalla giunta in questione, in modo da poter recuperare in maniera ottimale i crediti d’imposta che sono stati concessi alle imprese siciliane per investimenti fondamentali dal punto di vista economico, ma comunque sfruttati in maniera non meritata. Come si spiega tutto questo? Il credito in questione è stato istituito nel 2009 in favore di determinati settori, con l’impegno solenne a effettuare gli investimenti entro e non oltre la fine del 2013, così da contribuire alla crescita dell’isola stessa.
Crediti d’imposta: l’importanza dell’approvazione del bilancio
La data di approvazione del bilancio relativo a un assemblea societaria riveste un’importanza fondamentale per quel che riguarda i crediti di imposta: più precisamente, il riferimento in questione deve andare alla trasformazione delle attività per le imposte anticipate che vengono iscritte in contabilità, visto che questo stesso credito può essere sfruttato proprio a partire dal riferimento temporale che è stato appena menzionato. Il chiarimento non è di poco conto ed è per questo motivo che è stato reso pubblico dalla nostra amministrazione finanziaria in una recente circolare, la 94/E che risale a quattro giorni fa per la precisione. Tra l’altro, questa misura deve essere necessariamente indicata nella dichiarazione dei redditi, senza alcuna distinzione per quel che concerne l’ammontare complessivo.
Società e ritenute: come recuperare quelle subite a San Marino?
Una casistica interessante relativa alle ritenute delle fatture è quella che riguarda le società semplici del nostro paese e quelle di San Marino. Come bisogna comportarsi quando, ad esempio, una società in accomandita semplice presta dei servizi ad una compagnia sanmarinese e quest’ultima pone in essere una ritenuta del 20% a titolo definitivo? Anzitutto, bisogna comprendere se è possibile recuperare questa stessa ritenuta. L’ipotesi in questione potrebbe essere risolta in modo positivo, soprattutto se si facesse riferimento all’articolo 165 del Testo Unico sulle Imposte sui Redditi (“Credito d’imposta per i redditi prodotti all’estero”): in effetti, in base a questo testo viene riconosciuto un credito per le tasse versate in una nazione estera su un reddito già tassato in Italia.
Lettonia: molte novità fiscali nella Finanziaria del 2011
Risale ormai a un mese fa la decisione del parlamento della Lettonia di approvare la legge Finanziaria per il 2011: si tratta di un testo normativo piuttosto importante per l’ex repubblica sovietica, visto che a partire da quest’anno ci saranno delle novità di rilievo in merito ai redditi delle società, all’imposizione fiscale da riservare alle persone fisiche e alla tassazione dei beni immobili. Cerchiamo meglio di comprendere quali sono le intenzioni del governo di Riga. Anzitutto, bisogna precisare che è da questa estate che il ministero delle Finanze aveva pensato a degli appositi investimenti da tradurre in crediti di imposta, suddivisi in diverse voci, tra cui figurano fabbricati industriali e attrezzature per la produzione tecnologica, una operazione da dieci milioni di lats (circa 14 milioni di euro) e da completare entro il 2013.
Credito imposta nuovi investimenti: accordo Entrate – Regione Sicilia
A seguito di un accordo siglato dalla Regione Siciliana con l’Agenzia delle Entrate, parte ufficialmente la gestione del credito d’imposta per i nuovi investimenti sul territorio. A darne notizia mercoledì scorso, mercoledì 17 novembre 2010, è stata proprio l’Amministrazione finanziaria dello Stato nel porre in particolare l’accento sul fatto che tale accordo potrà rappresentare per il tessuto imprenditoriale siciliano, e per l’attrazione degli investimenti nella Regione Sicilia, una grande opportunità. Nel dettaglio, il credito di imposta, che è stato istituito con una Legge regionale, la numero 11 dell’anno 2009, è finalizzato a permettere sul territorio sia la crescita dimensionale delle aziende, sia l’incentivazione per le imprese stesse ad effettuare nuovi investimenti. A firmare l’accordo sono stati Gaetano Armao, l’assessore dell’Economia della Regione Siciliana, da un lato, e Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, dall’altro, per quella che individua una convenzione per la quale il Fisco nazionale potrà mettere a disposizione delle imprese siciliane la propria esperienza.
Sisma Abruzzo, aggiornati i modelli per il credito d’imposta
È passato ormai quasi un anno e mezzo dal sisma che ha devastato l’Abruzzo e molti comuni della provincia dell’Aquila: ora, a distanza di così tanto tempo vi sono ancora dei provvedimenti molto importanti per quel che concerne la ricostruzione della regione dell’Italia centrale, soprattutto se si guarda alle agevolazioni tributarie del caso. In effetti, l’Agenzia delle Entrate ha provveduto ad aggiornare nuovamente quei provvedimenti che erano stati emanati in maniera apposita per i finanziamenti destinati a questi lavori di ricostruzione a seguito del terremoto. Di cosa si tratta esattamente? Anzitutto è stato recepito l’aumento del tetto relativo a tali finanziamenti; inoltre, il provvedimento, il quale è fruibile anche online, ha reso note quelle che sono le ultime disposizioni sulle modalità da seguire per beneficiare del credito d’imposta, ma ovviamente soltanto nell’ipotesi in cui vi sia un accesso al finanziamento agevolato dal punto di vista fiscale, dato che si vuole incentivare la ricostruzione, la riparazione e la sostituzione edilizia delle abitazioni principali.
Bonus assunzioni: documento di prassi sull’abbandono volontario
Se un lavoratore se ne va da un’azienda che vuole beneficiare del cosiddetto “bonus assunzioni”, cosa accade alla relativa agevolazione? Si perde oppure è possibile mantenere il beneficio? Ebbene, al riguardo l’Agenzia delle Entrate, con una risoluzione, la numero 105/E emanata in data odierna, martedì 12 ottobre 2010, ha fatto presente come ci siano le condizioni, ed in particolare la possibilità di poter rendere, con opportune azioni da parte del datore di lavoro, il bonus assunzioni a prova di dimissioni, con la conseguenza che l’agevolazione viene mantenuta anche nel caso in cui uno o più lavoratori vadano via attraverso l’abbandono volontario. Il bonus assunzioni, lo ricordiamo, è una misura agevolativa consistente in un credito di imposta a favore di quelle imprese che attuano, per tre anni, che scendono a due per le PMI, opportuni livelli di incremento dell’occupazione.
Quando il Fisco non è efficace: cancellato il codice tributo PIEM
Il 23 aprile del 2007 il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato una fondamentale legge regionale, vale a dire la numero 9 proprio di quell’anno: un testo normativo fondamentale perché, di fatto, si è trattato della legge finanziaria per l’anno 2007 con le varie disposizioni e interventi in materia di bilancio. Ebbene, proprio in relazione a questa legge doveva essere anche usato un apposito codice tributo (PIEM), al fine di usufruire in maniera corretta del credito d’imposta contenuto nei vari articoli della novella. Ora, quello stesso codice PIEM non ha più ragione di esistere, visto che, in forza della risoluzione 102/E che l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare due giorni fa, esso è stato eliminato e soppresso in modo definitivo. Quali ragioni hanno portato a una decisione fiscale così perentoria?
Autotrasporti: fissato il bonus per la tassa del 2010
Gli autotrasportatori italiani possono finalmente beneficiare del loro bonus fiscale: in pratica, il riferimento in questione va a due specifiche misure, le quali possono essere ottenute calcolando la percentuale dell’importo versato sull’importo per la tassa automobilistica di quest’anno. Ovviamente, il veicolo non deve pesare meno di 7,5 tonnellate e il suo utilizzo è rivolto alle attività di autotrasporto di merci. La disciplina è stata completata mediante un apposito provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, il quale ha messo in luce l’ammontare preciso di questo credito d’imposta, per la cui fruizione è necessario compilare un modello di dichiarazione sostitutiva. Tra l’altro, occorre ricordare che tale bonus è stato introdotto da una legge, la 191 del 2009, la quale è proprio volta a sostenere il settore; entrando nel dettaglio di questa misura tributaria, c’è da dire essa ammonta al 38,5% dell’importo della tassa automobilistica, e si rivolge a quei veicoli che non oltrepassano le 11,5 tonnellate di massa complessiva. Addirittura, il beneficio sale fino al 77%, quando quest’ultima massa è superiore ai limiti previsti.
Bonus sicurezza: fondi esauriti, riapre bonus assunzioni
A partire dalla giornata di domani, 1 aprile 2010, e fino al 20 dello stesso mese, il canale telematico relativo al bonus assunzioni sarà riaperto per inviare nuovamente, utilizzando il modello R/IAL, le istanze che negli anni 2008 e/o 2009 non sono state accolte a causa dell’esaurimento dei fondi disponibili. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate nel sottolineare come il rinnovo dell’istanza debba essere effettuato a cura dei datori di lavoro che, avendo inviato originariamente l’istanza con il modello IAL, si sono vista non accolta, o accolta solo in via parziale, l’istanza relativa alla concessione del credito di imposta a favore delle nuove assunzioni nelle aree svantaggiate del nostro Paese. Per inoltrare nuovamente l’istanza è a disposizione dei datori di lavoro, sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, “RinnovoIAL”, il prodotto di gestione la cui versione è tra l’altro la stessa che è stata utilizzata nell’anno 2009.
Bonus assunzioni: trasmissione telematica modello C/IAL
Si avvicina a grandi passi la scadenza del termine per la fruizione, da parte dei datori di lavoro aventi i requisiti, del cosiddetto “bonus assunzioni“; entro e non oltre il 31 marzo 2010, pena la decadenza del diritto al credito di imposta, occorre infatti presentare, utilizzando il modello C/IAL, la relativa comunicazione telematica che attesta il mantenimento dei livelli occupazionali che, per le aree svantaggiate del nostro Paese, fanno scattare il bonus assunzioni. Le aree svantaggiate, lo ricordiamo, sono quelle relative alle Regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Calabria e Campania. Al riguardo, l’Agenzia delle Entrate ricorda come quello in prossimità di scadere rappresenti una scadenza improrogabile che, in caso di mancato adempimento, comporta l’automatica decadenza dal poter fruire del credito di imposta.
Made in Italy: partite le richieste per il credito d’imposta
Si può dunque cominciare a far pervenire le richieste per l’accesso al credito d’imposta che è destinato a quelle imprese che sono solite promuovere i prodotti agroalimentari made in Italy all’estero: le disposizioni finali in questo senso sono contenute nel decreto del 4 febbraio del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, il quale stabilisce appunto quello che sono i termini e le modalità di presentazione delle richieste, oltre all’approvazione del modello da usare. Queste richieste devono essere inoltre allo stesso ministero, il quale provvederà poi ad esaminarle, in base all’ordine cronologico con cui sono state presentate; in una fase successiva, inoltre, verrà fornita una risposta, entro sessanta giorni, attraverso la comunicazione del riconoscimento del contributo, oppure, in caso contrario, il diniego per requisiti mancanti o per l’esaurimento dei fondi che sono stati appositamente stanziati.
Credito d’imposta: dal 2 febbraio via libera agli incentivi per negozi
Il prossimo 2 febbraio sarà la giornata iniziale per l’inoltro e la trasmissione all’Agenzia delle Entrate delle richieste per il 2010 relative ai crediti d’imposta: per la precisione, si tratta di quei crediti che si riferiscono alle spese per l’installazione degli impianti e delle attrezzature di sicurezza, tra cui anche gli strumenti di pagamento tramite moneta elettronica e le richieste stesse potranno essere inviate attraverso il modello che è stato approvato dall’Agenzia con provvedimento del 31 marzo 2008. Il credito d’imposta in questione può essere erogato fino all’80% delle spese che sono state sostenute: esso è stato introdotto, nello specifico, dalla legge Finanziaria del 2008 ed è usufruibile dalle piccole e medie imprese di tipo commerciale che svolgono in prevalenza vendite al dettaglio e all’ingrosso, da quelle attività che provvedono a somministrare alimenti e bevande e da quei soggetti che esercitano una rivendita di generi di monopolio. Nell’ipotesi in cui le Entrate dovessero poi fornire un parere positivo, il credito potrà essere usato in maniera esclusiva in compensazione, a decorrere dalla data di concessione.