Fiscal Compact per puntare sulla crescita

 È necessaria una regolamentazione fiscale comune. Almeno secondo il professor Monti, che da qualche mese siede sulla poltrona da premier del nostro Paese. Il via libera a nuove regole di bilancio, il cosiddetto fiscal compact, ripristinera’ la fiducia nella zona euro: é d’accordo con Monti il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. Secondo il ministro é importante consolidare i bilanci per risolvere la crisi del debito della zona euro. Monti non esclude che la stessa BCE, dopo l’accordo sul fiscal compact, ne trarrà vantaggi e si sentirà più “rilassata”. Se l’obiettivo dichiarato è dotare l’Unione di un più solido pilastro economico, secondo il nostro governatore, le norme con disposizioni per la crescita e la competitività rafforzeranno l’integrazione economica.

Riforma fiscale: taglio spesa pubblica, meno tasse sul lavoro

 Nelle ultime ore, Emma Marcegaglia presidente di Confindustria si é espressa sulla crisi che attanaglia il Paese, dichiarando che l’Italia e’ in preda alla paralisi e l’iniziativa del governo non c’e’, in un momento difficilissimo dell’economia. Quanto alla possibilità di andare a votare Emma Marcegaglia sottolinea:

Continuo a pensare che andare a votare in questa situazione è molto complicato. Resto dell’idea che non si debba andare alle elezioni, perché ad aprile c’é il piano di crescita e competitività da approvare in Europa. Abbiamo bisogno di serietà e che si facciano le cose per il Paese.

Riforma del fisco e un piano di ripartenza del paese che attraversa, a dispetto di quel che il governo dice, una profonda crisi, sono queste le priorità del numero uno di Confindustria. La disoccupazione è la più alta di sempre, il tasso di disoccupazione è salito all’8,3% a settembre dall’8,1% di agosto. Da sottolineare il continuo aumento della disoccupazione giovanile: a settembre si è attestata al 26,4% dal 25% di agosto.

Fisco e burocrazia tengono lontani i capitali stranieri

 Pressione fiscale record, burocrazia, regole, fanno scappare a gambe levate gli investitori. D’altro canto le aziende italiane sono spinte a spostare all’estero gli impianti alla ricerca di opportunità migliori. Sono i pensieri di Confindustria che lancerà dal Forum di Parma l’analisi della situazione italiana dell’Istituto Bruno Leoni.

C’è un urgente bisogno di interventi efficaci ed anche impopolari, é una pessima performance complessiva – sottolinea la ricerca -, un problema strutturale peculiare. Le nostre imprese, in una scala da zero a cento, godono di una libertà pari a 35, ben sotto la media europea (57) e a distanza siderale dal Paese più libero, l’Irlanda (74).