Cambiano le norme relative alla punibilità della dichiarazione infedele. E’ penalmente rilevante nel momento in cui l’imposta evasa va oltre i duecentomila euro e non più oltre i cinquantamila euro attuali.
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Sanzioni dichiarazione infedele
Secondo una ordinanza della Corte di Cassazione del 2011, la sanzione per la dichiarazione infedele è dovuta sempre, a prescindere dal fatto che l’imposta non dichiarata venga riscossa oppure abbia bisogno della compensazione (vedi anche Dichiarazione Imu, ecco le eventuali sanzioni). Il reato di dichiarazione infedele, il quale è previsto dal Decreto legislativo 74 del 2000 (“Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto”), viene commesso da chi si pone il fine di evadere le imposte sui redditi e l’Imposta sul Valore Aggiunto.
Anche le pennette del pc sono una prova dell’evasione fiscale
Come stabilito di recente dalla Corte di Cassazione, si possono sequestrare legittimamente apparecchi e strumenti informatici nel caso di dichiarazione fiscale infedele per realizzare una vera e propria evasione delle tasse. Secondo i giudici di Piazza Cavour, infatti, i beni in questione sono in tutto e per tutto pertinenziali al reato di cui si sta parlando (vedi anche Aumenta la differenza tra consumi e redditi dichiarati: colpa dell’evasione?).
Elusione fiscale: per la Cassazione c’è anche la violazione penale
Quando si parla di elusione fiscale si è soliti fare riferimento a un fenomeno meno grave rispetto all’evasione: in effetti, si tratta di una pratica considerata non illegale ma che aggira le leggi dal punto di vista sostanziale. Eppure, anche questa è una piaga che deve essere contrastata con la stessa intensità di altre. Sembra pensarla allo stesso modo anche la Corte di Cassazione, la quale in una recente sentenza ha fatto intendere come il risparmio di imposta conseguito mediante attività elusive non può escludere sempre e comunque la violazione di tipo penale, visto che in questo caso si viene a configurare una dichiarazione tributaria infedele. La sentenza fa ben sperare in merito alla criminalizzazione dell’elusione, senza alcuna distinzione tra le condotte poste in essere come violazione dell’articolo 37 bis del Dpr 600 del 1973 (“Accertamento delle imposte sui redditi”, l’articolo in questione fa proprio riferimento alle disposizioni antielusive) e gli abusi del diritto.