Fisco e Università: Umbria, controlli sulle borse di studio

 L’articolo numero 34 della nostra Costituzione sancisce che le borse di studio debbano essere concesse a questi studenti che, provenienti da famiglie bisognose, sono meritevoli in ragione dei risultati raggiunti. A ricordarlo è stato Maurizio Oliviero, l’Amministratore Unico dell’Azienda per il diritto allo studio universitario (Adisu) della Regione Umbria in concomitanza con la stipula di un importante accordo tra l’Agenzia stessa, il Comando Regionale della Guardia di Finanza, e l’Agenzia delle Entrate dell’Umbria nell’ambito di una collaborazione finalizzata a far emergere le segnalazioni inerenti posizioni di soggetti che, nel percepire la borsa di studio, risultano essere caratterizzati da una sproporzione notevole tra le manifestazioni di capacità contributiva che saranno riscontrate, ed i redditi che effettivamente vengono dichiarati.

Messina: esenzioni sulle tasse universitarie per meritevoli‎

 Festeggiamenti nell’Università di Messina: sono stati celebrati i 91 studenti della provincia che hanno raggiunto il traguardo del diploma con 100 e lode. La professoressa Annamaria Murdaca, delegata alle problematiche degli studenti, presente all’incontro di celebrazione dei centisti con lode, ha affermato che nel prossimo Consiglio di amministrazione sarà proposta l’esenzione delle tasse del primo anno per i neo diplomati con eccellenza. La proposta é stata ben vista anche dal dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Messina, Cataldo Dinolfo, e dall’assessore alla Pubblica istruzione della provincia di Messina, Giuseppe Di Bartolo.

Tassa sul diploma: scuole al collasso

 L’istruzione è un diritto di tutti, ma sembra che inizi a costare cara, una scelta dettata a quanto pare, proprio dalla crisi.

Da quest’anno non solo le scuole corrono il rischio di avere trasferimenti inadeguati, ma anche di vedere cancellata qualsiasi possibilità di recuperare i propri crediti – sottolinea Mariangela Bastico del Pd.

Mancano quindi i fondi nelle scuole e se finora esisteva una sola tassa per la maturità, da versare allo Stato, di 12,03 euro, quest’anno almeno una scuola su due ha chiesto agli studenti dell’ultimo anno una doppia tassa: quella regolare con bollettino intestato all’Agenzia delle Entrate, e la seconda con bollettino intestato direttamente alle scuole.