Il decreto legge appena ufficializzato dal presidente della Repubblica, tra le varie manovre correttive, prevede uno sconto IRAP per le imprese che assumono a tempo indeterminato. Questo tipo di contratto é diventato ormai quasi un miraggio sempre più difficile da concretizzare, a causa dell’esistenza di vari tipi di collaborazione che, spesso non in maniera del tutto legittima, lo sostituiscono a oltranza. Questo nuovo bonus potrebbe, forse, incentivare le imprese ad assumere finalmente a tempo indeterminato, giovani e donne. Vediamo i dettagli tecnici del nuovo bonus.
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Assegni di maternità anche per donne straniere
Le cittadine straniere che sono in possesso di tutti i requisiti di legge richiesti per beneficiare dell’assegno, che hanno presentato domanda di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (anche se non ne sono ancora fisicamente in possesso a causa dei gravi ritardi nella consegna dei titoli da parte delle Questure), entro i sei mesi dalla nascita del bambino, hanno diritto all’assegno di maternità.
La domanda di richiesta dell’assegno va presentata all’INPS, allegando la ricevuta comprovante l’avvenuta richiesta del titolo di soggiorno; la domanda rimarrà in sospeso presso i Comuni anche oltre il termine dei 6 mesi dalla nascita del bambino, in attesa del rilascio del titolo di soggiorno.
Tasse: donne pagano di più ma guadagnano meno
La Caaf Cgil di Brescia (centro autorizzato assistenza fiscale) dalla prossima settimana si apre per le consulenze sulle denunce dei redditi. Nel 2009 nella provincia di Brescia sono stati elaborati dai consulenti della Camera del Lavoro 69mila dichiarazioni 730, con un incremento del 2,1% (esattamente 1.453 pratiche) rispetto all’anno precedente.
Le donne che si sono servite di questo servizio sono state 27.161 e 41mila e 943 uomini per un totale dichiarato lordo pari a un miliardo 386 milioni 591 mila e 210 euro. Sembrerebbe che le donne guadagnano leggermente meno, 16.161 euro, mente gli uomini una media di 22.589 euro e qualche spicciolo.
Donne: paghiamo più tasse ma vogliamo servizi migliori
Le donne sono le protagoniste dello scenario economico ed anche fiscale. Il profilo che emerge dall’indagine promossa dalle Acli, ‘Donne: uno sguardo diverso sull’economia?’ (presentata nei giorni scorsi a Roma in occasione di un seminario organizzato dal Dipartimento Welfare, il Coordinamento donne e i Giovani delle Acli), é quello di donne fiduciose, che hanno alte aspettative nei confronti delle politiche pubbliche. Sono oltre mille in 48 province italiane, le donne intervistate inoltre sarebbero disposte a pagare persino più tasse a fronte di più servizi (il 63% delle donne). E, tra questi, soprattutto servizi per l’infanzia (40%). Nella vita quotidiana, in particolare, le donne vorrebbero poter beneficiare di più congedi lavorativi per conciliare famiglia e lavoro (41%).
Sono comprensibilmente contrarie all’innalzamento dell’età pensionabile (63%), perchè ritengono necessario considerare tutto il percorso lavorativo femminile e non solo la sua conclusione (40%). Non mancano le femministe che invece si dicono d’accordo 811%) e ritengono che l’allineamento dell’età pensionabile femminile a quella maschile sia un segno di parità. Il 21% accetterebbe di andare in pensione più tardi solo se ciò comportasse maggiori servizi per la cura della famiglia.