Eurostat, l’evoluzione della pressione fiscale comunitaria

 Che stato di salute vive in questo momento la fiscalità dell’Unione Europea? Una pubblicazione congiunta di Eurostat e Taxud ne mette in luce i tratti salienti, quindi cerchiamo di capire cosa può essere associato oggi alle tasse comunitarie. Anzitutto, un dato emerge su tutti, ovvero il fatto che la pressione fiscale sia sostanzialmente diminuita nel complesso dei ventisette stati membri. Nel dettaglio, si è passati dal 39,3% del prodotto interno lordo nel 2008 al 38,4% dell’anno successivo, non un grandissimo ridimensionamento e soprattutto un evento dovuto in larga misura al calo del pil stesso. Il documento di Eurostat può essere suddiviso in tre sezioni: nella prima viene infatti elencato l’andamento generale del fisco nel Vecchio Continente, poi si passa alla classifica dal punto di vista tributario e infine sono state stilate ventinove schede paese per capire meglio, nazione per nazione, quali sviluppi si sono effettivamente verificati.

Italia vessata dalle tasse: l’evasione fiscale

 Gli ultimi dati Eurostat parlano chiaro: la tassazione vessa ancora l’Italia. La rilevazione si riferisce alla tassazione rispetto al PIL nel 2007. Il livello medio di tassazione nella Zona Euro è risultato pari al 40,4% e nell’Europa allargata al 39,8%. Il livello di tassazione é più alto in Belgio con una quota del 44% e in Italia e in Francia con una quota del 43,3%. Meno vessatorie la Germania con un peso medio del 39,5% e la Spagna con il 37,1%, ancor meno nel Regno Unito (36,3%).

La tassazione sul lavoro è il vero salasso all’italiana, la penisola è al primo posto con un tasso del 44%, seguita da Svezia (43,1%) e Belgio (42,3%). La media UE é invece del 34,4% e quella della Zona Euro del 34,3%.

Tasse sul lavoro alle stelle in Italia

 L’Italia è il Paese dei record. Il problema è che molto spesso trattasi di record negativi, e l’ultimo tra questi in ordine di tempo viene messo in risalto da un Rapporto di Eurostat, l’Ufficio di Statistica europeo, da cui è emerso come tra i Paesi dell’Unione Europea l’Italia sia la “prima” in fatto di tassazione sul lavoro. Le tasse sul lavoro in Italia, secondo l’analisi di Eurostat, basandosi sui dati del 2007, incidono infatti per ben il 44%, battendo anche Paesi come la Svezia, al 43,1%, ed il Belgio al 42,30%; il divario della tassazione sul lavoro, rispetto alla media UE del 34,4%, è quindi pari a quasi dieci punti percentuali. A farne le spese nel nostro Paese, tra tasse e contributi, sono i contribuenti cui le imposte vengono prelevate alla fonte, ovverosia i lavoratori dipendenti; ed a conti fatti ogni 100 euro lordi 44 vanno in tasse e contributi anche per effetto dell’evasione fiscale che si annida, come storicamente avviene nel nostro Paese, nel lavoro autonomo dove a conti fatti si pagano le tasse solo ed esclusivamente per quello che si dichiara.