Il Fisco irlandese svela il profilo tipico dei propri evasori

 L’economia irlandese è in crisi, anzi no, i dati ancora non lo dimostrano: le difficoltà che gli analisti incontrano attualmente nel valutare la situazione della nazione nordeuropea sono dettate soprattutto dal fatto che la crisi è effettivamente cominciata, ma ancora non si riesce a percepirla in maniera effettiva. È il fronte contabile, in particolare, quello che risente maggiormente di tale situazione, con i bilanci delle principali aziende che ormai si stanno quasi abituando a un intenso colore rosso. Tra l’altro, nemmeno gli investimenti esteri e il comparto immobiliare possono dare una mano in questo senso. Ciò che ha stupito di più, però, è stato il mancato varo di una manovra fiscale da parte del governo di Dublino: il livello di tasse e imposte è rimasto agli stessi livelli da troppo tempo a questa parte e non si può negare che questo sia un fattore condizionante in negativo.

Imposta di registro: a Como evaso quasi un milione di euro

 Non finiscono mai di stupire gli episodi di evasione fiscale che coinvolgono il nostro paese: l’ultimo di essi ha visto protagonista la città di Como e in particolare due società attive nella grande distribuzione e con la sede nella città lombarda. Che cosa è successo esattamente? Le aziende in questione avevano posto in essere una struttura finanziaria davvero particolare, la quale aveva appunto il fine ultimo di ottenere un sostanzioso risparmio relativo all’imposta di registro. L’intero giro d’affari di questa evasione ammontava a circa 940.000 euro, una somma piuttosto importante; ciò nonostante, l’Ufficio Territoriale comasco è riuscito a scoprire la frode e a recuperare il denaro “nascosto” al Fisco. L’elemento che ha maggiormente insospettito questo ufficio è stato il conferimento del ramo d’azienda da una società all’altra. Di solito, come è noto a tutti, questa operazione è assolutamente lecita, ma l’obiettivo delle parti era quello di far confluire il ramo aziendale saltando in pieno il passaggio relativo all’assoggettamento dell’operazione al tributo appena citato, il cui valore era determinato in proporzione all’atto del trasferimento.

Evasione fiscale: si annida in tutte le categorie economiche

 L’evasione fiscale si annida in tutte le categorie economiche. A dichiararlo è stata l’Agenzia delle Entrate in risposta alle affermazioni di Confindustria che ha giudicato come “sbalorditivi” i livelli che l’evasione fiscale ha raggiunto nel nostro Paese. Secondo l’Amministrazione finanziaria dello Stato, infatti, in questo modo non viene a conti fatti riconosciuto lo sforzo che, nella lotta e nel contrasto all’evasione fiscale, l’Agenzia delle Entrate ha messo in campo con il proprio lavoro quotidiano al servizio del Paese; questo perché nelle casse dell’Erario, proprio dalla lotta all’evasione fiscale, le somme recuperate hanno recentemente toccato dei livelli mai raggiunti, ragion per cui l’Agenzia delle Entrate avrebbe anche bisogno che in merito ci fosse un cambiamento culturale nonché il supporto e la collaborazione da parte delle parti sociali.

Recupero tributi: in Toscana dati 2010 in aumento

 Nei primi sette mesi dell’anno in corso nella Regione Toscana sono stati recuperati tributi di competenza regionale per complessivi 64,6 milioni di euro, in forte rialzo rispetto ai 38,32 milioni di euro recuperati nello stesso periodo del 2009. A metterlo in risalto è stata l’Amministrazione regionale in concomitanza con una riunione che lunedì scorso si è tenuta, sul tema del ripristino della legalità fiscale, con le Asl, la Guardia di Finanza, l’Agenzia delle Entrate, l’Inps e gli Enti locali. Al riguardo, in accordo con quanto già più volte ribadito dall’assessore alle finanze e al bilancio della Regione Toscana, Riccardo Nencini, c’è bisogno di un patto tra tutti i soggetti che sono deputati a mettere in atto azioni di lotta e di contrasto all’evasione fiscale. La riunione si è conclusa dopo aver istituito al riguardo un gruppo di lavoro, e dopo che ci si è dati appuntamento alla fine del corrente mese per presentare una o più proposte operative. L’assessore Nencini è infatti dell’idea che si possano ottenere migliori risultati dalla lotta all’evasione fiscale facendo gioco di squadra con strategie di controllo che siano condivise.

Evasione fiscale: DJ e cubiste nel mirino del fisco

 E’ stata a tutto campo quest’anno la campagna estiva antievasione dell’Agenzia delle Entrate. Dopo i “blitz” delle scorse settimane che, in materia di lotta all’evasione fiscale internazionale, hanno riguardato le filiali di banche estere in Italia, di recente gli “007” del Fisco hanno infatti passato al setaccio i litorali nel momento più “caldo” delle vacanze estive al fine sia di scovare sacche di evasione tra gli operatori economici, sia di “pizzicare” contribuenti con una capacità di spesa ben superiore ai livelli di reddito indicati al Fisco. Nell’ambito di questi controlli a tappeto prima del Ferragosto, nella Regione Friuli Venezia Giulia, è scattato un “blitz” congiunto tra i funzionari dell’Agenzia delle Entrate e quelli della Siae con l’obiettivo di “setacciare” i ritrovi della vita notturna durante i weekend: dai bar ai ristoranti e passando per le discoteche senza “risparmiare” neanche i camerieri ai tavoli, i DJ e le ballerine di lap dance.

L’evasione fiscale riguarda anche i funerali: accertamenti a Salò

 Spesso si pensa che il fenomeno dell’evasione fiscale non possa coinvolgere tutti i settori e gli aspetti quotidiani, ma è proprio qui che ci si sbaglia: in effetti, l’Agenzia delle Entrate, più precisamente la Direzione Provinciale di Brescia della nostra amministrazione finanziaria è riuscita a far emergere un diffuso problema di fatturazioni inferiori a quanto richiesto in relazione al rapporto tra i servizi funebri e il numero totale di decessi. Il giro di affari non è indifferente, visto che si tratta di ben un milione di euro che sono stati nascosti in maniera “opportuna”, così come è stato accuratamente accertato in questo caso. L’operazione in questione ha riguardato la città di Salò, nel cui territorio sono state controllate le attività di gran parte delle ditte che operano in questo specifico settore; in particolare, si è voluto suddividere l’accertamento in due fasi. Anzitutto, le Entrate hanno provveduto ad acquisire tutti i documenti necessari, tra cui gli elenchi delle persone decedute tra il 2005 e il 2006 nei vari comuni della cittadina lombarda.

Evasione: Marche, operazione il fisco tra le onde

 A cavallo con il Ferragosto, in molte Regioni d’Italia, gli “007” dell’Agenzia delle entrate non sono andati in vacanza; è stata infatti messa in atto nei giorni scorsi, e continuerà anche per i prossimi, una massiccia campagna antievasione lungo le coste ed i litorali del nostro Paese con controlli su tutte quelle attività economiche che traggono buona parte dei propri ricavi annui nel periodo delle ferie estive. Stiamo parlando di bar, ristoranti, discoteche e stabilimenti balneari, ma anche i gestori delle attività portuali al fine di andare letteralmente a scovare contribuenti che sono nella realtà ad alta capacità contributiva mentre al Fisco dichiarano redditi bassi, spesso irrisori o addirittura nulli. Ebbene, questa campagna di controlli nei giorni scorsi c’è stata anche sul litorale della Regione Marche nell’ambito di un’operazione antievasione denominata “Il fisco tra le onde“.

Evasione fiscale: giorni caldi in Toscana

 Gli ultimi, ma anche i prossimi giorni nella Regione Toscana sono stati e saranno molto ma molto caldi per quel che riguarda le azioni di lotta e di contrasto all’evasione fiscale. La Direzione regionale delle Entrate ha infatti reso noto venerdì scorso che i funzionari del Fisco, che non vanno in vacanza, stanno passando al setaccio sul territorio regionale i bar, i ristoranti e gli stabilimenti balneari presso quelle zone e quelle aree ad elevata vocazione turistica. Non solo bar, ristoranti e stabilimenti balneari sono finiti sotto la lente del Fisco visto che i controlli sul territorio toscano riguardano e riguarderanno nei prossimi giorni, quelli più “caldi” per fare affari nelle zone di mare, anche i campeggi, gli alberghi, i locali notturni, i porti, le gelaterie e le trattorie.

Agenzia delle Entrate: gli ispettori setacciano i litorali

 Una cosa è possedere un’imbarcazione di lusso, un’altra è spacciarsi per una società fittizia di noleggio di imbarcazioni quando poi l’utilizzo del mezzo è solo ad uso personale. A farlo presente è l’Agenzia delle Entrate in concomitanza con l’annuncio di una serrata campagna antievasione degli ispettori dell’Amministrazione finanziaria dello Stato che hanno letteralmente passato al setaccio i nostri litorali, in particolare nelle Regioni di Campania, Liguria e Friuli Venezia Giulia, al fine di andare a scovare le cosiddette “società di comodo”. Per chi possiede un’imbarcazione di lusso, “camuffata” da mezzo per il quale si esercita un’attività di noleggio, i vantaggi fiscali sono rilevanti e ad indicarli è proprio l’Agenzia delle Entrate con una nota. In particolare, la società di comodo in questo modo, innanzitutto, può sia andarsi a scaricare l’imposta sul valore aggiunto (Iva), sia detrarre in maniera del tutto indebita, illecita e truffaldina le spese per il mantenimento e per la manutenzione della barca, nonché quelle per tutto l’equipaggio.

Evasione fiscale: operazione Movida nella Regione Veneto

 E’ in corso nella Regione Veneto, in materia di lotta e di contrasto all’elusione e all’evasione fiscale, l’operazione “Movida“. Trattasi, nello specifico, di una campagna di controlli antievasione, nelle aree a maggiore densità turistica della Regione Veneto, messa a punto dagli “007” dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con i funzionari della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE). Nel mirino del Fisco sono già finiti numerosi ristoranti, bar e discoteche nelle vicinanze di Garda ed a Jesolo, Bibione, Chioggia e Bardolino; da questi primi controlli, che continueranno nella Regione Veneto per tutta l’estate, i 14 ispettori della Società Italiana degli Autori ed Editori, ed i 27 funzionari dell’Agenzia delle Entrate scesi in azione, hanno rilevato rispetto alla settimana precedente un incremento degli incassi del 135%.

Redditometro: ancora troppo pochi contribuenti sono congrui

 I dati che giungono dalle rilevazioni del nuovo redditometro (lo strumento fiscale che misura la capacità contributiva in base a determinati elementi di ricchezza) non inducono all’ottimismo: in effetti, secondo quanto affermato dall’associazione Contribuenti.it, ben tre soggetti su quattro non rispetterebbero la congruità in questione, vale a dire non sarebbero in linea con le richieste dell’Agenzia delle Entrate in merito al reddito imponibile, fattori da cui poi si ricavano le imposte da pagare. Le difficoltà di questo metodo innovativo sono dunque di tutta evidenza. In particolare, l’accertamento sintetico, il quale dovrebbe è in grado di ricostruire alla perfezione il reddito dei contribuenti analizzando i diversi consumi effettuati e il tenore di vita condotto, appare come troppo stringente, se è vero come è vero che ben pochi italiani sono risultati allineati alle nuove esigenze. Che cosa è emerso, di preciso, dalle stime di Contribuenti.it?

Evasione: Fisco e Siae insieme nel Friuli Venezia Giulia

 Nella Regione Friuli Venezia Giulia l’Agenzia delle Entrate da un lato, e la Siae – Società Italiana Autori ed Editori dall’altro, hanno annunciato con un accordo di durata triennale di voler fare fronte comune nella lotta all’evasione fiscale ed all’evasione contributiva, ed in particolare nella lotta all’economia sommersa nei settori che riguardano l’intrattenimento e le attività dello spettacolo. L’intesa di durata triennale contro le violazioni fiscali e tributarie, siglata la scorsa settimana nella sede del Comune di  Trieste dalla Siae – Società Italiana Autori ed Editori da un lato, e dalla Direzione delle Entrate della Regione Friuli Venezia Giulia dall’altro, punta inoltre a porre un argine a quei fenomeni che innescano la concorrenza sleale tra gli operatori dei settori dell’intrattenimento e dello spettacolo. In questo modo, l’accordo triennale a livello regionale, dopo quello a livello nazionale siglato nello scorso mese di dicembre 2009 tra il Fisco e la Siae – Società Italiana Autori ed Editori, permetterà sia lo scambio, sia la segnalazione di dati e l’invio, da entrambe le parti, di segnalazioni qualificate con l’intento di andare a far emergere situazioni potenzialmente evasive in quanto caratterizzate da possibili irregolarità.

Tasse: Toscana, un software per scovare gli evasori

 Si chiama “Elisa“, ed è un sistema informativo avanzato di gestione di banche dati in grado di incrociare informazioni sensibili sulle tasse a livello statale, comunale e regionale in modo tale da poter scovare più facilmente gli evasori. E’ questa una delle iniziative che in futuro sarà messa in campo nella Regione Toscana per lanciare la sfida, in vista del federalismo fiscale, in materia di lotta all’evasione fiscale e contributiva. Secondo quanto dichiarato dall’assessore alle finanze e al bilancio della Regione Toscana, Riccardo Nencini, occorre mettere a punto un sistema più efficiente, e per questo serve un vero e proprio patto antievasione in grado di poter coinvolgere tutte le istituzioni: dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani all’Agenzia delle Entrate e passando per l’Inps, la direzione regionale dell’Aci, l’Unione delle Province, Equitalia ed il comando regionale della Guardia di Finanza.

Fisco d’estate: campagna anti-evasione Riviera romagnola

 Gli operatori economici della Riviera romagnola, con l’arrivo della nuova stagione estiva, sono tornati nel mirino del fisco, ed in particolare dell’Agenzia delle Entrate di Rimini, la quale ha passato al setaccio ristoranti, alberghi e stabilimenti balneari scovando ben 5 milioni di euro di imponibile accertato che è stato nascosto all’Erario. A darne notizia è la Direzione regionale delle Entrate dell’Emilia-Romagna che ha fornito un primo bilancio relativo alla campagna anti-evasione nella Riviera romagnola da parte dell’Agenzia di Rimini che, relativamente agli anni di imposta dal 2005 al 2007, ha posto “sotto controllo” l’attività di ben 33 alberghi, nove ristoranti e ben 55 stabilimenti balneari dell’area del riminese. Ebbene, tra questi ben 22 hanno addirittura dichiarato bilanci in perdita, mentre altri otto soggetti dichiaravano redditi pari a zero; invece, per questi 30 operatori economici l’imponibile accertato è stato pari ad oltre due milioni di euro.