Tassa sui capitali scudati, la proposta del PD

 Il Partito democratico ha proposto al governo di introdurre nella manovra economica una disposizione che tocchi i capitali scudati. Di cosa si tratta? Dovremmo tornare un po’ indietro nel tempo e parlare di scudo fiscale. Si tratta di una tipologia di regolarizzazione in materia tributaria e penale simile ad un condono perché inibisce l’azione penale e di accertamento tributario. La condizione perchè questo “condono” fosse realizzato era il rientro dei capitali in Italia. Ha sanato solo pochi mesi fa alcuni comportamenti irregolari effettuati dai contribuente riguardo alla produzione e detenzione di capitali detenuti all’estero derivanti da redditi non denunciati e presumibilmente imponibili.

Informatica e alimentari: operazioni antievasione a Caserta

 Ammontano ad oltre 4,7 milioni di euro le somme riscosse dall’Agenzia delle Entrate a Caserta nell’ambito di un’operazione antievasione, a tutto campo, nei settori dell‘informatica e degli alimentari. Sotto i riflettori dell’Amministrazione finanziaria dello Stato, in accordo con quanto rivela una nota emessa dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Campania, sono finite a Caserta le smart card, ma anche i latticini e le bibite per quella che nel complesso è stata un’attività antievasione a tutto tondo. Nel dettaglio, a valere su ben quattro anni di imposta, una società svizzera ha versato all’Erario, senza attivare il contenzioso, ben 3,5 milioni di euro circa. Questo perché la società, benché svizzera, ed operante nel settore della produzione delle smart card, presentava nella Provincia di Caserta una stabile organizzazione.

Controlli fiscali spingono in alto le entrate tributarie

 Nei primi due mesi del 2011 in Italia, grazie in prevalenza agli incassi legati ai controlli, le entrate tributarie hanno fatto registrare un aumento del 3,8% a 58.674 milioni di euro. A darne notizia in data odierna, venerdì 15 aprile 2011, è stato FiscoOggi.it, il Quotidiano telematico dell’Agenzia delle Entrate, citando il Rapporto delle entrate tributarie di febbraio 2011 pubblicato sul sito Internet del dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia (MEF). La crescita, in particolare, ha riguardato sia gli incassi da imposte indirette, sia quelli da imposte dirette a fronte di rialzi decisamente sopra la media, ad esempio, per le imposte sui giochi con un robusto 20,6%. Luce verde anche per gli incassi da ruoli legati alle attività di controllo e di accertamento fiscale con un rialzo del 44,9% rispetto al primo bimestre dell’anno 2010.

Lotta evasione fiscale: i risultati nel Lazio

 Dalle azioni di lotta e di contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale, lo scorso anno, nella Regione Lazio, sono stati recuperati complessivamente ben 1,6 miliardi di euro. A darne notizia nei giorni scorsi è stata la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate del Lazio nel sottolineare come le somme riscosse individuino il 15% del totale nazionale recuperato, e come l’incremento delle somme incassate, rispetto al 2009, sia stato pari a ben il 68%. Il tutto a fronte di un ulteriore affinamento delle procedure di controllo e di indagine del Fisco anche nel Lazio, ragion per cui il rapporto tra il numero dei controlli, e gli incassi, si è allo stesso modo impennato; a fronte infatti di un +68% di somme riscosse, i controlli sono cresciuti solo dell’1,5%. Ancor più lampante nel Lazio è il “rendimento” dalle attività antievasione legate alle indagini finanziarie: a fronte di un incremento delle indagini del 16%, infatti, la maggiore imposta riscossa è schizzata del 250%.

Residenza fittizia all’estero per evadere le tasse

 I Paradisi fiscali sono quei Paesi a bassa pressione fiscale e nei quali manca un adeguato livello di scambio di informazioni internazionale. Per ottenere la residenza all’estero occorre il verificarsi di due situazioni: la prima è relativa alla cancellazione del contribuente dall’anagrafe del Comune di residenza, la seconda é l’inserimento nell’Aire, il registro degli italiani residenti all’estero. Queste sono le condizioni per legittimare la propria impresa all’estero, ma non solo: il richiedente deve effettivamente risiedere nel nuovo Stato per un periodo di centoottantatré giorni almeno all’anno.

Contrasto evasione fiscale: i risultati degli ultimi dieci anni

 Oltre 230 miliardi di euro di imponibile evaso e recuperato dal Fisco a fronte di quasi 350 mila tra evasori totali, lavoratori in nero ed evasori paratotali scoperti dalla Guardia di Finanza. Sono questi, dal 2001 al 2010, i dati ufficiali su dieci anni di lotta all’evasione sui quali la CGIA di Mestre ha effettuato alcune analisi. Innanzi tutto, considerando il numero di evasori scoperti, negli ultimi dieci anni il Fisco ha sottratto loro una media di quasi 64 milioni di euro al giorno. Ma che fine fanno o devono fare queste ingenti risorse finanziarie recuperate? Ebbene, secondo il Segretario dell’Associazione degli artigiani mestrina, Giuseppe Bortolussi, a fronte di un dato di tutto rispetto servirebbe destinare le risorse recuperate andando ad abbattere la pressione fiscale a favore dei contribuenti che pagano le tasse fino all’ultimo euro, altrimenti questi subirebbero la beffa di continuare a subire a conti fatti una pressione fiscale alta nonostante il loro comportamento corretto.

Draghi: no all’aumento tasse ma controlli più attenti

 Diminuire le aliquote man mano che si aumenta il gettito derivante dal recupero delle imposte evase, é la proposta del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi che in occasione di un intervento effettuato presso l’Università cattolica dedicato al futuro dell’Euro è stato molto chiaro:

Aumentare le aliquote fiscali è fuori discussione: comprometterebbe l’obiettivo della crescita, sottoporrebbe i contribuenti onesti a un’insopportabile vessazione; le aliquote andrebbero piuttosto diminuite, man mano che si recuperino evasione ed elusione.

Iva: dal 2011 le nuove aliquote

 A mali estremi mali rimedi. Chi l’avrebbe mai detto che i problemi di evasione possono essere risolti con una serenata. Se non ci credete, é recente la notizia di una cittadina bulgara, Sopot, il cui sindaco ha escogitato un sistema che poi si è rivelato efficace per indurre i cittadini a pagare le tasse. In pratica chi non paga le tasse si ritrova il coro maschile e la banda musicale della città, assistiti dal sindaco e in presenza di agenti del fisco, appostati sotto casa mentre intonano serenate di canzoni patriottiche riadattate per l’evasore. I cantanti non si fermano finchè l’evasore non esce fuori a saldare il debito. I musicisti suonano non solo per tasse non pagate, anche le multe sono spesso protagoniste di imbarazzanti quanto curiosi ritornelli.

Minacce a chi non paga la tassa sui cani, succede in Svizzera

 E chi l’avrebbe pensato che anche i politici della Svizzera, Paese rinomatamente civile e tranquillo, facessero delle affermazioni a dir poco fuori luogo. Ha scatenato un vero caos l’asserzione (o minaccia, come alcuni l’hanno chiamata), di Flavio Torti, 47 anni, originario di Stabio e sindaco di Reconvilier, un comune del Giura bernese di 2.400 abitanti. La vicenda ha origine dopo lo studio effettuato dalla commissione finanze del Comune che ha denotato come alcuni si rifiutino di pagare tasse e imposte. Tra questi è stata riscontrata anche gente che non vuole pagare la tassa annua di 50 franchi sui cani. Alla base del putiferio mediatico c’è la lettera inviata in dicembre ai cittadini, in cui si sottolineava che a chi si sarebbe rifiutato di pagare la tassa sul cane sarebbe stato ucciso l’animale.

La denuncia di Contribuenti.it: evasione fiscale +10.1%

 Lo ha rilevato una ricerca di Krls per conto di Contribuenti.it, nel 2010 gli italiani sono stati i più grandi evasori fiscali d’Europa (159 miliardi di euro di mancato introito per il Fisco). Secondo quanto riscontrato dall’indagine, da gennaio a novembre 2010 in Italia l’evasione fiscale é aumentata rispetto a quanto avvenuto nel 2009, del 10,1%. Con un livello di evasione pari al 54,5% del reddito imponibile, gli italiani si confermano così i più grandi evasori d’Europa.

La classifica europea al primo posto l’Italia col 54.5% del reddito imponibile evaso, seguita da Romania con il 42.4%, dalla Bulgaria col 39.8%, Estonia col 38.2%, Slovacchia al 35.4%. In Italia evadono soprattutto – si legge nella nota di Contribuenti.it – : gli industriali (per il 32.8%) e i bancari ed assicurativi (28.3%), seguiti poi dai commercianti (11.7%), artigiani (10.9%), professionisti (8.9%) e lavoratori dipendenti (7.4%). A livello territoriale l’evasione è diffusa nel Nord Ovest dell’Italia, per il 29.4% dell’evasione nazionale, seguita dal Sud col 24.5% e dal Centro col 23.2%, chiude il Nord Est col 22.9%.

Fisco Roma: avvisi di accertamento sulle autorimesse

 Nel Lazio l’Agenzia delle Entrate di Roma II sta portando avanti una importante campagna di controlli anti-evasione a carico delle autorimesse che, tra l’altro, hanno già portato al recupero di ben 440 mila euro di imposte evase. A darne notizia è stata lunedì scorso la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate del Lazio nel precisare come gli avvisi di accertamento notificati, a carico di aziende del settore, siano stati ben 53, e come nell’ambito dell’attività di controllo avviata ci siano 20 di questi avvisi di accertamento in corso di notifica. Nel dettaglio, la Direzione provinciale ha già recuperato 440 mila euro di imposte evase da 35 di questi 53, in totale, avvisi di accertamento, attraverso il pagamento degli importi dovuti ed accertati dal Fisco in una o più rate. Per questi controlli effettuati, in accordo con quanto riporta un comunicato ufficiale emesso dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate del Lazio, il Fisco si è trovato a rilevare ed a constatare casi di evasione fiscale a dir poco paradossali.

Fisco: famiglie e imprese chiedono la riforma

 Gli italiani onesti, quelli che pagano le tasse fino all’ultimo euro, nel 79% dei casi bocciano sia gli elusori, sia gli evasori fiscali. Questo è quanto, tra l’altro, è emerso da un’indagine a cura di Confesercenti-Ispo che per parecchi mesi ha monitorato nel nostro Paese il sentiment degli italiani in fatto di fisco, rilevando nello specifico, la necessità di avviare una riforma che garantisca un minor peso fiscale a carico delle imprese e delle famiglie. Quasi otto italiani su dieci, quando si parla dei furbetti che dribblano il fisco, diventano intransigenti ma nello stesso tempo nutrono forti preoccupazioni legate alla crisi. Ma c’è comunque un quinto di italiani che, se non legittima, quantomeno trova una sorta di “giustificazione” nel non pagare le tasse in quella che rappresenta una vera e propria lotta per la sopravvivenza costi quel che costi. A conti fatti, dall’indagine Ispo-Confesercenti, gli italiani che sono indulgenti riguardo al tema dell’evasione fiscale sono spesso i disoccupati, e comunque quelli che in questa fase faticano a riscattarsi dal punto di vista occupazionale e sociale

Se tutti pagassero tasse ne pagheremmo un po’ meno

 Lo ha detto Berlusconi, alla cui frase non possiamo far altro che aggiungere quella nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi qualche tempo fa, quando il presidente del Consiglio affermò testualmente:

Se si chiede una pressione del 50% ognuno si sentirà moralmente autorizzato ad evadere. Se chiediamo ai cittadini di pagare il 33% di tasse tutti si convinceranno che è giusto e doveroso, che è corretto pagare per i servizi che ottiene.

Sicuramente il presidente non voleva giustificare l’evasione, ma far capire che 50% di tasse sono vermanente eccessive. Nel 2009 la pressione fiscale arriva al 43,2%, ben tre punti superiore al 40,2% dell’area euro. Tra il 2000 e il 2009 la pressione fiscale in Italia è salita di 1,6 punti, in Europa è scesa del 2%, é il risultato emerso da un’indagine condotta dall’ufficio Studi di Confartigianato.

Notifiche eseguite da Equitalia per posta sono invalide

 E’ la sentenza di un giudice tributario dichiara giuridicamente inesistente una multa via raccomandata. Quindi tutte le notifiche eseguite da Equitalia sarebbero nulle e i consumatori potrebbero preparare una serie di ricorsi. E così in un periodo di boom di tasse e cartelle esattoriali che costringe gli italiani a cercare soluzioni alternative per onorare i pagamenti dovuti ed Equitalia sta aumentando a livelli record il ricorso al versamento rateale dei tributi arriva l’avviso: si tratta infatti di una sentenza emessa dalla Commissione Tributaria regionale della Lombardia che ha dichiarato «giuridicamente inesistente» una multa di 9mila euro perché «notificata solo dai dipendenti di Equitalia a mezzo posta».