A fine mese scade l’imposta annuale sulle unità di diporto

 La fine di questo mese di maggio coinciderà con una scadenza molto importante dal punto di vista fiscale. Il prossimo 31 maggio, infatti, fra tre settimane esatte dunque, bisognerà fare i conti con il pagamento della tassa a cadenza annuale che è prevista per le imbarcazioni e le navi che vantano una lunghezza superiore ai dieci metri (vedi anche La tassa sulle imbarcazioni per i noleggiatori). Volendo essere ancora più precisi, bisogna sottolineare come il periodo di riferimento di tale imposta sia quello che va dallo scorso 1° maggio fino al 30 aprile del prossimo anno.

Addizionale bollo auto: la scadenza è prevista a fine mese

 Non sono rimaste che due settimane per provvedere al versamento dell’addizionale erariale che riguarda la tassa automobilistica: si tratta di un tributo che ammonta a venti euro per ogni singolo kilowatt di potenza e in relazione a un veicolo che supera i 185 kilowatt complessivi. La stessa somma che è appena stata citata si riduce comunque nel corso degli anni. In effetti, dopo cinque anni diminuisce al 60%, dopo dieci anni al 30% e dopo quindici anno dalla data di costruzione al 15%. Nel caso siano passati venti anni da questa stessa data, allora non viene richiesto nessun tipo di pagamento fiscale (anche e soprattutto per ragioni di usura del veicolo).

La tassa sulle imbarcazioni per i noleggiatori

 Quando si parla di tassa annuale sulle imbarcazioni, la chiarezza è praticamente d’obbligo: in effetti, un aspetto che deve essere precisato in questo senso è quello che riguarda i noleggiatori di tali mezzi e come bisogna comportarsi da questo punto di vista. Il legislatore, infatti, ha parlato chiaramente di locazione e leasing, senza aggiungere altre fattispecie a cui fare riferimento. Questo vuol dire che anche il soggetto che provvede a noleggiare le imbarcazioni è tenuto al versamento dell’imposta, più precisamente per quel che riguarda le unità da diporto.

Modello F24 Elementi Identificativi per il superbollo

 Il Decreto del Ministero dell’Economia dello scorso 7 ottobre è il testo normativo di riferimento per quei contribuenti che devono pagare il bollo relativo alle auto potenti (il cosiddetto “superbollo”): la legge è stata pubblicata in una delle ultime Gazzette Ufficiali, quindi ora ha anche i crismi dell’ufficialità ed è ad essa che ci si deve rivolgere per conoscere tutte le modalità dell’adempimento fiscale in questione. Il bollo citato in precedenza, infatti, non è altro che una vera e propria tassa, un tributo di cui si è cominciato a parlare tre mesi al momento della sua introduzione, ma di cui si conoscevano ancora pochi aspetti. Chi è tenuto a pagare l’imposta automobilistica? Il decreto stesso precisa che la platea viene composta da quei soggetti che sono intestatari di un’autovettura soggetta al superbollo alla data dello scorso 6 luglio.