Tassa di soggiorno: a Bologna si ricorre al Consiglio di Stato

 La Federalberghi fa davvero sul serio sulla questione tassa di soggiorno: la giornata di domani, infatti, sarà determinante per il completamento del ricorso al Consiglio di Stato per quel che riguarda il blocco di questo provvedimento, almeno in relazione al comune di Bologna. Il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Emilia Romagna non aveva accettato lo stesso qualche tempo fa, ma la battaglia non è certo terminata. Che cosa verrà richiesto nello specifico? Non si tratta di una vera e propria sospensiva, ma di una udienza che intende mettere in luce l’urgenza di una discussione a tal proposito.

Ad Ascoli Piceno si discute di tassa di soggiorno

 Anche la provincia di Ascoli Piceno è in fermento per la tanto discussa tassa di soggiorno: secondo quanto affermato e sostenuto da tempo dalla Federalberghi e dalla sezione locale della Confcommercio, non si può essere d’accordo con questa scelta tributaria, anche perché non è ancora sicuro che il gettito ottenuto in questa maniera possa poi essere sfruttato per un opportuno reinvestimento nel settore turistico. La perdita di clientela è il rischio che da queste parti si teme maggiormente, con le varie strutture ricettive che verrebbero senza dubbio penalizzate.

Federalberghi: serve un regolamento per la tassa di soggiorno

 Federalberghi, la federazione che raggruppa le catene alberghiere del nostro paese, ha deciso di esprimere la propria opinione in merito alla ormai celebre tassa di soggiorno: il giudizio proviene direttamente dal presidente dell’associazione, Bernabò Bocca, il quale non ha usato mezzi termini per definire questa misura fiscale come insufficiente e inopportuna nella sua conformazione attuale. Secondo Bocca, il governo avrebbe già dovuto provvedere a introdurre una serie di regole per una più corretta e comprensibile applicazione. In effetti, l’esecutivo poteva convocare le associazioni di settore e gli enti locali negli scorsi due mesi, ma il passaggio in questione è stato completamente saltato. La mancanza del regolamento sta provocando, come principale conseguenza, un’autonomia totale da parte dei Comuni, i quali sono chiamati a decidere praticamente da soli su come agire in tal senso: sarebbe dunque stato sufficiente indicare con precisione quali finalità si pone il gettito, come deve essere riscossa tale tassa e, in particolare, fissare un tributo uguale per tutti i casi e le realtà.