Disoccupazione nei Paesi del G20 allarmante

 Dall’inizio della crisi, qual’è stato l’effettivo impatto sui posti di lavoro? Un rapporto congiunto dell’International Labour Organization (ILO) e dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha fatto chiarezza sui numeri della crisi ed il rapporto, pubblicato questa mattina, disegna un quadro allarmante.

Dall’inizio della fase di crisi e quindi dal primo crollo del mercato azionario causato nel 2008 dalle perdite legate ai titoli tossici, le perdite in termini di posti di lavoro sui Paesi del G20 ammontano a 21 milioni. L’occupazione ha un incremento attualmente pari ad 1,5% ed a questo tasso di crescita sarà impossibile stringere il divario creato con la crisi e far tornare la disoccupazione a livelli sostenibili.

Fmi: si lavora alla cooperazione sulle due tasse bancarie

 Dominique Strauss-Kahn, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, ha le idee molto chiare per quel che concerne la riforma del settore finanziario da attuare: le ipotesi che l’organizzazione sta prendendo maggiormente in considerazione si riferiscono alle due nuove tasse da applicare nei confronti degli istituti di credito, un’operazione fiscale ben vista da paesi come Germania e Francia, ma apertamente contrastata dal Canada. L’intento principale è quello di ottenere la massima cooperazione internazionale: le due nuove imposte sono state studiate proprio per tentare di limitare il più possibile il rischio sistemico dal punto di vista finanziario. Entrando nel dettaglio di queste proposte, vi è anzitutto un contributo per la stabilità finanziaria, il quale deve essere usato per la copertura dei salvataggi bancari più costosi e per evitare il nuovo carico dei costi della crisi. In questo caso, il gettito tributario conseguente potrebbe andare a rappresentare una percentuale compresa tra il 2 e il 4% del prodotto interno lordo della nazione che avrà applicato la tassa.

 

Ocse pubblica lista grigia e lista nera paradisi fiscali

 L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha pubblicato ieri le liste di paradisi fiscali. Decisivo é stato l’incontro del G20 dove si é concluso di agire contro gli Stati che non collaborano in campo fiscale. Come é facile immaginare la lista nera comprende i paesi che non si sono mai impegnati a rispettare gli standard internazionali; quella grigia comprende 38 paesi che pur essendosi impegnati a rispettare le regole dell’Ocse non le hanno concretamente applicate.

Forse il dito puntatp contro darà i suoi effetti? Proprio oggi il Principato del Liechtenstein, che di recente ha allentato il principio del segreto bancario, ha avviato lo scambio di informazioni in materia fiscale con la Gran Bretagna per “controllare” la conformità fiscale dei clienti britannici che hanno conti in Liechtenstein.

No tasse per nuovi imprenditori e cassa integrazione per precari

 Buone notizie per chi ha deciso di intraprendere una nuova attività imprenditoriale. il governo annuncia di essere deciso a dare degli incentivi a coloro che decidono di affidarsi a sè stessi e dare vita ad un’attività economica. Chi aprirà un’azienda sarà escluso dalla tassazione per i primi tre anni. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa conclusiva del G8 Lavoro:

Stiamo studiando un aiuto per chi vuole diventare imprenditore e fondare un’impresa escludendolo dalla tassazione per i primi tre anni.

Inoltre il presidente del Consiglio ha poi confermato che la cassa integrazione sarà allargata anche ai precari. A sentirla dire così sembra quasi un miraggio, ma Berlusconi continua sicuro: