Blitz anti-evasione a Brescia

 Ancora blitz della Guardia di Finanza, questa volta a Brecia; dopo le manovre economiche del Governo Monti una delle discussioni più accese (ed interessanti) è quella volta a far emergere le abitudini poco “morali” di una certa fascia di cittadini italiani che, per anni, hanno vissuto alle spalle dei bravi contribuenti.

L’esercito di evasori fiscali è estremamente ampio; dal piccolo commerciante alla grande azienda sappiamo che i milioni tolti al fisco sono moltissimi, passando poi per i volti dello spettacolo ed i finti nullatenenti le cifre raggiungono importi spaventosi. Dal blitz di Cortina i controlli della Guardia di Finanza si sono intensificati e sono arrivati direttamente in prima pagina nella cronaca italiana, come se l’Agenzia delle Entrate volesse “scusarsi” per gli anni passati a tacere.

A Milano +200% di incassi dopo i blitz della GdF

 Le serate milanesi si stanno animando, ma non di musica a festa e bottiglie di champagne: arrivano i funzionari dell’Agenzia delle Entrate e l’effetto sortito non è quello di una devastazione ma, al contrario, una lievitazione di incassi gli incassi: a quanto pare aumentano di oltre il 44% rispetto al sabato precedente. E’ quanto accaduto nei giorni scorsi a Milano dopo il blitz. Ovvio chiedersi: l’arrivo della GdF ha aumentato l’afflusso di clientela o sono venuti allo scoperto ricavi finora celati?

Gdf: sotto il mirino i gondolieri

 Fece scalpore alcuni mesi fa la notizia di una donna veneziana che, stanca probabilmente del ritardo con cui riceveva l’assegno dal suo ex marito gondoliere, ha deciso per un tiro mancino al pope veneziano. Denunciato dall’ex moglie per aver pagato poche tasse, ecco cosa spinse la Guardia di Finanza a indagare sulla situazione reddituale del gondoliere. Ovviamente situazioni di questo tipo sono contagiose e dopo il malcapitato ex marito, le indagini della Gdf si estesero agli altri gondolieri.

La leggenda narra la storia di due giovani e poveri amanti alla ricerca di un rifugio sicuro per nascondere al paese il loro amore; così questi due giovani si rifugiarono su una barchetta per potersi inebriare di carezze e baci. Ogni famiglia nobiliare aveva le gondole decorate con i colori del Casato e il disegno dello stemma si ergeva sopra lo schienale o sulla copertura che si usava per tutte le gondole. Una figura quindi, quella del gondoliere, contraddistinta da arte e folkore, oggi divenuto accompagnatore di innamorati di tutto il mondo alla scoperta di Venezia.