Tasse: le linee di pensiero del Governo sull’Irpef

 All’interno del Consiglio dei Ministri fervono le discussioni circa le più importanti tematiche fiscali da affrontare: per il momento sembra prevalere la linea di azione del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, anche se le discussioni non sembrano finite qui. Importante in questo senso è stato il discorso di Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, intervenuto ad Arezzo nel corso di una convention del Pdl: secondo il ministro, infatti, le tasse possono essere ridotte già a partire dal prossimo anno, mentre il 2010 rappresenterà l’anno di avvicinamento al traguardo. Il sentiero è già stato tracciato da Tremonti; riduzione dell’Irpef, aumento delle aliquote relative all’Iva, innalzamento delle tasse sui consumi, obiettivi ambiziosi, ma da raggiungere senza accelerare i tempi.

 

Tremonti prosegue la stretta offshore sulle tasse

 Una delle novità introdotte con le ultime misure anti-crisi firmate dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, potrebbero rovinare i sonni tranquilli di molti imprenditori che hanno deciso di sviluppare una fitta rete di società in paesi europei vantaggiosi dal punto di vista fiscale. Infatti, vengono estese a tutti i paesi stranieri le regole che sono attualmente previste per i paradisi fiscali veri e propri. Per fare un esempio, se una società controllata da soggetti italiani, ma con sede all’estero, pagasse localmente meno tributi rispetto a quello che succederebbe in patria, allora dovrà provvedere a versare la differenza al suo fisco nazionale. Qual è l’intento della norma? Sostanzialmente si vogliono limitare al massimo gli arbitraggi fiscali, vale a dire la scelta di collocare la sede di un’impresa in un paese che consente di pagare meno tasse. Sarà ora compito delle banche documentare che gran parte delle fonti di finanziamento e dei ricavi sono nate nel territorio di insediamento.

Tornano le “cartelle pazze”: il Fisco chiede 309 miliardi a un operaio emiliano

 Non deve essere certo una bella sensazione quella che si prova nel ricevere una cartella esattoriale da oltre 309 miliardi di euro: è stata questa infatti la cifra che un operaio emiliano si è visto recapitare nei giorni scorsi a casa da parte di Equitalia, con l’intimazione a pagare immediatamente l’intero importo presso gli sportelli dell’Agenzia delle Entrate. Una riscossione tributaria senza dubbio esagerata e, in effetti, si è trattato di un madornale errore commesso dalla stessa Equitalia; tra l’altro, non è un caso isolato, visto che altri 4.500 cittadini delle provincie dell’Emilia, in particolare Parma e Piacenza, si sono visti recapitare delle cartelle esattoriali “pazze” (un altro importo sospetto e palesemente errato è stato recapitato a un veterinario: 900 milioni di euro). Preavvisi di fermo e richieste di cifre ingenti, il contenuto delle missive è sempre il medesimo. Non bisogna sottovalutare, in questo caso, anche i danni provocati alla salute dei contribuenti, i quali hanno anche denunciato malori nel leggere richieste così esorbitanti. Il Codacons si è già attivato in proposito per far sì che Equitalia risponda in prima persona degli errori commessi: è pronta anche una denuncia in Procura.

 

Rimborsi IVA: l’arretrato sui pagamenti è stato azzerato

 In Italia il Fisco ha raggiunto un “record storico”. Non trattasi di un record negativo, come avviene purtroppo di sovente, ma di un primato favorevole per i contribuenti; il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha infatti reso noto durante una conferenza stampa che in Italia, per la prima volta nella storia, non ci sono arretrati nei pagamenti per quanto riguarda i rimborsi dell’imposta sul valore aggiunto (IVA). Giulio Tremonti, tra l’altro, ha sottolineato come anche lo smaltimento dei rimborsi IVA, per quanto dovuti, sono in grado di rimettere in moto l’economia visto che permettono alle imprese, specie quelle medie e piccole, di incrementare la propria cassa. E riguardo alle entrate fiscali, il Ministro dell’Economia è intervenuto in merito ad una recente dichiarazione del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il quale ha dichiarato come per quest’anno sia atteso un calo delle entrate fiscali attorno ai 37 miliardi di euro.

Scudo fiscale: condono per recuperare il capitale fuggito nei paradisi fiscali

 Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti si prepara a varare un nuovo scudo fiscale dopo quello varato nel 2002. Lo scopo é favorire il rientro dei capitali esportati illegalmente all’estero per una somma di circa 550 miliardi di euro. Una somma considerevole in alcuni casi sfuggita all’attenzione del fisco, in altri per nascondere il ricavato di corruzione e di attivita’ criminali. Si stima che 300 siano in Svizzera, 100 in Lussemburgo, 40 a Montecarlo e il resto sparso in altri Paesi.

Il provvedimento ha il fine di aiutare l’economia italiana provata dalla crisi e aiutare con parte degli introiti l’emergenza Abruzzo. Si tratta comunque di denaro “sporco”, frutto di corruzione, criminalità o anche frode fiscale. Al ministero dell’Economia si lavora per preparare un nuovo provvedimento di regolarizzazione dei capitali all’estero.

“Robin Tax”: un primo bilancio a quasi un anno dall’introduzione

 È ormai passato quasi un anno dal lancio, da parte del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, della cosiddetta Robin Tax: il 3 giugno 2008, infatti, veniva ideato questo particolare tipo di imposta, con l’intento di tassare petrolieri, banche, assicurazioni e cooperative per poi alleggerire conseguentemente il gettito fiscale dei soggetti con redditi più bassi. Si può dunque stimare un primo, sommario, bilancio di questa interessante iniziativa? È il bilancio annuale dell’Eni a illuminarci in tal senso: nel 2008, le aziende dell’ente hanno contabilizzato imposte correnti sul reddito per 1,91 miliardi di euro, mezzo miliardo in meno rispetto a un anno prima. Il bilancio mette in luce come, senza la Robin Tax, esse avrebbero pagato ancor meno imposte: ma sono due i motivi che possono scontentare il ministro. Anzitutto, Tremonti contava molto sull’apporto della tassa per far respirare i conti pubblici; le previsioni parlavano infatti di un gettito che sarebbe salito fino a 4,6 miliardi di euro, quindi una misura imponente, ma non tutti i petrolieri sono stati colpiti allo stesso modo.

 

Il progetto sui capitali offshore di Tremonti all’esame europeo

 Una direttiva pubblicata circa un mese fa dal Tesoro statunitense per dettare le regole relative allo scudo fiscale sembra ora mettere in imbarazzo il ministro dell’Economia Giulio Tremonti: secondo questo documento, infatti, quei cittadini americani che intendono regolarizzare i patrimoni all’estero dovranno presentare una domanda indirizzata alla Offshore Identification Unit di Philadelphia. Verranno quindi calcolati gli arretrati del fisco e si potrà scegliere se regolarizzarsi attraverso il versamento del 20% del patrimonio (la percentuale scende al 15% nel caso il denaro sia frutto di un’eredità). Gli Usa dettavano quindi norme così severe in materia fiscale proprio quando stavano nascendo le prime voci circa il progetto del ministro per far tornare i capitali offshore: non sono ancora noti i dettagli del programma, ma il ministero ha già effettuato una simulazione su cui applicare un gettito con una trattenuta pari al 10% dei patrimoni regolarizzati, quindi ben inferiore rispetto alle proposte statunitensi. La decisione se mantenere un’aliquota così bassa o conformarsi alle linee dettate da Bruxelles non appare semplice.

 

Le associazioni sportive dilettantistiche potranno accedere al 5 per mille

 Si è sbloccata in maniera davvero fulminea la situazione che riguardava la partecipazione alla ripartizione del 5 per mille dell’Irpef per le associazioni sportive dilettantistiche: il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha infatti firmato un decreto di undici righe che consente a tali enti e associazioni di poter godere di questo beneficio fiscale. L’ampliamento del 5 per mille alle organizzazioni dilettantistiche non è limitato solamente a quelle affiliate agli enti di promozione sportiva, come era stato paventato in un primo momento dal ministero nel decreto del 2 aprile. Il presidente del Coni, Giovanni Petrucci, ha salutato con favore questa modifica della legge: lo stesso entusiasmo è stato mostrato dal presidente della Lega nazionale dilettanti, Carlo Tavecchio. Il decreto, che comunque non è ancora stato pubblicato, fissa i criteri per ripartire il 5 per mille degli enti sportivi; tra i soggetti ammessi vi saranno anche le associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento del Coni ai fini sportivi, nella cui organizzazione sia presente un settore giovanile.

 

Tremonti annuncia l’Iva permanente nel settore edilizio

 Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha annunciato che a breve diverrà permanente il regime agevolato per quanto riguarda l’Iva da applicare alle ristrutturazioni edilizie (attualmente il regime di imposta in questo settore è temporaneo). L’Ecofin ha infatti dato il suo assenso a questa misura fiscale: l’Italia ha un forte interesse nei suoi confronti, in particolare dopo il piano dell’edilizia lanciato nei giorni scorsi dallo stesso ministro. Il regime attuale dell’Imposta sul Valore Aggiunto sulle ristrutturazioni in Italia è al 10% e, grazie a questa decisione che consentirà di mantenerlo in maniera permanente, non scadrà più nel 2010 come era stato fissato in precedenza. Tremonti ha assegnato una notevole importanza a questo fatto, soprattutto alla luce della politica che lui e il governo intendono attuare in materia di edilizia.