La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate hanno effettuato un secondo round di controlli presso filiali di banche estere al fine di verificare se gli istituti di credito e gli intermediari finanziari, nel rispetto degli obblighi che hanno, abbiano adempiuto alle relative comunicazioni, nell’Archivio dei rapporti finanziari, sui rapporti che intrattengono con i clienti. Nel mirino del Fisco e della Guardia di Finanza sono stavolta finite le filiali di banche austriache dopo che il 27 ottobre scorso, invece, erano state passate al setaccio ben settantasei filiali di banche elvetiche o aventi sede in territorio vicino a San Marino.
Guardia di finanza
Evasione fiscale: banche nel mirino agenti del Fisco
La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate, con un comunicato congiunto, hanno reso noto in data odierna che, nell’ambito delle azioni di contrasto e di lotta all’evasione fiscale su scala internazionale, hanno provveduto ad effettuare dei controlli su ben 76 tra filiali ed uffici bancari. Nel mirino degli agenti del Fisco e della Guardia di Finanza sono in particolare finite sia le banche italiane di emanazione elvetica, sia le filiali bancarie di istituti di credito svizzeri o che, comunque, risultano essere ricollegabili ad intermediari svizzeri; centinaia di agenti del Fisco, inoltre, hanno controllato anche le filiali e gli uffici bancari situati nei pressi di San Marino. Ma come mai questo vero e proprio blitz?
La lotta all’evasione può ora contare sull'”autovelox fiscale”
L’autovelox stradale avrà ben presto un degno “collega” per quel che riguarda il Fisco: in effetti, verrà a breve attivato un vero e proprio dispositivo volto a combattere l’evasione fiscale internazionale. L’iniziativa proviene dalla Guardia di Finanza e il primo utilizzo di questo innovativo strumento riguarderà il percorso alpino svizzero e i confini italiani con la Repubblica di San Marino. Quali sono gli obiettivi che si intende perseguire con l’autovelox fiscale? Anzitutto, si potranno bloccare in maniera più agevole tutti quei soggetti che pongono in essere movimenti di denaro o di altri beni di valore all’estero (si tratta sostanzialmente di beni che possono essere trasportati con una certa facilità in una vettura). Per essere più precisi, comunque, bisogna dire che tale progetto è già stato sperimentato in alcune regioni del sud, ma con l’intento di contrastare il riciclaggio di denaro sporco. La Guardia di Finanza avrà ora a disposizione telecamere, termocamere e lettori a raggi infrarossi per portare avanti le indagini, ma la tecnologia non si limita solo a questo; infatti, questo nuovo occhio elettronico ha la capacità di rilevare gli spostamenti illeciti sia di giorno che di notte.
Evasione fiscale: contrasto più efficace nella Regione Veneto
Lo scorso anno nella Regione Veneto l’Agenzia delle Entrate, nell’ambito delle azioni di contrasto e di lotta all’evasione fiscale, ha incassato complessivamente 500 milioni di euro, riportando così un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente. Ildebrando Pizzato, direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate del Veneto, ha in particolare messo in evidenza come la qualità degli accertamenti effettuati induca sempre di più i contribuenti ad assolvere spontaneamente ai propri obblighi tributari senza quindi arrivare al contenzioso, all’iscrizione a ruolo e, nei casi limite, al fermo amministrativo. Non a caso, dai dati sugli accertamenti del 2008 emerge come questi, per quanto riguarda gli accertamenti con pagamento immediato, e senza alcuna contestazione, siano cresciuti del 31% superando la quota dei 26 mila. Tra gli ambiti dove gli accertamenti ed i controlli sono stati rafforzati, c’è quello relativo ai contribuenti che nel 2008 hanno proceduto a presentare un rimborso IVA: per questi casi gli accertamenti sono aumentati del 20% ed hanno portato, rispetto al 2007, ad un incremento del 72% del minor credito effettivamente spettante ai contribuenti.
Evasione fiscale: giro di vite sulle triangolazioni con i Paesi “off-shore”
Nei primi cinque mesi del 2009, la Guardia di Finanza ha scovato triangolazioni con i Paesi “off-shore” e capitali, detenuti in Paesi esteri, per a ben 3,1 miliardi di euro. E nell’ambito delle operazioni a contrasto del riciclaggio e dell’usura, sono stati intercettati al confine ben 390 milioni di euro di capitali non dichiarati nell’ambito delle azioni di controllo sulle frontiere terrestri e marittime. Il fatto è che con l’inasprirsi della crisi tendono ad aumentare anche le operazioni illecite, e di conseguenza la Guardia di Finanza ha allo stesso modo inasprito e potenziato i controlli ed i monitoraggi su tutti i fronti, contribuendo anche al maggior incasso per l’Erario di imposte su redditi mai dichiarati. All’interno del nostro Paese, non a caso, solo nei primi cinque mesi di quest’anno la Guardia di Finanza ha scovato redditi per ben 13,7 miliardi che sono stati nascosti al fisco; ben 3.200 sono stati gli evasori stanati dalla GDF, e di questi ben 1.200, per aver superato le soglie di punibilità, sono stati denunciati alle Procure della Repubblica.
Agenzia delle Entrate e Gdf hanno spiegato i dettagli dell’indagine “Scacco alla torre”
Si è tenuta nei giorni scorsi la conferenza stampa che ha illustrato i risultati di una complessa e vasta indagine condotta in maniera congiunta dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza. Si tratta del cosiddetto “caso Mythos”, un’operazione che prende il nome da una società di consulenza finanziaria milanese, Mythos Arkè, e dalle sue attività illecite. L’operazione, definita anche come “Scacco alla torre”, ha avuto un buon esito grazie soprattutto, come è stato sottolineato nella stessa conferenza stampa, all’Amministrazione finanziaria lombarda, costituita sia da delle strutture dell’Agenzia che da quelle della Finanza. Grazie a questo operato perfettamente sincronizzato, si è riusciti a mettere in luce le attività di un gruppo molto vasto di società (il numero è superiore alle 1.200 unità), il quale aveva messo a punto un vero e proprio laboratorio di ingegneria dell’evasione fiscale; si è calcolato che i danni arrecati alle casse dello Stato avrebbero potuto assumere dimensioni illimitate.
Scaricabili gratuitamente le istruzioni della Gdf per i controlli anti-evasione
Più di 20 miliardi di euro in meno di entrate fiscali nel 2009. Sono i dati della stima del Dipartimento Politiche Economiche e Fiscali della Confederazione Indipendente Sindacati Europei (Cse). La rilevazione é stata basata sui dati delle entrate fiscali del primo bimestre 2009, sui trend storici di andamento di alcune imposte.
Commenta i dati Vincenzo Patricelli del Dipartimento Politiche Economiche e Fiscali della Cse:
La buona notizia è che le minori entrate derivanti dalla crisi internazionale incidono solo per il 40% circa sui minori introiti. La cattiva notizia è che l’evasione fiscale ha ripreso a correre già a partire dalla fine dello scorso anno. L’abrogazione delle norme sulla tracciabilità dei compensi e la percezione di un minor contrasto all’evasione da parte dell’Agenzia delle Entrate stanno creando un effetto annuncio che ha riflessi negativi sugli adempimenti spontanei dell’obbligo fiscale. E poi c’è la revisione al ribasso degli studi di settore che è vista con favore da settori trasversali dell’attuale schieramento politico parlamentare.