Successioni 2011: nuova Guida del Notariato

 Continua ad ingrandirsi sempre di più la “collezione” online di Guide che sono state redatte e messe a disposizione dal Consiglio Nazionale del Notariato assieme alla collaborazione delle Associazioni dei Consumatori. L’ultimissima Guida annunciata è in particolare quella relativa alle successioni dopo quelle sui mutui, sull’acquisto di immobili in fase di costruzione, ma anche sull’acquisto certificato e sul contratto preliminare di acquisto di una casa. Trattasi di Guide che si possono visionare e scaricare gratuitamente sia dal sito Internet del Consiglio Nazionale del Notariato, www.notariato.it, sia dai siti Internet delle Associazioni di Consumatori che aderiscono al progetto con i Notai per i consumatori. Trattasi, nello specifico, di Adiconsum, Unione Nazionale Consumatori, Adoc, Movimento Difesa del Cittadino, Altroconsumo, Movimento Consumatori, Assoutenti, Lega Consumatori, Casa del Consumatore, Federconsumatori, Confconsumatori e Cittadinanzattiva.

Cassazione: nessuna imposta di successione per l’edificio storico

 La storia della tassa di successione non è poi così lontana nel tempo: tale imposizione fiscale ha subito una svolta importante verso la fine degli anni Novanta, con delle franchigie ovviamente fissate in lire, poi alcune importanti novità hanno fatto tornare alla ribalta il tributo nel 2006 e nel 2007. La tassa in questione è stata esaminata a fondo da una delle ultime ordinanze della Corte di Cassazione (per la precisione, si tratta della numero 25366), visto che si è ritenuto necessario comprendere la sua applicazione nei casi di immobili di interesse storico e culturale. Ebbene, secondo la Suprema Corte, l’imposta di successione non rientra nel caso di specie, una ipotesi che rimane valida perfino quando il contribuente non indica nella relativa dichiarazione la categoria dell’edificio. Tutto è nato da un ricorso dell’Agenzia delle Entrate contro una sentenza della Ctr della Sardegna.

Fisco britannico e arte italiana: niente imposta di successione

 La pittura e l’arte del nostro paese non sono mai state così vicine al mondo tributario di Sua Maestà la regina: in effetti, trasferendo all’erario la proprietà di un’opera d’arte del nostro paese si può ottenere una vantaggiosa estinzione del versamento fiscale dell’imposta di successione, ma non si tratta dell’unica tassa coinvolta in questo senso. Cerchiamo di comprendere meglio la vicenda. Il contribuente interessato avrà, anzitutto, la possibilità di non pagare la tassa in questione e potrà farlo impegnandosi a cedere in una data futura un determinato bene artistico di sua proprietà. L’opera, poi, seguirà un iter del tutto particolare, visto che verrà destinato all’amministrazione finanziaria e poi alle autorità pubbliche che ne faranno richiesta, come ad esempio i musei e le gallerie d’arte. L’intento è abbastanza evidente, si vuole consentire di apprezzare un bene così pregiato a tutti, interrompendo la fruizione esclusivamente di tipo privato.