Fisco e burocrazia tengono lontani i capitali stranieri

 Pressione fiscale record, burocrazia, regole, fanno scappare a gambe levate gli investitori. D’altro canto le aziende italiane sono spinte a spostare all’estero gli impianti alla ricerca di opportunità migliori. Sono i pensieri di Confindustria che lancerà dal Forum di Parma l’analisi della situazione italiana dell’Istituto Bruno Leoni.

C’è un urgente bisogno di interventi efficaci ed anche impopolari, é una pessima performance complessiva – sottolinea la ricerca -, un problema strutturale peculiare. Le nostre imprese, in una scala da zero a cento, godono di una libertà pari a 35, ben sotto la media europea (57) e a distanza siderale dal Paese più libero, l’Irlanda (74).

Canone Rai: le imprese non lo pagano

 KRLS Network of Business Ethics in questi ultimi giorni sta effettuando, per conto di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, delle ricerche sulle tasse che risultano essere le più evase dagli italiani; ebbene, al riguardo è emerso che il canone Rai era la tassa più evasa dalle famiglie, ma il livello di evasione, con una percentuale del 96%, è altissimo anche tra le imprese. Insomma, secondo le rilevazioni KRLS Network of Business Ethics le imprese in Italia il canone Rai non lo pagano quando queste nelle loro sedi hanno un televisore e non solo, visto che si dovrebbe comunque pagare un “canone speciale” in presenza di apparecchiature come computer, iPod e sistemi di videosorveglianza posseduti dalle imprese, dagli enti privati e da quelli pubblici.

Consiglio dei Ministri: taglio Ires e Irap

 Un taglio da 3 miliardi di euro per giungere finalmente alla riduzione degli acconti Ires e Irap. La manovrà sarà varata oggi dal Consiglio dei ministri. Lo scopo é favorire le imprese in questo momento di crisi, fornendo loro liquidità.

Regolarmente le imprese avrebbero dovuto pagare entro il 30 novembre il 60% dell’imposta, dopo aver versato a luglio il 40%. Con la manovra l’acconto potrebbe calare al 57%, invece del 60% previsto. I contribuenti dovranno poi restituire al saldo di giugno-luglio la minore imposta versata a novembre. Quindi tecnicamente si tratta solo di un differimento dei pagamenti e non uno “sconto” vero e proprio. Un differimento che potrebbe comunque recare sollievo alle imprese già provate dalla crisi.

Cna: contro la crisi un freno alle tasse

 Lancia l’allarme la Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) sulla situazione delle piccole imprese. Il presidente dell’associazione Tristano Mussini ha scritto una lettera aperta ai sindaci dei 45 Comuni reggiani e alla Provincia per sottolineare le gravi conseguenze della crisi sulle imprese di piccole dimensioni.

Durante il 2009 il numero delle imprese iscritte all’albo della Camera di Commercio sono diminuite di 700 unità e il numero di aziende artigiane coinvolte dalla cassa integrazione aumenta sempre più. Per questo motivo la Cna chiede concretamente un freno alle tasse, consistente almeno in una dilazione dei pagamenti per le imprese in difficoltà, riduzione dell’Irap per quelle che mantengono l’occupazione, semplificazione e accordi con le banche per crediti anticipati alle imprese.

Fondi europei: eliminare l’Iva per i progetti comunali

 Fernando Errico, capogruppo consiliare regionale Popolari Udeur ha portato alla luce la questione del rimborso dell’IVA non rendicontabile alla Commissione Europea.

Questione di non poco conto – ha affermato Errico – in quanto sono sempre più numerosi i Comuni che hanno manifestato la loro difficoltà a partecipare ai bandi del Piano di Sviluppo Rurale perché non hanno le risorse economiche per pagare l’imposta.

Il capogruppo si batte quindi per la definitiva approvazione della risoluzione. Inoltre Errico, nella sua replica, ha chiesto di verificare la fondatezza della notizia secondo cui alcuni Comuni starebbero presentando progetti con la rendicontazione dell’IVA a carico del Fondo nazionale presso l’AGEA-OP. Dai dati riportati nella risposta all’interrogazione fornita dall’Assessore Nappi si rileva inoltre che le misure individuate per l’IVA sono quelle più strettamente legate allo sviluppo dell’agricoltura.

Crisi: impossibile ridurre il prelievo fiscale

 Le imposte sulle società, dopo un decennio di ripetuti tagli alle aliquote oggi fermano la corsa al ribasso. La recessione economica ormai tocca l’economia reale, non é più, limitata come un anno fa, agli istituti creditizi.

Con la crisi economica, in molti paesi e’ stata fatta la scelta di salvare le banche, nella assunzione che fosse la scelta costituzionale piu’ razionale – sottolinea il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel suo intervento al Meeting di Rimini, al convegno ‘Oltre la crisi’ -. Credo che si aprira’ su questo una riflessione, ma e’ certa una cosa e non ve la raccontano i banchieri: forse questa crisi e’ uguale a quella del ’29, ma quello che ha fatto Roosvelt non e’ quello che e’ stato fatto ora.

Meno tasse per imprese e famiglie per sopravvivere alla crisi

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Per favore non scherziamo. Il paese ha già troppe tasse. Non serve nessuna nuova imposta – ha tuonato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia – Serve la lotta all’evasione e tagliare la spesa improduttiva.

Le tasse sono troppe per le imprese e per le famiglie. La leader dell’associazione di Confidndustria ha chiesto al governo cento giorni di azioni mirate per aiutare la ripresa e consentire alle imprese di sopravvivere: meno burocrazia, rendere più facile l’accesso al credito alle aziende, minore pressione fiscale, sostegni per gli investimenti e la ricerca.