Per la Cassazione Inps e Inpgi hanno le stesse regole previdenziali

 Quando un giornalista va in pensione, uno dei diritti più importanti è quello relativo al trattamento previdenziale: quest’ultimo, in particolare, deve essere equiparato e cumulato con i redditi da lavoro dipendente, oppure, in alternativa, con quello autonomo. Secondo la Corte di Cassazione, è questa l’impostazione da seguire in tal senso, nonostante l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani abbia disposto in maniera diversa, vale a dire la in cumulabilità parziale. La sentenza 1098 di ieri da parte dei giudici di Piazza Cavour ha spazzato via un bel po’ di dubbi, ma cerchiamo di fare ordine.

Tasse lavoro: giornalista di notte trova lo sconto Irpef

 Per i giornalisti di notte il lavoro viene tassato con l’Irpef più leggera, al 10%, se questo avviene nell’ambito dell’incremento della produttività e se questo viene attestato dal datore di lavoro. A farlo presente con una risoluzione, la numero 130/E, è stata in data odierna l’Agenzia delle Entrate nel sottolineare come per il lavoro di notte del giornalista il beneficio della detassazione della produttività, con l’imposta ridotta al 10%, sia in grado, per così dire, di “passare il turno”. Questo perché, come spiega nella risoluzione l’Amministrazione finanziaria dello Stato, l’agevolazione Irpef sul lavoro legato ad incrementi della produttività riguarda non solo mansioni svolte per i turni misti e per quelli notturni, ma anche per quelle che vengono rese dal lavoratore di notte nell’ambito di un’occupazione non soggetta a turnazione; il tutto come sopra accennato, a patto che questo lavoro risulti essere legato ad incrementi di competitività e di produttività dell’azienda, e che sia il datore di lavoro, con la relativa documentazione nel Cud, ad attestare tale aumento di produttività.

Inpgi: introdotti i codici tributo per il versamento unitario

 L’Inpgi è la sigla che identifica l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani: si tratta, in pratica, dell’organismo incaricato di gestire le prestazioni previdenziali a favore dei giornalisti e dei pubblicisti professionisti, senza tener conto della contrattazione collettiva applicabile. Ebbene, l’istituto è tornato un tema di attualità grazie alla risoluzione 127/E pubblicata proprio ieri dall’Agenzia delle Entrate. Il documento della nostra amministrazione finanziaria ha infatti disciplinato in maniera più puntuale la materia, introducendo sette nuovi codici tributo da utilizzare per il versamento delle somme dovute da parte dei giornalisti appunto; il modello da sfruttare in tal senso è l’F24 Accise.

Giornalisti: il 30 settembre scade il termine per i contributi minimi

 Tutti quei giornalisti che sono iscritti alla cosiddetta gestione separata (con questo termine si intende solitamente la gestione che consente ai lavoratori autonomi di ottenere una adeguata tutela previdenziale e pensionistica) devono segnare con un cerchietto rosso la data del prossimo 30 settembre sul loro calendario fiscale: in effetti, ci saranno ancora poco più di due settimane per provvedere al versamento dei contributi minimi relativi all’anno 2010 per quel che concerne questi contribuenti appunto. La precisazione è giunta mediante un’apposita circolare dell’Inpgi (si tratta dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani).