Patrimonio immobiliare: messaggio dell’Inps sui valori Ise/Isee

 Due giorni fa l’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) ha reso pubblico il messaggio numero 21318: l’oggetto specifico di questa comunicazione è rappresentato dall’Ise (Indicatore Situazione Economica): come ottenere il calcolo corretto del parametro) e dall’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), più precisamente il valore che deve essere indicato ai fini dell’individuazione del patrimonio immobiliare. In pratica, questo messaggio fa seguito a un altro che è stato emanato quasi un anno fa, il numero 001485 del 26 gennaio scorso.

Le società in nome collettivo e la gestione artigiani dell’Inps

 I soci delle società in nome collettivo (Snc) possono essere iscritti alla Gestione Artigiani dell’Inps soltanto in un caso ben preciso: in effetti, è necessario che la maggioranza dei soci stessi (una persona se ne sono presenti due) svolga lavoro personale in maniera prevalente, anche in modo manuale. In aggiunta, il lavoro in questione deve essere preminente rispetto al capitale. Anche un anno fa si era parlato dello stesso tipo di ragione sociale, ma per un altro motivo, più precisamente dal punto di vista contabile (Snc e Sas: i chiarimenti sugli esercizi “a cavallo”). Tra l’altro, bisogna sottolineare anche un altro aspetto.

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Nel 2010 crescono gli assegni per le famiglie numerose

 Nel 2010 vi sarà dunque un interessante incremento per quel che riguarda gli assegni mensili destinati ai nuclei familiari più numerosi e quelli di maternità: l’aumento in questione è pari allo 0,7%, una correzione al rialzo che è stata decisa e calcolata in base alle variazioni dei prezzi al consumo, in relazione alle famiglie in cui vivono impiegati e operai. Quindi, si tratta dei rilevamenti effettuati dall’Istat e a cui i contributi devono essere adeguati ogni anno. Questi particolari assegni, nel caso in cui siano dovuti per intero, diventano pari a 129,79 euro mensili: come è stato precisato nel comunicato del Dipartimento delle Politiche per la Famiglia, il valore Ise (Indicatore della Situazione Economica) è di 23.362,70 euro, ma solamente se la famiglia destinataria dell’assegno è composta da cinque componenti. Bisogna ricordare, per essere più precisi, che tale bonus è stato introdotto dalla legge 448 del 1998 (si tratta delle “Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo”) ed è riservato alle famiglie composte da cittadini che risiedono in Italia, con almeno tre figli a proprio carico e un reddito complessivo non superiore a quelli che sono i limiti stabiliti dai parametri Ise.

 

Inps: nuove tabelle per i contributi a colf e badanti

 La circolare numero 11 pubblicata dall’Inps ha messo in luce quelle che sono le nuove tabelle con le quote da versare il relazione al lavoro domestico: la pubblicazione di tale documento risale a tre giorni fa ed ha delineato i contributi da erogare per colf e badanti con le stime aggiornate al 2010. in effetti, si è reso necessario adeguare tali contributi alle nuove fasce di retribuzione, le quali sono state rilevate dalla variazione annuale dell’Istat sui consumi; in particolare, bisogna notare che questa variazione è stata pari allo 0,7% nel periodo compreso tra il 2008 e il 2009. Solamente per fare un esempio, l’aumento dell’importo contributivo nella prima fascia di retribuzione oraria (vale a dire fino a 7,22 euro l’ora) risulta essere molto modesto, pari a un +0,01% rispetto a quanto era stato stabilito nel 2009.

 

Fisco e pensioni: quelle d’oro alzano la media

 Da parecchio tempo, e comunque da quando è scoppiata la crisi in Italia e nel mondo, i Sindacati chiedono nel nostro Paese più attenzione non solo per i lavoratori a reddito fisso, ma anche per i pensionati. La perdita del potere d’acquisto ha pesato e sta continuando a pesare come un macigno sui bilanci delle famiglie che vivono di reddito fisso, in molti casi l’unico che entra in famiglia; così come i pensionati oramai sentono molto spesso non la crisi della terza o della quarta settimana, ma quella della seconda. I pensionati nel nostro Paese, tra l’altro, in materia di pensione incassata non sono di certo dei privilegiati, ragion per cui un alleggerimento della tassazione darebbe respiro a centinaia di migliaia di persone anziane, spesso sole ed abbandonate a se stesse.

Quattordicesima: come si calcola

 In Italia tutti i pensionati che percepiscono delle pensioni basse, hanno diritto ogni anno ad una somma aggiuntiva, non tassata, definita comunemente con il termine di “quattordicesima“; la condizione necessaria per usufruire di tale integrazione del reddito è quella che il pensionato debba avere almeno un’età pari a 64 anni; in più devono essere rispettati opportuni requisiti di reddito così come stabilisce la Legge. La somma erogata, tra l’altro, è funzione non solo del rispetto dei requisiti di reddito, ma anche dell’anzianità contributiva e del tipo di pensione, ovverosia se è derivante da lavoro dipendente oppure da lavoro autonomo. Innanzi tutto, il limite di reddito per poter percepire la quattordicesima è quello dei 8.640,84 euro annui; per il calcolo del limite di reddito devono essere escluse le indennità di accompagnamento, gli assegni familiari, il trattamento di fine rapporto, il reddito dell’abitazione ed eventuali arretrati percepiti durante l’anno e per i quali viene applicata una tassazione separata.