In Italia esiste un divario del 10% in termini di Iva applicata sul gas consumato per gli impianti centralizzati rispetto a quelli autonomi. Per l’impianto autonomo, infatti, si paga l’Iva ridotta al 10%, mentre per quello centralizzato scatta l’Iva al 20%; a mettere in evidenza questa disparità è il Sunia, Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, che al riguardo ha reso noto l’avvio di una class action contro l’Agenzia delle Entrate. Questo perché la differenza relativa all’applicazione dell’Iva non viene effettuata e valutata in funzione del consumo medio di gas da parte dell’utente finale, ma in relazione alla tipologia di impianto per la produzione di acqua calda. Per questo il Sunia, nel far presente come il riscaldamento per le famiglie italiane sia il più tassato del Vecchio Continente, con la class action punta a fare in modo che l’Agenzia delle Entrate provveda a modificare un orientamento che a carico degli utenti finali non solo è penalizzante, ma anche palesemente anomalo.
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Affitto immobili: Siena, scoperti quattro milioni di redditi evasi
In Toscana l’Agenzia delle Entrate ha messo a segno un nuovo “colpo” in materia di lotta all’evasione fiscale andando a scovare ben quattro milioni di redditi non dichiarati e legati, dal 2005 al 2009, ad un’attività Web nel settore degli affitti immobiliari. Nel dettaglio, a carico di una persona fisica residente nella Provincia di Siena, la Direzione provinciale delle Entrate di Siena ha scovato i quattro milioni di redditi evasi a partire dalla segnalazione relativa ad un sito Internet che si faceva letteralmente scudo, al fine di evadere, di una società straniera avente la sede nel Liechtenstein. Sul portale Web di affitti immobiliari venivano indicati i recapiti che facevano risalire alla persona fisica nella Provincia di Siena, ma per i pagamenti doveva essere effettuato il bonifico su un conto corrente di una banca del Liechtenstein. L’attività, dal 2005 al 2009, ha riguardato la proposta di affitti per case vacanza, anche di pregio, unitamente a case coloniche ristrutturate nei confronti di potenziali turisti ma anche agenzie di viaggio sia estere, sia italiane.
Tassa affitti unica: lotta all’evasione
Oggi é difficile acquistare una casa, eppure i benestanti che hanno più di un appartamento ci sono. Chi incassa l’affitto deve pagare le tasse e se il proprio reddito supera i 75mila euro annui, si paga sull’affitto incassato il 43 per cento. Si tratta della cosiddetta aliquota marginale che spinge in realtà molti proprietari ad affittare in nero. Eppure qualcosa potrebbbe cambiare. In questi giorni il governo sta preparando un decreto legge annunciato Calderoli, Ministro per la Semplificazione legislativa. La nuova norma mira a far pagare un’aliquota fissa sugli affitti pari al 20 – 22 per cento.
La nuova aliquota si chiama “cedolare secca” e sembra un’ottima idea dato che il governo pensa in questo modo di vincere l’evasione (essendo la tassa più bassa tutti dovrebbero essere incoraggiati a pagarla): pagare meno e pagare tutti. La copertura sarà quindi garantita dall’emersione del nero. L’opposizione in questo caso non si oppone: