Circa un migliaio di anni fa la popolazione umana era di 50 milioni, in un altro millennio é cresciuta fino un milione e mezzo di persone; negli ultimi 100 anni ha raggiunto circa 5 miliardi. In passato l’uomo era vittima di grandi epidemie: la peste, il colera, ora queste malattie sono state eliminate e l’uomo ha continuato a riprodursi. Tuttavia con l’aumento del benessere le famiglie decidono sempre più spesso di fare meno figli. Le famiglie italiane hanno in media uno o due figli, ma ci sono le divute eccezioni: qualche nucleo familiare ha tre, quattro, cinque e anche più bambini.
Italia
Ires: gettito dello Stato in forte calo nel 2009
Lo scorso anno, rispetto al 2008, il gettito dello Stato, relativamente alla sola Ires, l’imposta sul reddito delle società, è sceso del 23,1% a fronte di un calo del gettito da imposta regionale sulle attività produttive (Irap) del 13% e dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) del 6,7%. Sono questi alcuni dei dati resi noti dall’Istat nel Rapporto “Conti ed aggregati economici delle Amministrazioni pubbliche“, da cui è altresì emerso che la pressione fiscale complessiva, in rapporto al prodotto interno lordo, è cresciuta nel 2009 passando dal 42,9% del 2008 al 43,2% del 2009. In particolare, l’aumento della pressione fiscale si spiega anche con la caduta del Pil che è stata superiore a quella del gettito fiscale che, in particolare, ha fatto registrare un forte aumento per quel che riguarda le imposte di natura straordinaria tra cui lo scudo fiscale ed i versamenti una tantum di imposta a carico di alcuni settori della nostra economia, ed in particolar modo il comparto bancario.
Istat pressione fiscale: Italia al quinto posto in Ue
Nel 2009 l’Italia ha registrato un aumento della pressione fiscale sul Pil del 43,2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il quinto posto in Europa. La pressione fiscale è un indicatore medio, non misura quindi la se esiste una variazione del livello di tassazione all’interno della popolazione, puo’ quindi verificarsi che all’interno di un Paese alcune categorie di contribuenti possano avere un livello di tassazione molto superiore a quello rilevato. L’Italia registra un aumento della pressione fiscale su Pil, raggiungendo il quinto posto in Europa, risulta dai dati diffusi oggi dall’Istat sui conti pubblici sul 2009.
Veneto: 1,3 miliardi sottratti al Fisco recuperati
L’economia italiana è fuori dalla recessione, lo conferma il rapporto redatto dal Centro Studi di Confindustria. Ma i dubbi, nonostante il rapporto, continuano ad aleggiare. L’economia sommersa stenta a salire in superficie: I dati sull’evasione fiscale in Italia sono impressionanti’, ha sottolineato il presidente di Confindustria e sostiene che i proventi della lotta all’evasione devono andare ad abbassare le tasse e non a coprire i buchi nei conti pubblici. Il Veneto inizia a fare i conti con la lotta all’evasione: la Guardia di finanza nei primi mesi del 2010, ha ottenuto risultati notevoli in confronto agli anni passati. I dati veneti, divulgati precisamente alla cerimonia per il 236esimo anniversario della fondazione del corpo della Finanza, rilevano che da gennaio a maggio è emersa l’evasione di oltre 270 milioni di Iva (411 violazioni, +21,5% rispetto al 2009), 1,3 miliardi di mancata dichiarazione dei redditi da sottoporre a tassazione. Gli evasori in totale sono stati 338 evasori totali.
Banche italiane tra tasse, fiscalità e regolamentazione
La pressione fiscale in Italia non è opprimente solo per i lavoratori dipendenti, i liberi professionisti, i lavoratori autonomi, i commercianti e gli artigiani, ma anche per gli Istituti di credito. Non a caso, nel corso di un Workshop dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, è emerso come in base agli ultimi dati disponibili sulle dichiarazioni dei redditi, relative all’anno 2008, le banche italiane rispetto ai competitor europei siano in una posizione di svantaggio competitivo proprio per effetto di una pressione fiscale più elevata, con quella effettiva che, tra l’altro, nell’anno di riferimento è salita al 44%; in più, secondo l’Associazione Bancaria Italiana questo svantaggio competitivo potrebbe ulteriormente aggravarsi a seguito delle ultime proposte finalizzate a rivedere gli accordi di Basilea sul tema del patrimonio di vigilanza.
Lucca é la città con meno tasse locali
Si parla sempre di tasse, di salasso dei tributi e dell’Italia che è uno tra i Paesi europei dove il sistema fiscale è più martellante. Ma esiste in Italia una città che sia un’oasi felice (senza arrivare a parlare di paradisi fiscali)? Dire oasi felice forse sarebbe un pò eccessivo, ma possiamo comunque affermare che c’è una città dove i cittadini sono meno tartassati dalle tasse comunali e pagano meno rispetto alla media nazionale: Lucca è fra le città italiane e toscane, secondo un’indagine del “Sole 24 Ore” dove tutto questo é possibile: risparmiare sulle tasse si può.
Tasse: aumenta disoccupazione e pressione fiscale
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento disoccupazionale, a un calo di investimenti e spese, sono le conseguenze della crisi finanziaria globale si stanno ancora facendo sentire. Secondo gli ultimi dati diffusi da Bankitalia, nel 2009 la pressione fiscale è passata dal 42,9 al 43,2%, una pressione fiscale in aumento nonostante la crisi, segno che in Italia la ripresa economica è ancora debole. Nel 2009 la disoccupazione è salita all’8,5%, quasi 300 mila persone sono entrate nella schiera degli “inoccupati”, cioè di coloro che sono disoccupati ma sono troppo scoraggiati per cercare un nuovo lavoro.
Diminuisce il reddito delle famiglie di oltre due punti percentuali in termini reali nella media dello scorso anno, conseguentemente dopo la contrazione dell’1,8% registrata nel 2009, i segnali per i primi mesi del 2010 non mostrano miglioramenti. Ormai il debito delle famiglie ha raggiunto il 60% del reddito disponibile; è un livello ancora basso, rispetto alla media europea, che è il 95%.
Istat: in Italia livello fisco insostenibile
La pressione fiscale in Italia ha raggiunto livelli che oltrepassano il limite, questa la dichiarazione di Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, che aggiungendo che per il sindacato
e’ indilazionabile l’apertura immediata del confronto tra Governo e Forze sociali per realizzare una riforma fiscale, utile a sostenere la ripresa economica del nostro Paese, che deve partire dalla riduzione dette tasse sul lavoro, in modo particolare ai lavoratori dipendenti e pensionati.
Nel 2009 la pressione fiscale complessiva è risultata pari al 43,2%. Lo rende noto anche l’Istat, sottolineando che il dato é superiore rispetto al 42,9% del 2008. Sembra abbia contribuito una riduzione del Pil superiore a quella registrata dal gettito fiscale. Si registra inoltre una diminuzione delle imposte dirette del 7,1% nel 2009, quelle indirette del 4,2%, mentre i contributi sociali effettivi dello 0,5%.
I vini italiani soffrono a causa delle tasse
Una bottiglia che esce da una cantina italiana e vola verso altri Paesi per essere esposta su scaffali esteri, spesso durante il tragitto acquista un prezzo anche 10 volte superiori rispetto a quello d’origine. Lo conferma un’analisi di winenews.it che sottolinea come, tra spese e tasse, il prezzo dei nostri vini aumenti a dismisura.
Il rischio é che i consumatori stranieri non riescano a percepire il vero rapporto qualita’/prezzo dei nostri vini e i prezzi troppo alti potrebbero distogliere l’interesse dai nostri prodotti. A questo si aggiungono le enormi difficolta’ causate dalla concorrenza spietata dei produttori del Nuovo Mondo.
Tredicesima: serve anche per pagare le tasse
Quale uso faranno quest’anno gli italiani della tredicesima? Ebbene, anche se con percentuali diverse, numerose indagini hanno rivelato che gli italiani non sfrutteranno la gratifica natalizia solo per gli acquisti di Natale, o per mettere qualche euro da parte, ma anche e soprattutto per mettere una pezza ai debiti pregressi e per saldare spese obbligate come il bollo auto, il canone Rai, l’assicurazione della macchina e spesso anche le rate di prestiti finalizzati o quelli delle carte di credito revolving, uno strumento di debito che oramai per numerose famiglie, in particolar modo quelle in grossa difficoltà, serve anche per andare a fare la spesa tutti i giorni al supermercato.
Tredicesima: detassazione in base al reddito
Lo Stato potrebbe detassare la tredicesima a ben 27,3 milioni di italiani, tra lavoratori dipendenti e pensionati, con un costo pari a 5,47 miliardi di euro che, nelle tasche delle famiglie, potrebbero contribuire a rilanciare i consumi da qui ai prossimi mesi. E’ questa, in estrema sintesi, una proposta di detassazione delle tredicesime presentata dalla Confcommercio e caratterizzata da una detassazione decrescente all’aumentare del reddito percepito dal lavoratore con contratto di lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato, oppure dal pensionato. In particolare, la Confcommercio propone una detassazione al 100% della tredicesima per chi ha un reddito complessivo sotto i 15 mila euro; in base ai dati Istat e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in questo modo si detasserebbe integralmente la tredicesima a 9,8 milioni tra lavoratori e pensionati con un beneficio medio per percettore pari a 218 euro.
Svizzera blocca colloqui con Italia: incursione in banche non gradita
L’accordo sulle tasse era pronto per essere ratificato da parte nostra. Ma ora le trattative saranno sospese sino a nuovo ordine.
Così ha affermato il presidente della Confederazione elvetica e ministro delle Finanze, Hans-Rudolf Merz, annunciando che Berna ha interrotto i negoziati relativi ai nuovi accordi sulla doppia imposizione con l’Italia.
La Svizzera, contrariata dai raid delle autorità italiane in filiali di banche svizzere, ha reagito bloccando i colloqui in corso su un accordo sulla doppia tassazione.
Ha continuato Merz intervistato dalla stampa.
New York: tasse alte? E noi emigriamo
A partire dal 2000, oltre un milione di persone hanno abbandonato New York e i sobborghi, ma non per trasferirsi in un posto dove magari c’è più lavoro (come da noi Nord e Sud) o dove si vive meglio (meno violenza, criminalità…) bensì il fisco. Secondo una recente ricerca del New York Post gli americani fuggono per pagare meno tasse. Il giornale parla di un massimo esodo americano del primo decennio, l’inverso di quello avvenuto nel corso degli anni Sessanta, quando la popolazione si spostava dal Sud al Nord, un pò come in Italia.
Il giornale riferisce un esempio eclatante: Manhattan, una delle città americane più ricche, è costretta, ovviamente a pagare più tasse, essendo esse proporzionali al reddito. Gli abitanti che sono fuggiti al salasso fiscale avevano un reddito medio di 92 mila dollari annui e hanno lasciato il posto ai nuovi arrivati che guadagnano “solo” 72 mila dollari.
La situazione ha contribuito alla riduzione dei prezzi delle case a Manhattan sono molto diminuiti e il sindaco Mike Bloomberg, spera di rifarsi quest’anno con le tasse sulle grandi banche, che hanno registrato enormi profitti ma che andranno comunque cumulati con le notevoli perdite dello scorso anno.
Tredicesima: si potrebbe detassare per i cassaintegrati
Un provvedimento generalizzato di detassazione delle tredicesime sia per i pensionati, sia per i lavoratori dipendenti, sarebbe un vero e proprio toccasana per le famiglie, le quali si ritroverebbero più soldi in tasca e buona parte di questi, come sostengono numerosi economisti, andrebbero di sicuro a finire nel circuito dei consumi con ricadute positive sul rilancio della nostra economia. Pur tuttavia, nei giorni scorsi la CGIA di Mestre aveva messo in evidenza come un provvedimento generalizzato di detassazione delle tredicesime, anche per una quota pari al 50%, sarebbe stato troppo oneroso per le casse dello Stato specie in una fase congiunturale come quella attuale in cui occorre fare molta attenzione alla quadratura delle finanze pubbliche. Pur tuttavia la CGIA di Mestre, ed a metterlo in evidenza è il Segretario dell’Associazione degli artigiani mestrina, Giuseppe Bortolussi, ritiene che si potrebbe, anche a mo’ di gesto simbolico, detassare la tredicesima a tutti quei lavoratori che nel prossimo mese di dicembre continueranno a trovarsi nella situazione di cassaintegrati.