Roma: l’evasione fiscale della Stazione Termini

 Il treno degli evasori e dei lavoratori irregolari non è riuscito a ripartire dalla Stazione Termini di Roma: il principale hub ferroviario della Capitale è stato infatti interessato nel corso della giornata di ieri da moltissimi controlli da parte dei vigili urbani, in modo da accertare l’attività dei negozi presenti all’interno della stazione stessa. Le multe sono fioccate come neve e i motivi, sembra quasi scontato aggiungerlo, sono sempre gli stessi. In effetti, anche in questo caso sono stati riscontrati numerose situazioni di lavoro in nero, di contratti non regolari e di evasione del Fisco.

Controlli fiscali di Entrate, Inps e Siae nella riviera ligure

 Gli ultimi controlli di questa stagione estiva da parte della nostra amministrazione finanziaria si sono concentrati essenzialmente sulle coste della Liguria: in effetti, l’Agenzia delle Entrate ha sfruttato i flussi turistici per controllare in modo accurato le tipiche attive ad essi associati, in primis la ristorazione, le operazioni dei vari stabilimenti balneari, quelle delle gelaterie e di altri locali. Nel dettaglio, i controlli sono stati ben centosettanta, avvalendosi anche della collaborazione di due partner fondamentali, vale a dire l’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e la Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori).

Badanti evadono per 310 mila euro

 Tra i più grandi evasori fiscali italiani si colloca una categoria di lavoratori molto particolare che riesce con facilità ad eludere il fisco a tutti i livelli. Le badanti sono solitamente persone che vengono retribuite per eseguire mansioni legate quasi sempre ad una persona in difficoltà, della quale si prendono cura in tutto e per tutto per molte ore al giorno. Di conseguenza la retribuzione oraria è adeguata e moltiplicata per le ore di lavoro riesce a produrre un ottimo introito per le badanti, che però sono quasi sempre “in nero”.

Lavoro in nero: i compensi vanno dichiarati al Fisco

 La retribuzione che viene percepita in nero non è immune dagli adempimenti fiscali: è questa, in sintesi, la conclusione a cui è giunta la Corte di Cassazione con una recente sentenza, la quale ha chiarito una volta per tutte quali sono gli obblighi di questa casistica. Questi doveri tributari, comunque, non riguardano soltanto i lavoratori, ma anche i datori di lavoro. In pratica, il contribuente in questione deve versare al Fisco le imposte sui propri incassi, dichiarando di conseguenza i relativi imponibili; Piazza Cavour si era trovata a giudicare un caso in cui una dipendente non aveva provveduto alla compilazione della propria dichiarazione dei redditi in relazione proprio a tale tipo di compensi. In realtà, è stata appurata la buona fede, spettava infatti al datore di lavoro far sapere che le imposte dovute non erano state trattenute.

Regolarizzazione badanti e colf: a disposizione anche F24 cartaceo

 Tra pochi giorni si aprono i termini di presentazione delle domande per la regolarizzazione delle colf e delle badanti; dall’1 al 30 settembre, infatti, i datori di lavoro potranno avvalersi della sanatoria sui rapporti di collaborazione in ambito domestico e di assistenza alla persona così come deciso dal Governo nelle scorse settimane. Nel frattempo, i datori di lavoro possono però già provvedere a versare il contributo per la regolarizzazione, pari a 500 euro per ogni posizione “sanata”, avvalendosi del modello F24; ebbene, il modulo può essere scaricato direttamente on line sia dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, sia da quelli dell’INPS, del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, e del Ministero dell’Interno. Inoltre, per chi non ha dimestichezza con Internet, l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che presso gli Uffici dell’Amministrazione finanziaria, presso le sedi fisiche del gruppo Equitalia, presso le Poste Italiane, le banche e gli uffici dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, è possibile acquisire su richiesta il modello F24 cartaceo per il versamento del contributo di regolarizzazione.