Anche l’Austria “molla la presa” sul segreto bancario

 L’Austria dà il via ad importanti cambiamenti per quel che riguarda l’ambito fiscale: verranno infatti create delle norme apposite volte ad allentare il segreto bancario e in modo da allineare la nazione europea agli standard fissati dall’Ocse circa lo scambio di informazioni tributarie. La decisione è arrivata direttamente dal Comitato per la finanza del Parlamento, il quale ha approvato appunto una legge che consentirà all’Austria di porre basi ben solide per la cancellazione dalla famosa lista grigia dell’Ocse. Importante è stato, in questo senso, l’appoggio di due partiti di opposizione, i Verdi e l’Alleanza di destra. Come è noto, anche l’Austria deve provvedere alla firma di dodici accordi che contengano gli standard richiesti dall’Organizzazione parigina in materia di assistenza amministrativa; per il momento sono stati sottoscritti accordi fiscali fondamentali con la Svizzera e il Lussemburgo, nazioni nel mirino del Report del Global Forum dell’Ocse relativo al 2008. Soprattutto per quel che concerne l’intesa austro-svizzera, il 15 luglio scorso si sono concluse le trattative sull’estensione dell’assistenza amministrativa in ambito fiscale ed è stata anche parafata la revisionata Convenzione sulla doppia imposizione.

 

La Svizzera “fa 12” con la Finlandia: la lista grigia si assottiglia ancora

 Dunque, l’impegno elvetico è reale e costante: la Svizzera ha concluso il suo dodicesimo accordo di assistenza amministrativa con la Finlandia, uno degli obiettivi che erano stati stabiliti dall’Ocse per l’uscita definitiva dalla cosiddetta “lista grigia” stilata dall’organizzazione per le nazioni facenti parti del G-20. Le dodici convenzioni contengono tutti gli standard richiesti; il dipartimento federale svizzero delle Finanze ha già provveduto ad annunciare il raggiungimento dell’ambito traguardo, tramite la pubblicazione di una nota separata. L’accordo posto in essere tra la Svizzera e la nazione scandinava, paese membro dell’Unione Europea, ha contemplato argomenti sull’estensione dell’assistenza amministrativa in materia fiscale, a norma di quanto previsto dalla Convenzione Ocse. Tra l’altro, queste trattative si sono riferite anche alla revisione della convenzione in materia di doppia imposizione, i cui parametri di negoziazione sono stati decisi dal Consiglio federale. C’è da ricordare che, prima della Finlandia, la Svizzera aveva posto in essere altri undici accordi, per la precisione con Lussemburgo, Danimarca, Francia, Norvegia, Messico, Stati Uniti, Olanda, Giappone, Polonia, Gran Bretagna e Austria.

 

Le Bermuda lasciano la “lista grigia” e siglano un nuovo accordo fiscale

 La lista grigia dei paradisi fiscali continua ad assottigliarsi sempre più: l’ultimo accordo siglato tra l’Olanda e le Isole Bermuda consentirà alla colonia britannica di dire addio ai lidi offshore. L’intento delle Bermuda è chiaro, in quanto risponde alla necessità di entrare a far parte del novero degli stati fiscalmente corretti e conformi agli standard dettati in proposito dall’Ocse. La lista grigia rappresenta l’elenco delle trentuno giurisdizioni che ancora non avevano messo a punto le disposizioni fiscali dettate proprio dall’Organizzazione. Non si tratta dell’unico passo in avanti verso una fiscalità più virtuosa, perché ancora prima delle Bermuda, altri famosi regni dell’offshore, come ad esempio le Isole Vergini e il Guernesey, si erano accordati per ottenere il nuovo status di “paese virtuoso in materia di Fisco”. Per raggiungere questo obiettivo è necessario stipulare dodici trattati bilaterali. Non è stato facile raggiungere un risultato così prestigioso per quel che riguarda le Bermuda.