Il punto sui paradisi fiscali nel 2012

 I paradisi fiscali maggiormente attivi nel mondo stanno per essere costretti a rendere più trasparenti i loro atti: visto che i regolatori hanno intenzione di controllare tutti i flussi di denaro in questo senso, i governi internazionali, anche quelli che finora si sono caratterizzati per una strenua difesa dei segreti finanziari (il tipico esempio è quello della Svizzera), dovranno far fronte a una pressione nuova di zecca per quel che concerne la condivisione delle informazioni bancarie. Di conseguenza, molti di essi avranno l’obbligo di modificare le politiche sin qui adottate. Istituti privati e manager non avranno alternative e dovranno preferire agli assets del cosiddetto “denaro nero” dei conti che siano più trasparenti possibili.

Ocse: liste aggiornate per Costarica, Vanuatu e Panama

 Il lavoro dell’Ocse in merito ai cosiddetti paradisi fiscali non è mai terminato, anzi è in costante aggiornamento: gli stati che sono pronti a collaborare dal punto di vista della trasparenza e dello scambio di informazioni tributarie è in aumento, dunque si può nutrire un certo ottimismo. Le ultime novità riguardano principalmente tre nazioni, vale a dire Panama, Vanuatu e Costarica, tutte inserite nella lista bianca. Il rapporto dell’organizzazione parigina è stato molto chiaro in questo senso: le due nazioni centroamericane e quella oceaniana sono riuscite a stipulare almeno dodici intese, vale a dire quelle richieste per far parte della lista in cui sono inseriti i paesi o le giurisdizioni che si sono attenute alle norme internazionali. Qualche dato negativo ancora resiste, come ad esempio il fatto che Nauru e Niue non abbiano ancora attuato i loro impegni, ma la strada finora intrapresa sta avendo successo.

Giappone e Bahamas, il puzzle fiscale dell’Ocse è più completo

 L’iniziativa dell’Ocse di rendere più trasparente l’universo fiscale sta continuando a mietere successi fondamentali: in effetti, l’ultima grande conquista “territoriale” riguarda due nazioni molto importanti in questo senso, vale a dire il Giappone e le Bahamas, il minuscolo stato americano considerato uno dei principali centri offshore a livello internazionale. L’impegno dei due paesi in questione non è di poco, visto che è stata sottoscritta una intesa globale che permetterà alle amministrazioni finanziarie di scambiare in modo efficace le informazioni che riguardano da vicino l’ambito tributario. L’annuncio ufficiale è giunto direttamente dal governo nipponico. Ovviamente, si tratta di un accordo che è ispirato in maniera netta a quelli strutturati di consueto dalla stessa organizzazione parigina; in particolare, è stato molto apprezzato il progresso delle Bahamas, le quali hanno mostrato una ferrea volontà di mettere a disposizione una cooperazione vincente per stroncare sul nascere l’evasione fiscale internazionale.

Liste Ocse, aumenta la trasparenza fiscale con le Isole Cook

 Come è noto ormai da qualche tempo, l’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) è impegnata in un’ampia opera volta ad allargare il più possibile la trasparenza in ambito fiscale: tutto ciò viene reso possibile attraverso le liste che lo stesso ente parigino ha approntato per i suoi paesi membri, suddividendo in base ai colori (bianco, grigio e nero) le caratteristiche della fiscalità. I risultati fino a questo momento sono stati piuttosto lusinghieri, l’obiettivo è quello di rinfoltire in modo continuo la lista bianca, vale a dire l’elenco in cui sono ricomprese le nazioni che si impegnano a sottoscrivere accordi e convenzioni tributarie: il totale è cresciuto recentemente a 76 unità, grazie al fondamentale ingresso di un nuovo stato che ha deciso di venire incontro agli standard internazionali. Lo scorso 3 settembre, infatti, in base a un documento della stessa Ocse, è stata messa in luce una situazione ben precisa.

San Marino e Argentina stipulano un accordo su scambio informazioni

 La piccola Repubblica di San Marino compie un altro importante passo verso la propria trasparenza fiscale: è stato infatti firmato un accordo tra lo Stato, considerato uno dei principali paradisi fiscali, e l’Argentina. L’intesa è stata portata a termine dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Antonella Mularoni, e Ricardo Echegaray, responsabile dell’Amministrazione federale argentina delle entrate pubbliche, tramite una nota in cui viene comunicata l’esclusione di San Marino dalla lista dei paesi che presentano una tassazione bassa o nulla. L’accordo, a questo punto, potrebbe essere una sorta di anticamera alla futura firma del protocollo contro le doppie imposizioni. Si tratta dell’ennesima prova di volontà della Repubblica del Titano nell’ambito della collaborazione tributaria, secondo quanto disposto dai dettami dell’Ocse: l’accordo con la nazione sudamericana si aggiunge a quelli già stipulati con Austria, Belgio, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta e Ungheria, oltre a quelli modificati con Andorra, Francia e Samoa, tra le altre, in relazione allo scambio di informazioni fiscali.