Evasione fiscale: Campania, due indagini fruttano un milione di euro

 Recupero da evasione fiscale, nella Regione Campania, per un totale di un milione di euro, attraverso due distinte indagini a Salerno; una, in particolare, ha riguardato un nullatenente con l’elicottero, e l’altra un pizzaiolo con il reddito rigorosamente “doppiozero”. Questo è quanto ha rivelato con un comunicato ufficiale la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Campania nel precisare che l’indagine sul nullatenente con l’elicottero è stata portata avanti dal Fisco attraverso l’accertamento sintetico, mentre l’altra si è basata sull’analisi, da parte degli “007” del Fisco, di forniture di farina in nero. Nel dettaglio, a carico di un contribuente il Fisco ha rilevato, a fronte della dichiarazione alle Entrate di redditi irrisori o nulli, il possesso di un elicottero, ma anche un’auto fiammante ed una casa lussuosa. Di riflesso, l’Agenzia delle Entrate ha ricostruito il reddito del contribuente evasore fiscale dall’anno 2005 al 2008 accertando oltre 285 mila euro di evasione e quasi 94 mila euro di tasse evase.

Evasione fiscale: Campania, nuovi Comuni per il recupero del sommerso

 Aumentano anche nella Regione Campania i Comuni alleati con il Fisco nella lotta e nel contrasto all’evasione fiscale con il conseguente recupero del sommerso. Nei giorni scorsi, infatti, la Direzione Regionale delle Entrate della Campania, guidata dal Direttore Enrico Sangermano, ha sottoscritto tre protocolli di intesa con altrettanti Comuni al fine di poter mettere in atto un’azione di contrasto all’evasione fiscale attraverso delle segnalazioni qualificate che, lo ricordiamo, permettono ai Comuni di andare ad incassare ben un terzo delle maggiori imposte riscosse dal Fisco a titolo definitivo. I nuovi tre Comuni della Campania che hanno siglato l’accordo anti-evasione con le Entrate sono quelli di Vico Equense, di Ischia e di Cervino che portano sinora a quota 31 il numero di Comuni alleati nella Regione Campania con il Fisco nel recupero del sommerso.

Crediti Iva inesistenti: vittoria del Fisco in Campania

 Nella Regione Campania il Fisco ha incassato una nuova vittoria in materia di imposte, stavolta dinanzi alla Commissione tributaria provinciale di Napoli per un importo pari a ben 63 milioni di euro costituiti, in particolare, da crediti sull’imposta sul valore aggiunto (Iva) inesistenti. A darne notizia è stata la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate nel far presente come siano stati considerati legittimi, a scapito di una società che opera nel comparto dei metalli ferrosi, gli avvisi di accertamento che sono stati emessi dall’Ufficio Grandi contribuenti dell’Agenza delle Entrate della Regione Campania proprio per le detrazioni indebite che sono state effettuate sull’imposta sul valore aggiunto (Iva); inoltre, sempre dinanzi alla Commissione tributaria provinciale di Napoli, sono stati altresì disconosciuti anche i rilievi procedurali che sono stati sollevati dai contribuenti nell’impostare la loro difesa.

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Falsi rimborsi Irpef e Iva: Entrate Toscana recupera 20 milioni di euro

 Dopo lunghe e complesse indagini, che hanno portato anche a parecchie denunce e ad arresti, nella Regione Toscana l’Agenzia delle Entrate ha smascherato una frode fiscale milionaria, per importi complessivi che, tra falsi rimborsi Iva, e falsi rimborsi Irpef, ammontano ad oltre 20 milioni di euro. Al tempo, ed in particolare nell’anno 2006, l’Ufficio Analisi e ricerca dell’Agenzia delle Entrate, che ora a seguito della riorganizzazione delle Entrate è diventato l’Ufficio Antifrode dell’Amministrazione finanziaria, aveva avviato delle fitte indagini relativamente a dichiarazioni sull’imposta sul valore aggiunto (Iva) e quelle sui redditi, con anomalie che hanno interessato sia contribuenti con residenza a Livorno ed a Pisa, sia dei ben precisi, e sempre gli stessi, soggetti per la trasmissione in via telematica delle dichiarazioni.

Evasione fiscale: Emilia Romagna, scoperta frode Iva per 10 milioni

 In Emilia Romagna nei giorni scorsi la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate ha reso noto che, a seguito dei controlli avviati dagli ispettori del Fisco nei confronti dei grandi contribuenti, è stata scovata una frode sull’imposta sul valore aggiunto (Iva) pari a ben dieci milioni di euro. A finire nel mirino dell’Amministrazione finanziaria, in particolare, nell’ambito di un’operazione denominata “stagno fuso“, è stata a seguito dei relativi controlli una società multinazionale operante nel comparto della lavorazione dell’acciaio. Gli oltre dieci milioni di euro di frode Iva sono infatti emersi a seguito di operazioni illecite basate sull’emissione di fatture le cui operazioni descritte erano inesistenti.

Iai e lotta alle frodi fiscali: è il turno della presidenza italiana

 Dallo scorso 16 giugno l’Italia è alla presidenza della Iai, acronimo che sta per Iniziativa Adriatico Ionica: il mandato italiano scadrà a maggio 2010 ed è immediatamente successivo a quello tenuto in precedenza dalla Grecia. La Iai è stata istituita con la conferenza sullo Sviluppo e la Sicurezza nel mare Adriatico e Ionio del 2000 ed ha il fine ultimo di rafforzare e migliorare la cooperazione regionale tra le due sponde, soprattutto in ambito economico e fiscale, per agevolare l’avvicinamento dei paesi dei Balcani all’Europa. Si tratta comunque di un progetto tutto italiano, maturato sin dal 1989: tale cooperazione regionale ha il compito di coordinare i settori della sicurezza, il contrasto al crimine organizzato e all’immigrazione irregolare, anche e soprattutto intensificando la lotta alle frodi fiscali. Col tempo, poi, le finalità si sono ampliate e ora molti altri settori sono ricompresi nella sfera d’azione dell’iniziativa. Anche l’operato congiunto con le università e i centri di ricerca e sviluppo dei paesi del bacino dell’Adriatico e dello Ionio ha rafforzato le relazioni economiche.