Il mondo dell’imprenditoria freme a causa delle nuove misure del premier Monti, le quali prevedono, tra l’altro, l’aumento di due punti percentuali per l’IVA. Aumento che non viene accolto troppo felicemente dalle imprese, i cui animi però vengono presto rassicurati direttamente da Emma Marcegaglia, leader degli industriali, la quale in un videomessaggio all’assemblea della Cna ribadisce l’urgenza di provvedimenti di riforma ed esprime la propria approvazione verso le misure del nuovo esecutivo.
Marcegaglia
Marcegaglia: se si abbassano tasse su lavoratori e imprese accetteremo una patrimoniale
La Marcegaglia non le ha mai mandate a dire a nessuno. Prima donna a ricoprire il ruolo di presidente di Confindustria, nell’azienda di famiglia ricopre la carica di consigliere e amministratore delegato insieme al fratello Antonio, ma la Marcegaglia é soprattutto nota per il suo impegno presso l’organizzazione rappresentativa delle imprese manufatturiere e di servizi italiani, meglio conosciuta come Confindustria. Finalmente pronto il «manifesto per lo sviluppo», annunciato giorni fa dalla presidente. La priorità: abbassare le tasse su lavoratori e imprese, con la disponibilità ad accettare una patrimoniale. Precisamente dovrebbe essere una tassa dell’1,5 per mille sulle attività immobiliari e mobiliari escludendo però i patrimoni che abbiano valore a 1,5 milioni di euro.
La maggioranza discute sul Manifesto per salvare l’Italia
Alcuni giorni fa la numero uno di Confindustria ha deciso di “dare una mano” al nostro governo nel redigere un piano che possa essere di aiuto per il Paese. Emma Marcegaglia nei giorni scorsi ha presentato un nuovo documento – manifesto, con proposte di riforme per salvare l’Italia, il quale potrà anche essere attuato, ma occorrerà attendere ora la risposta del Governo, che potrà scegliere se accogliere o meno le offerte degli industriali. Un manifesto delle imprese strutturato in cinque punti, contenente alcune mosse che il governo dovrebbe seguire per superare questo periodo di austerità.
La tassa più odiata rimane il canone RAI
È inutile, possiamo girare e rigirare le carte come vogliamo, ma la tassa peggio digerita dallo stomaco (o forse più dalle tasche) degli italiani rimane il canone RAI. Sarà perchè il servizio offerto non é più gradito da accettare di dover pagare, sarà perchè arriva alla fine dell’anno proprio quando abbiamo già prosciugato la tredicesima… Un sondaggio realizzato dall’Ifel, il centro studi dell’Anci, l’associazione dei comuni, in collaborazione con l’istituto di rilevazioni Swg ha rilevato gli italiani non solo non considerano tutte le tasse allo stesso modo ma non le considerano tutte ugualmente ingiuste e soprattutto, per il 29,8% degli 8mila intervistati, nessun ente pubblico spende in maniera corretta il gettito derivante dai tributi.
I ricchi in Italia pagano già molte tasse
In America alcuni plurimilionari hanno espresso la volontà di pagare più tasse in virtù di servizi sociali migliori e per affrontare al meglio la crisi economica del sistema. Gli ultimi a dire che sarebbero disposti a pagare più tasse, sono stati i super ricchi della borsa di Parigi, che dalle pagine del Nouvel Observateur hanno chiesto a Sarkozy di pagare “un contributo eccezionale” per dare una mano al paese. Tra i firmatari compaiono i numeri uno di L’Oreal, Total, Société Générale, Danone, Air France e altri supermanager.
Marcegaglia: occcorre agire su Iva e pensioni, no al contributo di solidarietà
Il numero uno di Confindustria in un’intervista al ‘Messaggero’ chiede modifiche al dl per favorire la crescita e boccia l’ipotesi di tassare i capitali scudati e anche quella di uno scudo-bis. La presidente di Confindustria per la quale “il problema di oggi non è cambiare il governo, ma fare le cose che servono”. La presidente sottolinea che, nonostante i tanti errori l’Italia é un Paese grande e che con questo provvedimento (la recente manovra finanziaria) é stato evitato un burrone, propone però delle modifiche o quantomeno, degli aggiustamenti.
Riforma fiscale: taglio spesa pubblica, meno tasse sul lavoro
Nelle ultime ore, Emma Marcegaglia presidente di Confindustria si é espressa sulla crisi che attanaglia il Paese, dichiarando che l’Italia e’ in preda alla paralisi e l’iniziativa del governo non c’e’, in un momento difficilissimo dell’economia. Quanto alla possibilità di andare a votare Emma Marcegaglia sottolinea:
Continuo a pensare che andare a votare in questa situazione è molto complicato. Resto dell’idea che non si debba andare alle elezioni, perché ad aprile c’é il piano di crescita e competitività da approvare in Europa. Abbiamo bisogno di serietà e che si facciano le cose per il Paese.
Riforma del fisco e un piano di ripartenza del paese che attraversa, a dispetto di quel che il governo dice, una profonda crisi, sono queste le priorità del numero uno di Confindustria. La disoccupazione è la più alta di sempre, il tasso di disoccupazione è salito all’8,3% a settembre dall’8,1% di agosto. Da sottolineare il continuo aumento della disoccupazione giovanile: a settembre si è attestata al 26,4% dal 25% di agosto.
Gettito evasione fisco sia usato per taglio tasse
La proposta arriva direttamente dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, la quale chiede che almeno una parte degli introiti derivanti dalla lotta contro l’evasione fiscale venga usata dal governo italiano per tagliare la pressione fiscale che grava su imprese e lavoratori. Emma Marcegaglia avanza la sua richiesta a margine dell’assemblea generale degli industriali di Bergamo, chiedendo una redistribuzione del peso della fiscalità a favore del mondo produttivo.
Istat pressione fiscale: Italia al quinto posto in Ue
Nel 2009 l’Italia ha registrato un aumento della pressione fiscale sul Pil del 43,2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il quinto posto in Europa. La pressione fiscale è un indicatore medio, non misura quindi la se esiste una variazione del livello di tassazione all’interno della popolazione, puo’ quindi verificarsi che all’interno di un Paese alcune categorie di contribuenti possano avere un livello di tassazione molto superiore a quello rilevato. L’Italia registra un aumento della pressione fiscale su Pil, raggiungendo il quinto posto in Europa, risulta dai dati diffusi oggi dall’Istat sui conti pubblici sul 2009.
Marcegaglia: tassa banche la pagherebbero i clienti
Emma Marcegaglia non ha fatto attendere la sua opinione e alla tassa sugli intermediari finanziari risponde con un secco no. Barnier, il commissario dell’Unione Europea per il mercato interno e i servizi finanziari, ha illustrato l’idea del «fondo pagato dalle banche per le banche» per evitare che gli oneri delle crisi bancarie in futuro ricadano solo sui contribuenti. E mentre il ministro Tremonti si augura una maggiore flessibilita’ da Paese a Paese, a proposito della tassa Ue sulle banche, la presidente di Confindustria, ha ribadito oggi a Bruxelles la sua contrarietà alla raccomandazione del Consiglio europeo, di attivare, in tutti gli Stati membri una tassa sulle banche per farle contribuire ai costi della crisi. Rimane quindi ferma l’opposizione di Confindustria a una tassa sulle banche per creare un fondo anti-crisi Ue.
Confindustria e riforma fisco: meno tasse alle imprese
Emma Marcegaglia appoggia la manovra varata dal governo. La riforma del fisco è per Confindustria «importantissima» e l’associazione degli industriali è pronta a un’iniziativa condivisa con le altre parti sociali. La presidente, nel suo intervento all’assemblea annuale di Confindustria, ha sottolineato che con la riforma é necessario ridurre le tasse su imprese e lavoratori, per iniziare a ridurre la componente del costo del lavoro dalla base imponibile Irap. “Tornare a crescere” e’ il tema ricorrente della relazione di Marcegaglia all’assemblea annuale degli industriali, lo scopo é tornare ad avere una crescita stabile a un tasso di almeno il 2% annuo. a lenta crescita e’ per Confindustria la vera emergenza nazionale.
Marcegaglia: tagliare tasse a imprese e lavoratori
Tagliare la spesa pubblica improduttiva, così Emma Marcegaglia, parlando a margine delle 65esima assemblea di Confindustria, esprime il suo accordo con l’idea del Governo che una riforma fiscale complessiva possa essere fatta in tre anni, ma aggiunge:
pensiamo che il taglio delle tasse alle imprese e ai lavoratori vada fatto prima, vada anticipato. L’idea è soprattutto di tagliare la spesa pubblica improduttiva. Dobbiamo portare avanti una proposta comune, perchè aiutare le imprese e i lavoratori credo che sia un comune interesse.
Taglio tasse: occorre dare una spinta al Paese
Emma Marcegaglia continua a sollecitare il taglio delle tasse per le imprese e i lavoratori per «dare una spinta al Paese». Il presidente di Confindustria, in questi giorni per un convegno a Potenza, parla di crisi e di possibili soluzioni, il taglio tasse potrebbe dare finalmente al Paese la spinta per un rilancio dell’economia. A condizione però che l’alleggerimento fiscale abbia una pari copertura con tagli alla spesa pubblica:
Noi siamo per il rigore nei conti pubblici – ha sottolineato Marcegaglia -, ma è ovvio che un alleggerimento delle tasse per le imprese e i lavoratori può dare una spinta al Paese.
Marcegaglia: tagliamo le tasse come in Francia
La Francia taglia l’Irap alle imprese e non manca chi vorrebbe vedere il Belpaese seguire le stesse orme. L’I.R.A.P. è un’imposta regionale che ha sopresso altre tasse quali Iciap, imposta sul patrimonio netto, Ilor, tasse di concessione comunali, tassa sulla partita Iva, tassa salute (contributo SSN). La sua base imponibile si può rilevare dalle scritture contabili. L’aliquota Irap va applicata all’utile d’esercizio, ai guadagni cioè dell’impresa.