L’idea sembra interessante e potrebbe essere un volano strategico per lo sviluppo economico del nostro paese: secondo l’assessore del Comune di Milano, Cristina Tajani, sarebbe opportuno dar vita a una vera e propria no tax area in cui far fiorire e crescere le cosiddette “start-up”, vale a dire le aziende nuove di zecca del posto. Si tratta di un progetto che potrebbe ispirarne anche altri, tanto che lo stesso municipio meneghino si è rivolto direttamente al governo per presentare l’idea, con la volontà ben precisa di creare delle condizioni favorevoli e delle agevolazioni tributarie in favore di chiunque decida di avviare una nuova impresa nel territorio.
no tax area
Irpef Imposta sul reddito delle persone fisiche
Cos’è l’Irpef
L’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, abbreviata con l’acronimo IRPEF, è regolata dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi. L’Irpef é un’imposta diretta, personale, progressiva, generale.
Soggetti tenuti al pagamento dell’Irpef
L’Irpef deve essere pagata da coloro che posseggono redditi, in denaro o in natura, rientranti in una delle seguenti categorie: redditi fondiari, redditi di capitale, redditi di lavoro dipendente, redditi di lavoro autonomo, redditi di impresa, redditi diversi. Essendo l’IRPEF un’imposta di tipo progressivo essa colpisce il reddito con aliquote che aumentano in relazione agli scaglioni di reddito. Chi possiede più reddito quindi é tenuto al pagamento di una aliquota maggiore. L’Irpef ha carattere personale, essendo dovuta, per i soggetti residenti sul territorio dello Stato, per tutti i redditi posseduti, anche se essi sono stati prodotti all’estero.
No tax area per le nuove imprese del Sud
Il segretario confederale Agostino Megale, commenta gli ultimi dati dell’Ires affermando che l’Italia ha evitato il peggio ma ci attendono ancora sfide difficili. L’Italia infatti porterà per ancora qualche mese, il fardello del suo Pil a -6% nel 2009, che rischia di provocare un impatto pesante sull’occupazione in autunno.
Nel 2009 il tasso di disoccupazione é passato dal 6,3% al 9,4%, fino al 10,3%. Per il segretario confederale della Cgil é altresì necessario ch ei sindacati si muovano unitariamente per la difesa dell’occupazione.
Il sindacato deve ricostruire una sua azione unitaria – afferma Megale – capace di costringere il Governo a passare dalla propaganda ad un confronto, avviando una concertazione vera con sindacato e imprese. Dobbiamo ricostruire l’unita’ sindacale, fin qui la propaganda del Governo e’ stata molta, i fatti concreti molto pochi e la concertazione è stata azzerata.