Il nostro é un mondo squilibrato. Da un lato la parte Sud del nostro pianeta soffre la fame e l’obesità é una parola sconosciuta. Dall’altro lato invece il grasso in eccesso ha assunto le caratteristiche quasi di un’epidemia: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) l’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo, quasi una “malattia” che si sya diffondendo in molti Paesi e che può causare, in assenza di un’azione immediata, problemi anche molto gravi.
obesità
Fa discutere la tassa sull’obesità di Ryanair, che smentisce
In realtà non c’è nulla di confermato, ma sembra, almeno da quello che si legge anche su autorevoli giornali, che la celebre compagnia aerea abbia chiesto una tassa o comunque una maggiorazione sul costo del biglietto a una signora… diciamo in carne. La donna in questione si chiama Rita Calzona, la quale, dopo aver acquistato on-line un biglietto Ryanair Parigi-Roma, arrivata al check-in dell’aeroporto Beauvais, vede un hostess osservarla con attenzione e sentenziare: “Se vuole tornare a casa, deve pagare un sovrapprezzo“. Tuona la ragazza. La ragione di questa richiesta risiede nel peso della viaggiatrice: 120kg sono troppi per pagare un solo biglietto?.
Tassa junk food necessaria, 1 obeso su 2 entro il 2030
Alcuni la chiamano “pandemia globale”, il termine medico adatto é: obesità. Sembra che entro 20 anni il 50% della popolazione sarà obesa. E’ allarme nel mondo medico per i ritmi di crescita della popolazione molto in carne. Secondo uno speciale pubblicato su ‘Lancet’, entro il 2030 quasi una persona su due (lo studio si riferisce nello specifico a USA e Gran Bretagna) soffrirà di questo problema. Il rimedio? Una tassa sul junk food. Un balzello su tutto quello che è malsano e che fa lievitare taglie e bilancia. Sono necessarie azioni più dure, compresa la tassazione del ‘junk food’, da parte di tutti i governi per contrastare questa situazione che colpisce sempre più persone.
La Coldiretti apre alla tassa sulle bevande gassate
Anche la Coldiretti ha deciso di scagliarsi contro l’obesità e il cibo spazzatura: uno dei principali fattori scatenanti di questo problema, infatti, viene rinvenuto nel consumo di bevande che presentano anidride carbonica, tanto che ormai la dieta mediterranea viene sempre più snobbata a tavola. Secondo la confederazione dei coltivatori, in particolare, non sarebbe poi così sbagliato seguire l’esempio della Francia, la quale ha recentemente fissato la propria imposizione fiscale in merito alle bibite in questione, in primis quelle più famose prodotte dalle multinazionali americane. È soprattutto il consumo di frutta e verdura che risente di questa passione dei ragazzi, anche quelli del nostro paese.
Alabama: tassa sull’obesità
Gli americani dovrebbero iniziare a rinunciare a qualche porzione di hamburgher e patatine. Si preannunciano infatti tempi duri per gli assidui frequentatori di fast food e non solo: gli obesi dello Stato americano a partire dal 2010 pagano un extra di 25$ al mese sull’assicurazione sanitaria se non superano alcuni esami clinici relativi al loro peso corporeo.
L’Alabama, al secondo posto fra gli Stati Usa per tasso di obesità, è il primo paese decidere questa specie di tassa. L’iniziativa, si stima, colpirà circa 37.000 impiegati statali. Ma nascono già le polemiche: per alcuni è un’occasione per migliorare la salute, per altri una sorta di discriminazione.
Usa: una tassa contro il cibo spazzatura
Junk food o cibo-spazzatura, gli esempi sono tanti: patatine fritte, dolciumi ripieni di creme e cremine, salse come ketchup e senape, mega hamburger ripieni di tutto di più e òla lista potrebbe continuare all’infinito. Piu’ della meta’ dei cittadini statunitensi, secondo quanto rivelato da un sondaggio pubblicato Los Angeles Times, ha detto di essere favorevole a una tassa sul cibo di cui sopra. Alla stessa domanda in aprile aveva risposto di si’ il 53%, il consenso su un’eventuale tassa sulle bibite gassate e’ cresciuto dal 46% al 53%.
Uno studio appena pubblicato dall’Urban Institute di Washington, sostiene che la tassa e’ necessaria per poter combattere l’obesita’ chati ma soprattutto l’America. Ogni anno infatti l’eccessivo peso miete 100 mila vittime l’anno e ha costi sanitari di ben 200 miliardi di dollari.
L’ obesità è un fattore di rischio per la salute, tipica delle società del benessere. Gli obesi hanno una massa di tessuto adiposo eccessiva, con indice di massa corporea maggiore di 30. Questo status aumenta la possibilità di disfunzioni cardiocircolatorie, diabete, problemi alle articolazioni, ictus e sindrome da apnea notturna.
Obesi? Ryanair vi tassa
Gli obesi potrebbero iniziare a viaggiare meno, oppure a mangiare più moderatamente. Ryanair, la più famosa compagnia low cost europea, sta pensando a una ‘tassa sul grasso’ a carico dei passeggeri “in carne”. La proposta (secondo la fonte del ‘Times‘), lanciata online dalla società ha ricevuto un discreto successo: ben 100 mila i partecipanti al sondaggio promosso il mese scorso. E la compagnia, che ha bisogno di introdurre nuove tasse come contrappeso ai suoi prezzi, ha chiesto ai potenziali clienti di suggerirne alcune.
Le 5 preferenze al momento sono:
Tassiamo aranciata e coca cola: la proposta arriva dagli Usa
Kelly Brownell e Thomas Frieden, uno docente a Yale, l’altro assessore alla salute a New YorkNew England Journal of Medicine annunciano al una proposta sulle tanto amate bibite zuccherate. Di certo le care bevande non riescono a difendersi bene: innanzitutto il loro consumo fa “gonfiare” lo stomaco e contribuiscono tra l’altro all’aumento di peso. negli ultimi anni si é avuto un vero e proprio boom di bevande zuccherate, negli ultimi 30 anni si è passati dalle 70 calorie al giorno a 190 (dato aggiornato al 2000).
Le bevande gassate sono quindi nemiche della linea ma anche della salute. Negli Usa in questi ultimi decenni l’incidenza dell’adenocarcinoma esofageo nei maschi bianchi, il gruppo etnico che consuma più bevande di questo tipo, è cresciuto circa sei volte. Mohandas Mallath, del Digestive diseases department presso il Tata Memorial Hospital, in India, ha inoltre riscontrato una correlazione tra il numero di casi con cancro esofageo e la consumazione di bevande gasate.
Chocolate tax presentata (e bocciata) in Scozia
Tassa che va e tassa che viene. mentre qualcuno pensa ad abolire le tasse aeroportuali (per la gioia di tutti i viaggiatori costretti a pagare più al fisco che alle compagnie aeree), qualcun’altro pensa a tassare la cioccolata. La singolare proposta arriva dalla Scozia dove il medico David Walker propone tassare il cioccolato proprio come l’alcool e le sigarette allo scopo di combattere l’obesità e il diabete di tipo 2. Quali i “pericoli” che si insidiano nelle barrette? Una confezione di cioccolatini da 225 grammi corrisponde a più di 1.200 calorie, cioè metà del fabbisogno energetico giornaliero raccomandato per l’alimentazione giornaliera dell’uomo.
Tassando il cioccolato il fisco aumenterebbe le sue entrate e il medico in questione ha anche un’idea su come utilizzare i nuovi introiti: il denaro potrebbe essere destinato proprio alla lotta all’obesità.