Come deve comportarsi un professionista che è iscritto alla gestione separata, come può esserlo quella del cosiddetto regime forfettino, e che intende sfruttare il sistema della rateizzazione? In parole povere, bisogna capire se il pagamento effettuato in questa maniera dal soggetto in questione prevede delle maggiorazioni solamente per quel che concerne le tasse (l’imposta sostitutiva ma non solo) o anche per quanto dovuto all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps).
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Moratoria fiscale per aiutare gli artigiani
Nel nostro Paese, a causa della chiusura di ben 52 mila botteghe artigiane, sono stati persi negli ultimi tre anni in tale settore la bellezza di 108 mila posti di lavoro. A fornire questo dato è stata Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, nel sottolineare la necessità di inserire anche l’artigianato tra i settori in crisi, e di fare in modo che il Governo a loro favore adotti una moratoria fiscale che, inoltre, porti ad un’estensione degli ammortizzatori sociali e di tutte le altre misure straordinarie a favore delle professioni e del settore delle arti. D’altronde l’artigianato è un settore di spicco per il nostro made in Italy nel mondo, ragion per cui secondo Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani occorre intervenire agendo, tra l’altro, sia sulle agevolazioni per quel che riguarda l’accesso al credito, sia sulla leva fiscale.
Studi di settore e crisi delle libere professioni
Sebbene anche per quest’anno in materia di studi di settore ci siano i cosiddetti correttivi anticrisi, l’appuntamento con la dichiarazione dei redditi, e quindi con Unico 2010, non sarà dei più agevoli per il mondo delle libere professioni. Anche con l’applicazione dei correttivi, infatti, il rischio è che molti liberi professionisti non risultino “congrui” agli occhi del Fisco in materia di studi di settore, ragion per cui oltre ai danni causati dalla crisi potrebbe scattare anche la “beffa” relativa all’avvio di accertamenti finalizzati a verificare se effettivamente il contribuente abbia oltremodo risentito della crisi rispetto allo strumento presuntivo dello studio di settore. D’altronde, le ultime rilevazioni rilasciate nei giorni scorsi da Contribuenti.it non lasciano molto spazio alle interpretazioni e non permettono facili ottimismi; il calo di fatturato per le libere professioni, infatti, è stato in media pari al 37% a fronte di una bella fetta, pari al 19%, di studi che addirittura hanno chiuso.
Pensioni: per i professionisti aumentano età e contributi
I professionisti dovranno far fronte a un aumento, seppur graduale, dell’età pensionabile e dei relativi contributi: i ministeri del Lavoro e dell’Economia hanno infatti dato il via libera alla riforma dei regolamenti previdenziali per avvocati, ingegneri, architetti, consulenti del lavoro e veterinari. Dopo le importanti misure fiscali del 2009, a partire da questo nuovo anno aumenta il contributo soggettivo, in particolare per gli avvocati (dal 12 al 13%) e per i consulenti, mentre i notai andranno a scontare sul repertorio il 30%. C’è poi da dire che anche architetti e ingegneri hanno deciso di incrementare il contributo soggetto, visto che nei prossimi quattro anni si passerà al 14,5%. Le riforme hanno comunque inciso soprattutto sui requisiti che sono necessari per l’ottenimento degli assegni: nella maggior parte dei casi, il limite di età pensionabile per uomini e donne è pari a 65 anni, fattore da combinare con almeno 30 anni di contributi.