Ventiquattro ore: manca soltanto un giorno alla scadenza fissata dalla nostra amministrazione finanziaria per quel che riguarda l’acconto mensile del versamento Irap relativo agli enti pubblici (vedi anche Irap e F24 EP: meno di due settimane per il versamento). Il 16 aprile 2013, infatti, rappresenta il termine ultimo per pagare tale acconto, il quale è dovuto sulle retribuzioni, sui redditi che sono assimilati a quelli di lavoro dipendente e sui compensi che sono stati corrisposti a marzo. I soggetti chiamati in causa, come si può facilmente intuire, sono gli enti e gli organismi pubblici, ma bisogna ricomprendere anche le amministrazioni centrali dello Stato.
In quest’ultimo caso, infatti, si fa riferimento al versamento unitario delle imposte e dei contributi. L’adempimento tributario in questione viene assolto utilizzando il modello F24 EP (Enti Pubblici per l’appunto), tramite la modalità telematica: il codice tributo che va inserito è il 380E IRAP. L’Imposta Regionale sulle Attività Produttive negli enti in questione può essere calcolata in due modi differenti. Anzitutto, c’è il metodo cosiddetto “retributivo”, un calcolo naturale per l’ente non commerciale e che fa riferimento a tutte le attività che sono state svolte.
L’applicazione è davvero molto semplice, visto che basta introdurre l’aliquota dell’8,5% a tutte le retribuzioni erogate. C’è poi il metodo che viene definito “misto”. Nello specifico, per il calcolo si distinguono due fattispecie: si tratta delle attività istituzionali dell’ente, su cui l’Irap si applica secondo il metodo retributivo (ancora una volta interviene l’aliquota dell’8,5%), e delle sue attività commerciali, su cui l’imposta si applica in relazione al valore della produzione netta (l’aliquota si dimezza fino al 4,82%). La seconda tipologia appena menzionata è valida per una opzione della durata di tre anni: in questa maniera, l’ente pubblico ha la possibilità di ottenere delle agevolazioni e dei risparmi di imposta, nonostante la gestione e il calcolo della stessa siano più difficili rispetto al primo caso.