Si sta parlando e discutendo molto in questi giorni del ritorno dell’Ici sulla prima casa e della sua nuova versione, l’Imu (Imposta Municipale Unica): l’intenzione del governo Monti, resa chiara dalla recente manovra finanziaria, è quella di apportare una rivalutazione catastale pari al 60%, visto che ormai sono passati ben tre anni dall’ultimo momento in cui l’Imposta Comunale sugli Immobili doveva essere pagata. La nuova tassa andrà a colpire in maniera inevitabile un numero davvero alto di famiglie, ma non mancano le proposte di cambiamenti e modifiche in corso d’opera.
quoziente familiare
Ugl: meno tasse e più quoziente familiare
Non ci sono solamente la Cgil, Cisl e Uil in gran fermento riguardo alle soluzioni da trovare per uscire dalla crisi ed alle risposte che in merito l’attuale Governo in carica sta mettendo in atto. E’ proprio di oggi la notizia che la FP Cigl ha rotto gli indugi riguardo al rinnovo del contratto di lavoro nel pubblico impiego, ed ha proclamato per il mese prossimo uno sciopero generale. Ma domenica prossima, 29 novembre 2009, a scendere nelle piazze è anche l’Ugl a sostegno dei pensionati e dei lavoratori, e per chiedere un fisco che sia a misura di famiglia. In merito, non a caso, la mobilitazione di domenica prossima ha come obiettivo principale quello di chiedere l’introduzione nel nostro Paese del quoziente familiare.
Fisco e lavoro: uno “studio di settore” anche per i dipendenti?
Quest’anno gli studi di settore saranno “più leggeri” per effetto della crisi finanziaria ed economica che ha in molti casi fatto letteralmente crollare i fatturati delle imprese, in particolar modo quelle medie e piccole; e non a caso la versione 2009 di “Gerico” prevede in materia di calcolo presunto dei compensi e dei ricavi un approccio meno severo in virtù dell’introduzione dei correttivi anticrisi. In questo modo, quindi, potrà essere ridotto il carico fiscale sui dati che scaturiscono da Gerico per il professionisti, le PMI ed i lavoratori autonomi, ma soprattutto si evita che buona parte delle imprese che rientrano negli studi vadano a dichiarare compensi e ricavi non conformi con l’innesco di una raffica di contraddittori pronti a sfociare in procedure di accertamento con costi ed oneri a carico sia dell’Amministrazione finanziaria, sia dell’impresa. Ma se i lavoratori autonomi sono stati agevolati con la revisione degli studi di settore, quali sono invece i vantaggi da poter offrire ai lavoratori dipendenti che di certo non se la passano tanto meglio?