Civis spopola nelle Marche con più di duemila richieste

 Civis e Regione Marche, l’idillio è scattato improvviso e immediato e non cessa di riservare sorprese: le richieste che sono giunte presso gli uffici del fisco marchigiani ammontano infatti a oltre 2.000 unità e, proprio in relazione a queste ultime, c’è da dire che il 99,5% del totale è giunto alla propria completa lavorazione. Questi importanti dati dal punto di vista tributario sono il risultato dello strategico protocollo d’intesa che è stato posto in essere in questi giorni dall’ANCOT (si tratta dell’Associazione Nazionale Consulenti Tributari) e la direzione regionale delle Entrate delle Marche, le quali hanno voluto intensificare l’utilizzo dello strumento informatico Civis. Tra l’altro, il grande successo è stato sicuramente favorito da un altro specifico fattore: l’innovativa procedura web permette di impiegare meno tempo e denaro per quel che concerne gli spostamenti da effettuare presso gli uffici del fisco, un enorme vantaggio per i contribuenti che vengono coinvolti dall’iniziativa.

 

Evasione fiscale: il punto nella Regione Marche

 Lo scorso anno le somme recuperate nella Regione Marche dalle azioni di lotta e di contrasto all’elusione ed all’evasione fiscale si sono attestate in rialzo ad oltre 194 milioni di euro rispetto ai 177 milioni di euro del 2008. A darne notizia il mese scorso è stata la Direzione Entrate della Regione Marche, sottolineando come il bilancio sia stato non solo significativo, ma anche in linea con gli obiettivi programmati. In particolare, il rialzo del 10% delle somme incassate da evasione è frutto sia dell’impegno e delle capacità professionali, sia dell’utilizzo di strategie e strumenti di analisi del rischio attraverso nuove soluzioni tecnologiche. Dai dati di consuntivo resi noti dalle Entrate Marche emergono quasi 20 mila accertamenti nel 2009 ai fini dell’Iva, Irap ed imposte dirette che hanno portato al recupero di maggiore imposta per oltre 456 milioni di euro.

Evasione fiscale Marche: giro di vite sui ricevimenti matrimoniali

 Per gli evasori fiscali in Italia l’estate 2009 sarà difficile da dimenticare. Da parecchie settimane, infatti, l’Amministrazione finanziaria, sia con il supporto dei comuni italiani, sia grazie all’attività degli “007” del Fisco, sta portando avanti una campagna di accertamenti e di controlli su quei settori dell’economia che più di altri hanno un elevato rischio di situazioni potenzialmente elusive ed evasive. E così, dopo i “blitz” durante i “party estivi”, negli stabilimenti balneari e presso i porti turistici, l’attenzione del Fisco si sta concentrando anche sul giorno più bello della vita degli italiani, ovverosia quello del matrimonio. Non a caso, la Direzione Regionale Entrate delle Marche, da un’indagine effettuata sui matrimoni ha “scovato” livelli di evasione legati ad un giro d’affari non dichiarato pari ad oltre nove milioni di euro. Nello specifico, da circa 12 mesi è in corso nella Regione un’attività di accertamento e controllo a carico degli operatori specializzati nei matrimoni in stretta collaborazione con la SIAE, Società Italiana Degli Autori ed Editori, per quanto riguarda i ricevimenti matrimoniali ed in particolar modo le esecuzioni musicali nel giorno del fatidico “sì”.

Rimborsi fiscali in arrivo per i contribuenti delle Regioni Marche ed Abruzzo

 Sono in via di inoltro nella Regione Marche rimborsi fiscali per un ammontare pari ad oltre tredici milioni di euro. A darne notizia è la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, precisando che trattasi di rimborsi legati alle dichiarazioni dei redditi che sono state presentate fino all’anno 2007. I contribuenti che riceveranno i rimborsi sono pari a circa 23 mila per un importo medio restituito pari a quasi 600 euro; in linea con quanto già comunicato nei giorni scorsi dalle Entrate, la Direzione regionale ricorda ai contribuenti come sia possibile ricevere i rimborsi dietro la presentazione del modulo che l’Amministrazione finanziaria nei prossimi giorni provvederà a recapitare presso il domicilio dei contribuenti interessati. I rimborsi possono essere incassati presentando il modulo inviato dalle Entrate presso gli uffici postali, oppure si può optare per l’emissione di un vaglia cambiario a cura della Banca d’Italia.