Obama non ha dubbi: a fine anno dovranno decadere le riduzioni d’imposta a favore dei contribuenti con reddito superiore ai 250.000 dollari annui, i cosiddetti Paperoni d’Oltreoceano. Quegli sgravi erano stati voluti da Bush, e sono stati ereditati dalla legislatura attuale. Obama risponde con un secco no alla continuità di tale agevolazione: il presidente degli Stati Uniti è fermamente contrario all’estensione oltre quest’anno dei tagli alle tasse per i cittadini più benestanti. Il piano del governo prevede un taglio di tasse per i nuclei famigliari con un reddito inferiore ai 250.000 dollari per le coppie e sotto i 200.000 per le persone sole. Stiamo parlando del 98% degli americani, quindi solo il 2% va al di là di questo tetto. Per queste persone, l’amministrazione vuole riportare la tassazione ai livelli precedenti al 2001.
riforma sanitaria
Usa: sussidi disoccupazione, taglio tasse e riforma fiscale. Firmato Obama
Il presidente Usa Barack Obama firmerà e convertirà in legge domani un disegno di legge per fornire ulteriori aiuti ai disoccupati ma non solo: saranno estesi i tagli delle tasse per chi acquista casa e per le aziende.
Questa legge si basa su quanto previsto dal Recovery Act per creare nuovi posti di lavoro – scrive la Casa Bianca in un comunicato – disponendo un ulteriore taglio delle tasse per le aziende in difficoltà, offrendo fino ad ulteriori 20 settimane di sussidio di disoccupazione e stabilizzando il mercato immobiliare con una estensione del Homebuyer Tax Credit da 8.000 dollari.
Le vittorie non sono finite per Obama, che si mostra entusiasta di fronte al voto favorevole della Camera dei Rappresentanti americana alla riforma della sanità. Dopo dodici ore di serrato dibattito ci sono stati 220 voti a favore e 215 contro.
Chirurgia estetica: detraibilità nel mondo
Liposuzioni e lifting, aumento del seno e delle labbra. Sono solo alcuni degli interventi di chirurgia estetica che potrebbero presto costare cari agli americani. Il presidente Usa Barack Obama con la sua riforma sanitaria contempla anche gli interventi di chirurgia plastica il fisco potrebbe abbattersi su di essa.
La Commissione Finanze del Senato, infatti, sta valutando l’ipotesi di tassare con un’imposta fissa del dieci per cento i ritocchi estetici e non terapeutici. Fino a pochi anni fa la chirurgia estetica era sottoposta ad un regime fiscale favorevole, che consentiva la detrazione delle spese sostenute per gli interventi chirurgici dalla propria dichiarazione dei redditi. Ora non é più consentita alcuna detrazione delle spese sostenute per chirurgia estetica.