Contribuenti.it: l’Italia si segnala per la lentezza dei rimborsi

 Lo Stato italiano non può certo essere catalogato come un buon pagatore in questo preciso momento storico: anzi, i versamenti fiscali, ma non solo, vengono effettuati in costante ritardo da parte delle nostre amministrazioni finanziarie. In effetti, secondo quanto rilevato da un’indagine di Krls Network of Business Ethics per contro di Contribuenti.it, il tempo necessario per il rimborso di tasse e imposte è addirittura superiore ai quattordici anni (14,1 per la precisione), di gran lunga superiore alla media che viene invece registrata nel Vecchio Continente (dodici mesi). La classifica in questione non fa certo onore al nostro paese, il quale occupa la prima posizione dei paesi più lenti per quel che concerne i rimborsi tributari appunto; seguono a ruota altre nazioni, tra cui possiamo elencare la Turchia (4,2 anni), la Grecia (3,8 anni) e la Spagna (2,3 anni), mentre stati importanti come la Francia, l’Inghilterra e la Germania sono senz’altro più virtuosi, visto che sono in grado di pagare gli indennizzi, rispettivamente, in 1,6, 1,2 e 0,8 anni.

Rimborsi Iva: novità per i non residenti

 Il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha approvato nella giornata di ieri, giovedì 29 aprile 2010, il nuovo modello “Iva 79”, ovverosia quello che devono utilizzare i soggetti passivi non residenti al fine di poter richiedere il rimborso dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) assolta nel nostro Paese in merito ad importazioni ed acquisti di servizi e beni mobili riguardanti la loro attività. In particolare, il nuovo modello “Iva 79” riguarda quei soggetti passivi non residenti che, quindi, appartengono a Paesi che non solo dell’Unione europea, e per i quali esistono degli accordi di reciprocità; questi Paesi, nello specifico, sono allo stato attuale la Svizzera, Israele e la Norvegia. Il nuovo modello “Iva 79” approvato ieri con la firma del provvedimento da parte dell’Agenzia delle Entrate va così a sostituire quello in vigore dal lontano 2002, la cui versione, quindi, non dovrà essere utilizzata a valere sulle istanze di rimborso sull’imposta sul valore aggiunto a partire dalla data del prossimo 3 maggio del 2010.

Rimborsi fiscali: Emilia-Romagna, la Befana porta 57 milioni di euro

 Anche in Emilia-Romagna la Befana ha portato nelle tasche dei contribuenti, tra famiglie ed imprese, rimborsi fiscali per complessivi 57 milioni di euro; a darne notizia è la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, precisando che i rimborsi fiscali sono stati disposti nei giorni scorsi ed ora sono in via di erogazione. Complessivamente, il 2009 per l’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna, in materia di rimborsi fiscali, è stato chiuso con erogazioni per complessivi 1,1 miliardi di euro; trattasi di un ammontare molto elevato se si considera che corrisponde a ben il 7,5% del totale dei rimborsi disposti lo scorso anno in tutta Italia. I rimborsi in Emilia-Romagna sono stati in tutto ben 133 mila nel 2009 che hanno contribuito a rimpinguare le casse delle imprese ed a far tirare il fiato ai nuclei familiari in un’annata di certo non brillante dal punto di vista congiunturale a causa della crisi finanziaria ed economica.

Rimborsi fiscali: Lazio, nel 2009 3,8 miliardi di erogazioni

 Anche nel Lazio per le famiglie e per le imprese sta arrivando una vera e propria ondata di rimborsi fiscali, ben 28.600, che contribuiranno a dare ossigeno ai bilanci familiari, ed una migliore elasticità di cassa alle aziende. Complessivamente, i rimborsi in arrivo ammontano ad oltre 105 milioni di euro, di cui 69 milioni di euro per le imprese e relativi sia all’imposta sul valore aggiunto (Iva), sia alle imposte dirette; i “rimborsi anticrisi” a favore delle imprese sono stati nel 2009, complessivamente, pari a ben 3,6 miliardi di euro suddivisi tra 1,3 miliardi di euro di rimborsi relativi alle imposte dirette, e 2,3 miliardi di euro per rimborsi sull’imposta sul valore aggiunto.

Rimborsi fiscali: Piemonte, arrivano 45 milioni di euro

 Per le imprese e le famiglie del Piemonte stanno arrivando complessivi 45 milioni di euro di rimborsi fiscali; a darne notizia è la Direzione regionale Piemonte dell’Agenzia delle Entrate, precisando che trattasi di quasi 40 mila rimborsi che portano per l’intero 2009 a quota 128 mila i soggetti, tra famiglie ed imprese, che avranno ricevuto rimborsi fiscali per un ammontare superiore a 1,5 miliardi di euro. In particolare, dei quasi 40 mila rimborsi in arrivo, 9,4 milioni di euro riguardano rimborsi fiscali per le imprese in materia sia di imposte dirette, sia di imposta sul valore aggiunto (Iva); per le persone fisiche, invece, stanno arrivando rimborsi per complessivi 35 milioni di euro a valere sui crediti fiscali maturati sulle dichiarazioni dei redditi presentate dai contribuenti fino all’anno 2007. Il “bilancio” 2009 dei rimborsi fiscali nel Piemonte è così composto da 108 milioni di euro di crediti fiscali rimborsati alle famiglie e ben 1,4 miliardi di euro di rimborsi fiscali a favore delle imprese.

Rimborsi fiscali in arrivo per imprese e famiglie

 Anche se con qualche giorno di ritardo, per molti contribuenti italiani arriva la “sorpresa” di Capodanno; l’Agenzia delle Entrate, infatti, ha reso noto d’aver predisposto una vera e propria “valanga” di rimborsi fiscali a favore delle imprese e delle famiglie per complessivi 940 milioni di euro circa. Trattasi, nello specifico, di un totale di ben 800 mila rimborsi che fanno salire a quota 2 milioni ed oltre il numero dei rimborsi fiscali disposti a favore dei contribuenti in tutto il 2009; in controvalore, i rimborsi erogati dall’Amministrazione finanziaria nel 2009 superano i 14,6 miliardi di euro, una somma elevata che ha dato ossigeno alle famiglie e nuova linfa alle imprese anche con questa ultimissima tornata di rimborsi. Nello specifico, per le aziende sono da poco arrivati o stanno per arrivare rimborsi fiscali per complessivi 390 milioni di euro disposti a fine anno e relativi sia all’imposta sul valore aggiunto, sia alle imposte dirette.

Stati Uniti e Fisco: il 2008 è l’annus horribilis

 La crisi economica continua ad “avvolgere” con i suoi lunghi tentacoli gli Stati Uniti: gli effetti della congiuntura economica negativa nel territorio a stelle e strisce sono ravvisabili soprattutto in relazione al Fisco. In effetti, gli ultimi dati dell’Internal Revenue Service hanno messo in luce come nel 2008 siano svaniti ben 3.000 miliardi di dollari dai redditi dei lavoratori americani della cosiddetta “middle class. Ciò equivale a dire che è molto alto il numero dei contribuenti che non hanno provveduto, o hanno dimenticato, di versare le imposte nelle misura dovuta. Le stime, in questo caso, parlano di oltre 22 milioni di soggetti “sbadati” o negligenti nel 2008, una cifra davvero impressionante. Questa folla di contribuenti morosi viene considerata un indice fondamentale nella misura dell’incidenza effettiva della crisi, non solo su società e pmi, ma anche sul contribuente medio.

 

Rimborsi fiscali: riscossione in contanti entro sei mesi

 Il beneficiario di un rimborso fiscale, dopo aver ricevuto la relativa comunicazione a mezzo lettera da parte dell’Amministrazione finanziaria, ha un tempo massimo di sei mesi per poter riscuotere l’ammontare in contanti presso un qualsiasi ufficio postale. A ricordarlo è l’Agenzia delle Entrate nell’Annuario del Contribuente 2009, precisando che, una volta trascorso il termine, l’Amministrazione finanziaria provvede ad avviare delle verifiche sulla possibile presenza di errori che possano aver comportato e generato eventuali disguidi. Dopodiché, se viene ritenuto necessario, l’Agenzia delle Entrate invita il contribuente a verificare le cause per le quali non ha provveduto a riscuotere il rimborso fiscale, e provvede a dare al beneficiario una seconda occasione per poterlo incassare. Nel momento in cui il contribuente, anche per la seconda volta, non dovesse riscuotere il credito, allora le Entrate provvederanno ad erogarlo solo ed esclusivamente dietro la presentazione di una apposita istanza.

Rimborsi fiscali su richiesta: attenzione ai termini di decadenza

 Nel caso in cui un contribuente, per qualsiasi ragione, provveda ad effettuare dei versamenti di imposte che sono o non dovute, oppure versate in eccesso rispetto all’importo effettivo da pagare, il rimborso fiscale non è automatico ma sarà eseguito solo ed esclusivamente su esplicita richiesta. A ricordarlo è l’Agenzia delle Entrate nell’Annuario del Contribuente 2009, precisando altresì come esistano dei termini di decadenza, per la presentazione della domanda di rimborso, oltre i quali le somme pagate ma non dovute, oppure in eccesso, non potranno più essere recuperate. Nel dettaglio, il contribuente è chiamato a presentare all’Amministrazione finanziaria un’apposita istanza, entro 36 mesi dalla data di versamento, per le imposte indirette versate in eccesso o non dovute alle Entrate; stiamo parlando, per rendere l’idea, di imposte come quelle di registro, l’Invim, le imposte di bollo e quelle per le successioni e le donazioni.

Rimborsi fiscali: i contribuenti chiedono assistenza ed efficienza

 In materia di rimborsi fiscali i contribuenti italiani non chiedono solamente assistenza, ma anche efficienza, attenzione e rapidità da parte dell’Amministrazione finanziaria nel restituire quanto dovuto. A farlo presente è l’Agenzia delle Entrate che ha fatto il punto sui servizi erogati nei primi sei mesi di quest’anno; in particolare, proprio in materia di rimborsi, le richieste di informazioni sono aumentate nel periodo del 10,2%, passando da 50.228 a quota 55.362. Ma i contribuenti sono altresì sempre meno disposti a fare la coda agli sportelli fisici delle Entrate, e sempre più interessati a richiedere assistenza fiscale utilizzando il telefono; non a caso, nel primo semestre del 2009 i CAM, Centri di Assistenza Multicanale, ed i mini call center, hanno gestito quasi 830 mila telefonate con un balzo del 20,7% rispetto alle chiamate gestite nello stesso periodo dello scorso anno. E quando le richieste dei contribuenti sono più complesse, i CAM forniscono la risposta al contribuente in tempi successivi e direttamente via posta elettronica.

Rimborsi fiscali: sono ancora milioni i contribuenti che aspettano

 Nella giornata di ieri l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che sono pronti per essere restituiti ai cittadini ben 600 milioni di euro di tasse attraverso la bellezza di 900 mila pratiche di rimborso. I beneficiari nei prossimi giorni riceveranno l’attestazione del rimborso che spetta, e potranno andare a riscuotere negli uffici postali, oppure incassare attraverso l’emissione di un vaglia cambiario della Banca d’Italia, oppure ancora comodamente attraverso un bonifico bancario. Ma quanti sono complessivamente in Italia i contribuenti che ancora aspettano dal Fisco dei rimborsi fiscali? Ebbene, secondo quanto mette in evidenza e denuncia Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani -, i rimborsi annunciati ieri dall’Agenzia delle Entrate sono solamente una goccia in un oceano. Il Presidente dell’Associazione, Vittorio Carlomagno, sottolinea infatti come alla data del 30 giugno scorso ci siano la bellezza di 12,4 milioni di contribuenti, secondo le stime dello Sportello del Contribuente, che aspettano somme per complessivi 55,8 miliardi di euro.

Rimborsi IVA: l’arretrato sui pagamenti è stato azzerato

 In Italia il Fisco ha raggiunto un “record storico”. Non trattasi di un record negativo, come avviene purtroppo di sovente, ma di un primato favorevole per i contribuenti; il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha infatti reso noto durante una conferenza stampa che in Italia, per la prima volta nella storia, non ci sono arretrati nei pagamenti per quanto riguarda i rimborsi dell’imposta sul valore aggiunto (IVA). Giulio Tremonti, tra l’altro, ha sottolineato come anche lo smaltimento dei rimborsi IVA, per quanto dovuti, sono in grado di rimettere in moto l’economia visto che permettono alle imprese, specie quelle medie e piccole, di incrementare la propria cassa. E riguardo alle entrate fiscali, il Ministro dell’Economia è intervenuto in merito ad una recente dichiarazione del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il quale ha dichiarato come per quest’anno sia atteso un calo delle entrate fiscali attorno ai 37 miliardi di euro.

Rimborsi Irpef: nella Regione Abruzzo vengono consegnati “ad personam”

 Per venire incontro ai contribuenti dell’Abruzzo, ed in particolare a quelli delle aree colpite dal terremoto dello scorso 6 aprile, l’Agenzia delle Entrate, contrariamente a quanto prevede la procedura dei rimborsi fiscali attraverso l’invio a mezzo posta del mandato a riscuotere, sta provvedendo in questi giorni a consegnare gli avvisi “ad personam”. I soggetti interessati ai rimborsi fiscali, inerenti all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), sono circa 1.300, i quali a causa del terremoto non sono più reperibili presso le proprie abitazioni ma presso le strutture dove attualmente vengono ospitati. Il mandato a riscuotere dei rimborsi IRPEF, per complessivi 750 mila euro, viene quindi consegnato direttamente nelle mani del contribuente che si trova o nelle tendopoli, oppure presso le strutture alberghiere dell’Abruzzo.