Richiesta rimborso online Iva all’estero

 Il 30 settembre 2013 scade il termine per presentare (solo online) la richiesta di rimborso dell’Iva pagata nel corso del 2012 in uno Stato membro differente da quello di stabilimento. Possono richiedere il rimborso dell’Iva pagata all’estero coloro che possono vantare un nesso diretto tra il bene e il servizio acquistato e l’attività dalla quale scaturiscono delle operazioni imponibili o assimilate, ferme restando le limitazioni delle normative dei singoli Stati membri.

Categorie IVA

Rimborso IVA 2011

 Con il provvedimento del 17 Gennaio scorso sono stati approvati i modelli relativi all’imposta sul valore aggiunto, tra cui quello della richiesta di rimborso dell’IVA. La richiesta di rimborso IVA dal 2011 (con riferimento al periodo 2010) può essere effettuata solamente on-line, con il riquadro dedicato VR presente anche nel modello base.

La richiesta di rimborso dovrebbe in sostanza risultare più semplice; l’inserimento diretto nella dichiarazione dei redditi fa’ si che buona parte dei dati siano già presenti e nel riquadro VR non resta che da scrivere i contenuti più specifici; nella prima casella VR1 viene inserito l’importo chiesto a rimborso. Nella casella due dello stesso quadro invece l’importo da liquidare mediante procedura semplificata. La procedura semplificata consiste in sostanza in una liquidazione diretta da parte dell’Agenzia delle Entrate per un importo che andrà a fare cumulo con le compensazioni annuali ed infrannuali fino al limite di 516.456,90 euro.

Categorie IVA

Rimborso IVA su tassa rifiuti

 Secondo la sentenza 3756 della Corte di Cassazione dello scorso 9 marzo, l’IVA sulla tassa dei rifiuti non va’ pagata (in quanto entrata tributaria e non corrispettivo di servizio reso) e quindi possibile chiedere il rimborso di quella versata ingiustamente.

Dopo anni si fa’ finalmente chiarezza su un’aspetto non troppo chiaro che interessa i privati e le aziende nei Comuni che sono passati dalla Tarsu alla Tia, tassata al 10%.

Immediate le richieste di rimborso; se la tassa comprensiva di IVA è stata gestita direttamente dal Comune di residenza allora è a quest’ultimo che va’ inoltrata la richiesta di rimborso, ma se invece così non fosse allora è necessario scaricare il modulo per la richiesta che andrà poi inviato al gestore del servizio.

Ue: basta la firma del procuratore per il rimborso Iva

 Il procedimento C-433/08 della Corte di Giustizia europea ha portato un po’ di ordine in relazione al rimborso dell’Iva: in particolare, era sorta una controversia che vedeva coinvolte una società olandese di diritto e l’ufficio federale centrale tedesco delle imposte per la mancata accettazione di una domanda di rimborso della stessa compagnia. La sentenza è entrata nell’ambito dell’armonizzazione delle legislazioni degli stati membri. Il contesto normativo di riferimento spiega che per poter beneficiare del rimborso Iva ogni soggetto passivo deve inoltrare presso l’ufficio competente una domanda conforme, a cui allegare poi le fatture e i documenti di importazione. In Germania è previsto che la domanda di rimborso venga presentata entro sei mesi dalla fine dell’anno solare in cui è sorto il diritto al rimborso stesso: la lite fiscale tra la società e il fisco tedesco è stata quindi portata a termine dai giudici europei per verificare se la nozione di “firma” che compare nell’allegato deve essere interpretata in maniera uniforme o se invece vuol dire che essa va firmata obbligatoriamente.

 

Il rimborso iva e la tassa sui rifiuti

 La sentenza della Corte costituzionale n. 238 del 2009 ha finalmente chiarito la natura giuridica della Tariffa di igiene ambientale (Tia), affermandone il carattere tributario e pertanto la non assoggettabilità all’Iva del 10%. In seguito alla sentenza è così sorto il diritto, per il cittadino, al rimborso delle somme indebitamente pagate (limitato alle fatture degli ultimi 10 anni).

Se negli anni scorsi quindi il vostro Comune vi ha fatto pagare l’Iva sulla tasssa rifiuti (Tarsu o Tia), innanzitutto controllate subito sulle fatture: se il vostro Comune ha incassato l’Iva sulla tassa rifiuti, chiedete il rimborso spedendo una raccomandata con le copie delle fatture che riportano l’Iva e con una domanda di restituzione, citando la sentenza di cui sopra.

Niente fermo contabile per sospendere il rimborso Iva

 Nel caso venga presentata un’istanza di rimborso ai sensi del Dpr 633 del 1972, il Fisco non può avvalersi dell’istituto del “fermo contabile” (lo strumento amministrativo introdotto dal Regio decreto 2440 del 1923), visto che la disciplina relativa all’Iva impone alcune garanzie nei confronti dell’Erario per proteggerlo da eventuali indebiti rimborsi d’imposta. Questa disposizione è quanto si evince dall’ordinanza che la Cassazione ha provveduto a pubblicare lo scorso 1°luglio. La sentenza si riferisce a un ricorso presentato contro la sospensione del rimborso del credito Iva relativo al 2005; la Commissione tributaria ha accolto il ricorso esulla stessa linea di pensiero si è “schierata” anche la sentenza dei giudici di appello, motivando il tutto con la violazione dell’articolo 69 del Regio decreto. La Cassazione ha invece respinto lo stesso ricorso prendendo a riferimento il fatto che in tema di rimborsi, esistono specifiche garanzie nei confronti dell’Amministrazione finanziaria, una condizione, dunque, che preclude il ricorso all’istituto del fermo amministrativo.