Alcuni la chiamano “pandemia globale”, il termine medico adatto é: obesità. Sembra che entro 20 anni il 50% della popolazione sarà obesa. E’ allarme nel mondo medico per i ritmi di crescita della popolazione molto in carne. Secondo uno speciale pubblicato su ‘Lancet’, entro il 2030 quasi una persona su due (lo studio si riferisce nello specifico a USA e Gran Bretagna) soffrirà di questo problema. Il rimedio? Una tassa sul junk food. Un balzello su tutto quello che è malsano e che fa lievitare taglie e bilancia. Sono necessarie azioni più dure, compresa la tassazione del ‘junk food’, da parte di tutti i governi per contrastare questa situazione che colpisce sempre più persone.
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Tumore e prevenzione: tassa su sigarette
I giovani dicono sì: l’American Journal of Public Health ha rivelato i risultati di un’indagine condotta su 300 under 25, la proposta sembra piacere ai giovani, difatti l’80% degli intervistati si è dichiarato a favore della cosiddetta ‘tassa della salute’, e tra essi inaspettatamente anche molti fumatori, segno che sono in molti a volersi liberare di questo vizio ma non ci riescono. In Italia si stimano oltre 250.000 nuovi casi di tumore ogni anno nelle persone fino agli 85 anni di età. Il fumo di sigaretta contiene numerose sostanze nocive che agiscono immediatamente o indirettamente (cioè con lente modificazioni nel corso del tempo) a livello dei bronchi. Il fumo é infatti la prima causa di tumore al polmone.
Alcol, raddoppiando tasse ridotte le morti
Raddoppiare le tasse su vino, birra e liquori potrebbe salvare la vita di tante persone, precisamente una su tre. Secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Public Health imporre un aumento a carico dei consumatori sarebbe la mossa più efficace per limitare il consumo di alcol e quindi la mortalità correlata all’abuso di bevande alcoliche. Gli studiosi sottolineano che nessun programma di dissuasione avrebbe gli stessi effetti, hanno analizzato 50 anni di ricerche scientifiche dedicate alle statistiche della mortalità alcol-correlata.
Incrementare del 100% le imposte – scrivono i ricercatori dell’Università della Florida – porterebbe ad una riduzione di un terzo (-35%) delle morti totali, dell’11% delle vittime della strada, senza contare la riduzione di un altro 3,4% degli episodi di criminalità e violenza domestica e del 6% delle malattie sessuali. Abbiamo esaminato 340 statistiche che coprono circa mezzo secolo di studi, scoprendo che regolando le aliquote di imposta, come già si fa per parametrarle all’inflazione, si potrebbero salvare migliaia di vite e risparmiare miliardi di dollari in costi legali e sanitari.
Dazi all’importazione per le acque italiane in Usa
L’acqua minerale made in Italy sarà a breve un bene di lusso per gli americani. Bush ha infatti lasciato in eredità alle tavole statunitensi la proposta di rivedere i dazi sui prodotti importati dall’Europa. Nell’elenco dei vari prodotti é annoverata anche la mineral water prodotta in Italia, inserita tra i beni che per sbarcare in Usa dovranno pagare un dazio pari al 100 per cento. L’iniziativa ha lo scopo di riavviare le negoziazioni sul divieto d’importazione di carni di manzo trattata con sostanze ormonali, imposto dall’Ue.
E’ chiaro quindi che si tratta di “vendetta”: noi abbiamo imposto dazi alla loro carne e loro rispondono applicando un dazio alle nostre acque. Qualcuno potrebbe dire che poco importa, ma occorrre sottolineare che l’Italia esporta il 12% dell’acqua minerale prodotta a livello mondiale, di cui il 20% destinata agli Stati Uniti, per un valore pari a 71,6 milioni di euro nel 2008.
Cina obbliga dipendenti pubblici a fumare: tasse sulle sigarette fanno bene al fisco
Mentre in Usa dal 1 aprile è entrata in vigore la norma che prevede un aumento del prezzo delle sigarette, dall’altra parte del mondo si incentivano i fumatori non solo a continuare nella loro abitudine, ma anche ad aumentarne le dosi. Arriva dalla Cina una notizia alla quale molti stenteranno a crederci: nella contea di Gong’an nella provincia di Hubei, l’amministrazione è pronta ad adottare un provvedimento per stimolare l’economia locale.
Si tratta di sigarette: “obbligare” i lavoratori della regione a fumare. Obbligatorio quindi consumare almeno 230mila pacchetti di sigarette locali ogni anno. Non si hanno ancora notizie precise se sia stata fissata una quota-pacchetti pro capite, tuttavia per ora il provvedimento riguarda solo i dipendenti pubblici. Dovremmo chiederci: insegnanti a fumare davanti agli alunni? Medici che accendono una sigaretta davanti a un paziente? Asili che vedono le maestre impegnate più che altro a scambiarsi sigarette e non a cantare una filastrocca con i bimbi? La notizia ha quasi del ridicolo ma non si può fare a meno di rilevarne la triste realtà.
Obama ancora verso la salute: tasse sulle sigarette
Obama nè ha fatta un’altra. Dopo la tassa sui ricchi per rendere la sanità pubblica accessibile a tutti, adesso ecco la tassa sulla sigaretta. Dal 1 aprile, infatti, è entrata in vigore la norma che prevede un vistoso aumento del prezzo delle sigarette. Inpratica si parla di un aumento di quasi il triplo rispetto a prima che entrasse in vigore la norma. La quota spettante all’erario, calcolata sul prezzo del singolo pacchetto di sigarette sarà di circa un dollaro, mentra prima erano circa 40 centesimi. Fumatori americani iniziate a tremare, il presidente Obama minaccia il vosto vizio. Il fine del neopresidente é infatti quello di mettere in fuga i fumatori più accaniti e di rendergli in questo modo omaggio alla loro salute e al loro portafogli, che, spaventato dal prezzo del pacchetto, eviterà di spendersi.
Tassiamo aranciata e coca cola: la proposta arriva dagli Usa
Kelly Brownell e Thomas Frieden, uno docente a Yale, l’altro assessore alla salute a New YorkNew England Journal of Medicine annunciano al una proposta sulle tanto amate bibite zuccherate. Di certo le care bevande non riescono a difendersi bene: innanzitutto il loro consumo fa “gonfiare” lo stomaco e contribuiscono tra l’altro all’aumento di peso. negli ultimi anni si é avuto un vero e proprio boom di bevande zuccherate, negli ultimi 30 anni si è passati dalle 70 calorie al giorno a 190 (dato aggiornato al 2000).
Le bevande gassate sono quindi nemiche della linea ma anche della salute. Negli Usa in questi ultimi decenni l’incidenza dell’adenocarcinoma esofageo nei maschi bianchi, il gruppo etnico che consuma più bevande di questo tipo, è cresciuto circa sei volte. Mohandas Mallath, del Digestive diseases department presso il Tata Memorial Hospital, in India, ha inoltre riscontrato una correlazione tra il numero di casi con cancro esofageo e la consumazione di bevande gasate.