Findomestic: in aumento gli scontrini fiscali

 Magari ci sarà qualcuno che comincerà a storcere il naso, ma in base agli ultimi dati forniti dall’Osservatorio Findomestic, la ricezione spontanea degli scontrini fiscali presso gli esercizi commerciali e i negozi sarebbe aumentata: l’incremento in questione è pari a cinque punti percentuali, con l’indagine in questione che ha coinvolto un campione di italiani sottoposti a interviste. Il confronto con lo scorso mese di gennaio, dunque, ha dato luogo a questo cambiamento incoraggiante, tanto è vero che la percentuale di coloro che affermano di ottenere sempre lo scontrino è salita dal 34 al 39%.

Controlli finanza a Roma, 746 violazioni sugli scontrini fiscali

 I controlli della Guardia di Finanza continuano su tutto il territorio Italiano; l’ultimo “blitz” ha interessato la provincia di Roma, ed anche in questo caso gli illeciti riscontrati sono da record. Solo pochi giorni fa’ si è appreso dalle agenzie di stampa che l’Italia vanta due primati in materia fiscale, uno riguardo la pressione fiscale e l’altro riguardo l’evasione fiscale. Roma, come capitale d’Italia, non è da meno sotto quest’ultimo aspetto ed i controlli della Guardia di Finanza su 1223 esercizi commerciali ha riscontrato in più del 50% dei casi irregolarità.

Il blitz di Fisco e Finanza nella Roma trasteverina

 I blitz della Guardia di Finanza e dell’amministrazione finanziaria non sono affatto finiti, anzi sono appena all’inizio: lo testimoniano chiaramente gli ultimi controlli che sono stati posti in essere a Roma, più precisamente in una delle zone maggiormente frequentate la sera, vale a dire Trastevere. Che cosa è stato riscontrato dal Fisco e dalle Fiamme Gialle? Nello specifico, le verifiche in questione, le quali sono state condotte letteralmente a tappeto, hanno riguardato settantuno esercizi commerciali, in particolare i ristoranti, i bar e i vari locali che sono presenti in questa parte così “verace” della Capitale.

L’aumento degli incassi dopo i blitz della Finanza

 Ormai si è capito bene qual è la conseguenza principale dei blitz realizzati dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate in molte località d’Italia da qualche tempo a questa parte: gli incassi dei negozi e degli esercizi commerciali visitati dalle Fiamme Gialle tendono inevitabilmente ad aumentare di parecchio, come successo nell’ultimo caso, quello di Courmayeur. In Valle d’Aosta, infatti, vi è stato un incremento medio dei profitti in questione di circa trentadue punti percentuali rispetto a una settimana prima, ma sono stati registrati anche dei picchi a dir poco vertiginosi (addirittura un +176%). Nel caso di specie, gli esercizi coinvolti sono stati trentatre, inclusi bar, ristoranti e altri negozi. Le irregolarità non sono state poche, segno che c’è ancora molto da lavorare su questo fronte.

La nuova carta degli scontrini fiscali

 Due giorni fa l’Agenzia delle Entrate ha espressamente disposto una modifica importante per gli scontrini e gli altri documenti fiscali degli operatori attivi nel commercio: la carta utilizza in questi casi, infatti, dovrà necessariamente cambiare le proprie caratteristiche, in particolare per quel che concerne i rotoli sfruttati solitamente nei vari registratori di cassa. Per quale motivo si è resa necessaria questa operazione? Le caratteristiche utilizzate finora per il rilascio di scontrini e ricevute vengono ormai considerate come superate e obsolete, anche perché esiste una tecnologia produttiva molto migliore che dà vita ad altre carte che però non sono omologabili e quindi utilizzabili da parte degli stessi operatori.

Taxi, quando la corsa ha validità dal punto di vista fiscale

 Spesso ci troviamo ad avere a che fare, in Italia come in molti altri stati membri, con le ricevute rilasciate dai taxi: questi documenti possono essere considerati dei veri e propri scontrini fiscali? La parola “tassametro” può indurre in errore, tanto è vero che il reale significato della parola vuole indicare più che altro l’importo totale del percorso, al netto di supplementi eventuali. Quindi, il servizio in questione non è molto diverso da quello dei mezzi pubblici, con una conseguente concorrenza dal punto di vista tariffario e una conseguente equiparazione dei biglietti agli scontrini. Le tariffe stesse, però, non sono mai omogenee, così come non lo è la tassazione tributaria del servizio, visto che in diversi casi, come accade a Roma, Berlino e Parigi, il titolo di viaggio non ha alcun valore di tipo fiscale. Come divincolarsi allora? Le ricevute del nostro paese possono essere considerate alla stregua di scontrini dei pedaggi.