Aliquote Irpef e quoziente familiare nella Riforma del Fisco 2010.

 Da qualche giorno in Italia si è aperto un dibattito sulla riforma del Fisco dopo che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha parlato di voler introdurre nel nostro Paese due sole aliquote ai fini del prelievo sull’imposta sui redditi. Le aliquote sono quelle del 23% e del 33%, e quindi verrebbero abolite tutte le altre aliquote attualmente in vigore, ed in particolare anche quella più elevata sopra il 40%. I tempi per mettere a punto una riforma di questo tipo saranno comunque lunghi per diverse ragioni, tra cui quella primaria che è legata al mantenimento in ordine dei nostri conti pubblici. Anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, è pienamente d’accordo con la proposta del Premier, mentre i Sindacati allo stesso modo stanno formulando delle proposte che, chiaramente, puntano a riformare il Fisco rendendolo più equo nei confronti dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.

Fisco, pensioni, salari e Mezzogiorno: le ragioni della Cisl

 Fisco, pensioni, salari e Mezzogiorno; sono questi i punti chiave della Cisl in vista di una mobilitazione che partirà il 27 novembre prossimo in ogni provincia d’Italia. In particolare, per quanto riguarda la “questione fiscale”, in accordo con un documento dell’Esecutivo Cisl, il Sindacato ritiene che le risorse per aumentare i livelli dei salari e delle pensioni in Italia debbano arrivare sia dagli introiti derivanti dallo scudo fiscale, sia dalla messa a punto di un nuovo “mix tributario” che vada ad interessare, tra l’altro, le rendite finanziarie e quelle immobiliari, la lotta all’evasione, ma anche gli sprechi di finanza pubblica che avvengono sia a livello di Governo centrale, sia  a livello locale.

Irap: tagliare è bene, ma detassare reddito fisso è meglio

 Per quest’anno la drastica e persistente contrazione dei consumi in Italia comporterà mancati acquisti per un controvalore pari a ben 25 miliardi di euro; a rilevarlo è l’Osservatorio Nazionale della Federconsumatori, la quale in merito all’ipotesi di riduzione e di successiva soppressione dell’Irap non è d’accordo. Secondo l’Associazione, infatti, per dare fiato alla domanda di mercato è necessario detassare i redditi fissi; basti pensare, sempre in base alle stime dell’Osservatorio dell’Associazione, che per il 2009 i consumi dovrebbero scendere fino al 3% con punte di -3,5% per le famiglie a reddito fisso. L’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) garantisce allo Stato ogni anno entrate pari a quasi 40 miliardi di euro; ebbene, ridistribuendo questa ingente somma a favore di famiglie, lavoratori e pensionati si contribuirebbe ad incrementare in maniera sensibile il potere d’acquisto dei consumatori.

Tasse: Cisl, abbassiamole a tutti

 Dopo il fitto botta e risposta sul posto fisso a seguito dei pensieri espressi, in materia di stabilità lavorativa e precarietà, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, il dibattito ora si è spostato sulla riduzione della pressione fiscale. Prendendo tutti in contropiede, probabilmente anche lo stesso Ministro dell’Economia, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha infatti dichiarato che allo studio c’è la progressiva riduzione dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap), fino ad arrivare a sopprimerla del tutto. Si tratterebbe di un provvedimento che lascerebbe più soldi nelle casse delle imprese, ma i Sindacati in merito non sono rimasti a guardare. Raffaele Bonanni, Segretario Generale della Cisl, ha infatti invitato il Governo ad ascoltare sia le imprese, sia i Sindacati, ed ha sottolineato come le tasse debbano essere ridotte a tutti.

Il governo si dichiara pronto al taglio graduale dell’Irap

 Già qualche giorno fa il CGIA di Mestre aveva ipotizzato l’applicazione di alcune riduzioni all’Irap; ebbene, proprio oggi il Governo è intervenuto in proposito per dichiarare la propria disponibilità in questo senso, parlando comunque in maniera generale dello studio di interventi di riduzione della pressione fiscale, in modo da consentire l’aumento dei consumi e da rendere più semplici gli investimenti. Tra questi studi figura anche quello relativo al taglio graduale dell’Irap, fino ad arrivare alla sua definitiva soppressione; le soluzioni ideali, sempre secondo quanto dichiarato dal Governo, sarebbero quelle di elevare la franchigia destinata alle aziende di più piccole dimensioni, il sostegno alle pmi impegnate nel settore dell’innovazione e della ricerca e l’estensione della Tremonti Ter (la detassazione degli investimenti).

 

Tasse e stipendi impiegati pubblici

 Chi paga gli stipendi degli statali? Noi, con ele nostre tasse. E le nostre tasse non sono altro che ciò che ci viene decurtato dalla nostra busta paga. Dal nostro lavoro. La cosa potrebbe anche farci piacere se la parte del nostro stipendio sottrattacci per le tasse fosse spesa per medici competenti, impegati postali simpatici, insegnati più educatori e meno assenteisti. Sicuramente ce ne sono, ma altri invece prendono il lavoro presso la pubblica amministrazione quasi come un hobby.

Lo sa bene il ministro Renato Brunetta che non ha fatto altro che sparare contro la burocrazia, gli assenteisti, invocando l’utilizzo di internet per snellire le pratiche e velocizzare i servizi on line (l’ultima del ministro: ha fatto bloccare sui pc dei dipendenti pubblici l’accesso a Facebook). Anche Silvio Berlusconi si é espresso:

Napoli: in pochi pagano la tassa sui rifiuti

 A Napoli sembra siano proprio in pochi a pagare la Tarsu tant’è che qualcuno inizia a parlare di limite di sopravvivenza per Asia, la società del Comu­ne di Napoli che fornisce servizi di igiene ambientale

Asia ha tempo di sopravvivenza sino alla scadenza dell’anno in corso. A Napoli la tassa sui rifiuti non la paga nessuno.

Il sottosegretario a palazzo San Macuto, davanti alla com­missione parlamentare sul ciclo dei ri­fiuti, da due giorni sta riferendo ai parlamentari sulla situazione dei ri­fiuti in Campania, sulla gravità e l’urgenza di portare tutto ad una situazione di normalità. Non é la prima volta che Asia é al centro delle discussioni del governo: tempo fa fu il pre­sidente del consiglio Sil­vio Berlusconi, a dire pubblicamente che uno dei problemi di Napoli era Asia, il cui personale non lavorava abbastanza e mai di domenica.

Rimborsi IVA: l’arretrato sui pagamenti è stato azzerato

 In Italia il Fisco ha raggiunto un “record storico”. Non trattasi di un record negativo, come avviene purtroppo di sovente, ma di un primato favorevole per i contribuenti; il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha infatti reso noto durante una conferenza stampa che in Italia, per la prima volta nella storia, non ci sono arretrati nei pagamenti per quanto riguarda i rimborsi dell’imposta sul valore aggiunto (IVA). Giulio Tremonti, tra l’altro, ha sottolineato come anche lo smaltimento dei rimborsi IVA, per quanto dovuti, sono in grado di rimettere in moto l’economia visto che permettono alle imprese, specie quelle medie e piccole, di incrementare la propria cassa. E riguardo alle entrate fiscali, il Ministro dell’Economia è intervenuto in merito ad una recente dichiarazione del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il quale ha dichiarato come per quest’anno sia atteso un calo delle entrate fiscali attorno ai 37 miliardi di euro.