A carico dei contribuenti occorre prendere misure tali che a livello fiscale si eviti l’oppressione. E questa, in estrema sintesi, la posizione delle parti sociali che da quanto si vede e si legge sui giornali stanno sempre di più incalzando il Governo in carica attuale, quello di centrodestra, dopo che anche l’Italia è finita nel vortice della speculazione sul debito sovrano. Il Governo, stando all’ultimissima conferenza stampa Berlusconi-Tremonti, sembra intenzionato ad anticipare il pareggio di bilancio di un anno, dal 2014 al 2013; ma questo basterà per calmare i mercati ed in particolare l’azione ribassista sui prezzi dei titoli di Stato e sui corsi azionari a Piazza Affari? Ebbene, proprio le parti sociali giovedì scorso hanno presentato un documento in sei punti, nel quale innanzitutto viene messo in evidenza come l’attuale momento sia grave, e come debba essere affrontato senza scappatoie.
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Fisco: la Cgil si smarca dai tavoli tecnici
La CGIL ha scritto una lettera al Ministro all’Economia ed alle Finanze, Giulio Tremonti, nella quale tra l’altro viene portato a conoscenza il Ministro del fatto che il Sindacato non parteciperà più alle prossime riunioni nell’ambito dei tavoli tecnici su fisco ed assistenza. Questo perché secondo il più grande Sindacato italiano delle discussioni a livello di gruppo di lavoro è stato fatto un uso improprio, se non strumentale; ed il tutto nonostante i lavori fossero da considerarsi non conclusi. Non accettando, quindi, che un tavolo tecnico possa essere inteso come una “surroga di un confronto politico”, la CGIL nella lettera al Ministro Tremonti ha così ufficializzato il proprio smarcamento dai tavoli tecnici dopo tra l’altro una manovra finanziaria triennale che il Sindacato giudica inaccettabile, e che va a coinvolgere milioni di cittadini.
Fiscal drag: Federconsumatori, restituirlo alle famiglie
Restituire alle famiglie il cosiddetto fiscal drag, e detassare quelle a reddito fisso per almeno 1.200 euro all’anno. E’ questa la ricetta della Federconsumatori grazie alla quale il nostro Paese può tirarsi fuori dalla stagnazione dei consumi. Secondo l’Associazione dei Consumatori solo facendo recuperare potere d’acquisto alle famiglie i consumi interni potranno far registrare la tanto attesa e sospirata inversione di tendenza. Altrimenti il nostro Paese rischia per lunghi anni una crescita troppo bassa che non ci possiamo permettere in questa nuova era post-crisi caratterizzata da zero sconti, da parte dei mercati finanziari internazionali, sulla tenuta dei conti pubblici e sui debiti sovrani.
Ridurre costi della politica e delle tasse
Oltre l’80% del gettito fiscale allo stato italiano arriva dalle tasche dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Quasi duecento euro a testa é il costo della democrazia ogni anno ai circa due milioni di contribuenti campani, secondo uno studio della Uil che ha illustrato in questi giorni a Napoli i risultati sui costi della politica e le possibili soluzioni per ridurli. E come possibile soluzione una riduzione dei costi della politica che, come sottolinea il sindacato, non si tradurrebbe in una diminuzione della democrazia per i cittadini, anzi in un aumento della democrazia, mettendo gli interessi del cittadino al primo posto alleggerendo innanzitutto il carico fiscale.
Irpef: addizionali regionali, possibili aumenti col federalismo
Con l’entrata in vigore del federalismo fiscale, a livello di Regioni, nel 2015, potrebbe scattare a carico dei cittadini un massiccio aumento della tassazione attraverso l’applicazione delle nuove addizionali regionali ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). A stimarlo è infatti il Sindacato della Uil che al riguardo, tenendo conto dei contenuti dell’attuale Testo del federalismo fiscale regionale, in fase di discussione presso l’apposita Commissione Bicamerale, stima aumenti medi annui pari a ben l’82,8% a contribuente. Insomma, si tratterebbe di una vera e propria stangata fiscale visto che si passerebbe da un valore medio attuale di 273 euro pro-capite a addizionali regionali ai fini Irpef pari a ben 499 euro pro-capite. La simulazione, in particolare, è stata effettuata andando a considerare il caso peggiore, ovverosia quello per cui tutte le Regioni decidessero di aumentare le addizionali, in maniera graduale, fino al 2015 al massimo consentito.
Meno tasse sui lavoratori ma più sulle rendite
A poche ore dall’avvio del tavolo sulla riforma del fisco, le aspettative della Cgil sono rivolte ai cittadini, che anche in tempo di crisi continuano a pagare le tasse e così il sindacato chiede un alleggerimento del carico fiscale sui redditi da lavoro dipendente e da pensione. Lo ha affermato il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, durante la cerimonia di insediamento della IX Consiliatura del Cnel.
Bisogna fare delle scelte – ha sottolineato Epifani – spostare il prelievo su altre fonti di reddito. Sul fisco siamo abbastanza d’accordo con Cisl e Uil. Mi aspetto che chiederemo insieme qualcosa al Governo. Ci vogliono fatti e non parole, abbiamo bisogno di risposte. Per noi l’unità sindacale è fondamentale soprattutto in tempo di crisi, anche se ci dividono molte cose.
Agenzia delle Entrate: parte il telelavoro per i dipendenti
Per l’anno in corso ben 100 posti presso l’Agenzia delle Entrate saranno “coperti” con il personal computer e con la scrivania direttamente da casa, senza doversi recare in ufficio, ovverosia con la formula del telelavoro. A darne notizia in data odierna, venerdì 16 luglio 2010, è stata l’Amministrazione finanziaria dello Stato nel far presente in particolare come quello del telelavoro per i dipendenti del Fisco rappresenti un progetto sperimentale della durata di due anni che è stato pienamente condiviso con le Organizzazioni Sindacali, e che punta chiaramente a venire incontro a quei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate che, per particolari esigenze e condizioni di natura familiare ma anche personale, non possono avere presso gli Uffici delle Entrate una presenza giornaliera regolare. A casa del telelavoratore è infatti presente un vero e proprio Kit di telelavoro che sostanzialmente replica una classica postazione di lavoro presso gli Uffici del Fisco.
Addizionale Irpef: rischio aumenti in cinque Regioni
Sicilia, Calabria, Lazio, Molise e Campania. Sono queste le cinque Regioni italiane che, a causa di un eccessivo deficit nei conti della sanità, rischiano un inasprimento delle addizionali ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), con la conseguenza che i contribuenti residenti nelle Regioni citate rischiano di dover far fronte ad una maggiore pressione fiscale. Secondo il Segretario confederale della UIL, Guglielmo Loy, l’aumento delle addizionali dell’Irpef sarebbe intollerabile in quanto si andrebbe tra l’altro contro la filosofia che sta alla base di un federalismo fiscale che possa definirsi sia equo, sia sostenibile. Ma in cifre a quanto corrisponderebbe tale aumento? Ebbene, gli aumenti a carico di ogni contribuente possono variare da un minimo di 41 euro medi nella Regione Sicilia fino a ben 64 euro medi pro-capite nella Regione Lazio e passando per i 57 euro medi di incremento di addizionale Irpef nella Regione Campania.
Tasse: Cisl, redistribuire i carichi fiscali
Il centro motore della nostra società è la famiglia. A ricordarlo è stato nelle ultime ore Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, il quale ha apprezzato la misura relativa agli incentivi per cucine, moto, case ecologiche ed elettrodomestici, ma nello stesso tempo ha sottolineato come i soldi stanziati siano pochi e che quindi è necessario trovarne di più. I bonus statali partiranno il 6 aprile prossimo per acquistare, ad esempio, una cucina o un piano cottura, ma il rischio è quello che l’esiguità dei finanziamenti statali comporti l’esaurimento dei fondi ben prima delle scadenze fissate per l’acquisizione delle richieste di incentivo che, lo ricordiamo, debbono essere effettuate presso il rivenditore. Insomma, la misura è buona visto che è meglio di niente ed in qualche modo sostiene l’economia anche se non proprio in maniera incisiva, ma il segretario Bonanni nel frattempo ha ribadito come si rendano necessarie nel nostro Paese misure finalizzate a redistribuire i carichi fiscali.
Riforma fiscale: Uil, abbassare carico lavoratori e pensionati
Più che una riduzione delle aliquote, la Uil vede come soluzione per abbassare le tasse, nell’ambito della riforma fiscale, quella di ridurre il carico fiscale a carico dei lavoratori e dei pensionati. Luigi Angeletti, nell’aprire il XV congresso nazionale del Sindacato, ha apertamente chiesto, rivolgendosi al Governo, di intavolare subito la discussione dopo le elezioni regionali per mettere a punto la riforma fiscale. Questo perché farla con un obiettivo temporale entro il 2013, ovverosia entro la legislatura come dichiarato nelle scorse settimane dal Ministro Tremonti, sarebbe troppo tardi. Non a caso, secondo Luigi Angeletti, nella relazione al congresso, sono ben 200 mila i posti di lavoro a rischio quest’anno in virtù del fatto che la crisi non è ancora finita. Allo stesso tempo, per il leader della Uil gli ammortizzatori sociali hanno garantito di evitare ben 400 mila licenziamenti che avrebbero causato un vero e proprio disastro economico e sociale.
Riforma fiscale: Cisl, nessun governo l’ha mai voluta
La Cisl in materia di revisione del fisco non fa più “sconti”. Il Sindacato, infatti, vuole una riforma integrale, una revisione del sistema di prelievo che, in accordo con quanto dichiarato da Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, nessuno ha mai voluto fare. Il leader del Sindacato, nel corso del programma della rete Canale 5 “La Telefonata”, ha sottolineato come sia necessario allargare la progressività del prelievo fiscale, e come non sia più ammissibile che ci siano molti cittadini che dichiarano quanto e quello che gli pare e sovente, nonostante tutto, la fanno franca. Il principio della Cisl è chiaro, ed è quello che in materia di tasse chi ha di più debba versare allo Stato di più; l’idea, semplice ed efficace del Sindacato, si scontra tra l’altro con i dati più recenti relativi alle dichiarazioni presentate dagli italiani, dove i lavoratori dipendenti in materia di tasse pagate allo stato primeggiano, mentre molti liberi professionisti e piccole imprese dichiarano meno di un pensionato al minimo.
Riforma fiscale: Tax Day Cisl
Nella giornata di domani, 27 febbraio 2010, in tutta Italia, si terrà il “Tax Day“, la manifestazione della Cisl finalizzata a portare in piazza le ragioni dei pensionati e dei lavoratori nel chiedere una riforma del nostro sistema fiscale che sia ampia ma anche condivisa. Intervistato dal Quotidiano “Conquiste del Lavoro“, il leader del Sindacato Raffaele Bonanni, ha dichiarato che il Governo, dopo le elezioni regionali, deve avviare subito riguardo alla riforma fiscale un confronto che veda come parte attiva i cittadini, gli Enti locali, le istituzioni ma anche le forze politiche della maggioranza e dell’opposizione unitamente alle parti sociali. Secondo la Cisl l’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), che grava sui redditi tassati alla fonte, deve essere letteralmente “smontata” in base al fatto che nel frattempo sul sistema sociale, economico e produttivo ci sono stati dei mutamenti che non riescono più a dare sostegno alle famiglie con figli.
Felsa-Cisl: nasce il Sindacato delle partite Iva
Nella giornata di domani, martedì 10 febbraio 2010, a Roma, nascerà Felsa-Cisl, la nuova Federazione del Sindacato che rappresenterà nel nostro Paese i collaboratori ed i lavoratori atipici assunti con la partita Iva. La nascita della nuova Federazione punta a sostenere e tutelare il lavoratore in quanto tale, e quindi indipendentemente dalla natura contrattuale con la quale opera. Il Sindacato vuole così dare voce anche al cosiddetto “popolo delle partita IVA” che nel nostro Paese è non solo numeroso, ma in questi ultimi due anni, quelli della crisi, a causa di protezioni sociali carenti, per non dire assenti, si è trovato spesso in difficoltà. La Felsa-Cisl rappresenta infatti i collaboratori non standard, ovverosia quelli più esposti e quelli più a rischio nel mondo del lavoro; gli occupati con partita Iva, ma anche gli aticipici come ad esempio i collaboratori con contratto co.co.pro., potranno così avere non solo voce, ma anche la possibilità di acquisire un’identità professionale e sindacale, nonché servizi e tutele di natura contrattuale.
Un nuovo “patto fiscale”: la proposta della Cisl
Venerdì 27 novembre 2009 la Cisl scende in piazza per una manifestazione a carattere nazionale che la confederazione ha indetto per dedicare una giornata al confronto pubblico nelle province del nostro Paese. Per la manifestazione è stato messo a punto lo slogan “Insieme per un fisco più giusto, per un’Italia migliore: la Cisl contratta, unisce, propone“, con l’obiettivo di chiedere alle forze politiche ed al Governo la promozione di un nuovo “patto fiscale” che garantisca aiuti alle famiglie e meno tasse sia a carico dei pensionati, sia dei lavoratori. Quella del 27 novembre deve e sarà una giornata di confronto tra le rappresentanze dei datori di lavoro, il mondo delle associazioni e le forze politiche al fine di far presente come oramai il prelievo fiscale a carico di quei soggetti che le tasse le pagano sino in fondo, ovverosia i pensionati ed i lavoratori dipendenti, sia diventato insostenibile.