La scadenza dell’opzione per la trasparenza fiscale

 L’ultima settimana di dicembre e soprattutto del 2012 coincide con la scadenza che ha a che fare con una opzione molto particolare: si tratta, infatti, della comunicazione che va inoltrata alla nostra amministrazione finanziaria dell’opzione ricavabile da due articoli del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Tuir), vale a dire il 115 e il 116. Nello specifico, la materia contemplata è quella della trasparenza fiscale. I soggetti coinvolti in questo caso sono le società e gli enti che hanno deciso di optare per il relativo regime previsto appunto dal Dpr numero 917 del 1986 (“Approvazione del testo unico delle imposte sui redditi”). Ma cosa dicono di tanto importante questi due articoli del decreto?

Apertura Partite IVA a Maggio 2012

 L’apertura di Partite IVA in Italia è un dato interessante, anche se è necessaria una premessa importante per “leggere correttamente” l’analisi generale; nel mese di Maggio 2012 sono state aperte 47778 partite IVA, ovvero il 2,9% in più rispetto al mese precedente e solo lo 0.07% in più rispetto allo stesso mese dell’anno prima.

Cedolare secca: la disciplina delle case a uso foresteria

 Si è parlato tanto in questi giorni della cosiddetta cedolare secca sugli affitti, ma manca ancora un tassello per completare questo interessante quadro fiscale: si tratta delle case a uso foresteria e di quelle che vengono affittate a una società, a sua volta affittuaria. Cosa accade in queste ultime due ipotesi? Anzitutto, c’è da ricordare che l’inquilino non deve presentare un requisito soggettivo specifico, quindi esso può assumere le sembianze di una persona fisica, ma può anche essere una società o un’impresa. Quando la locazione si riferisce a una società che poi non utilizza in modo diretto l’immobile, ma lo affitta direttamente a uso residenziale a dei soggetti terzi, la cedolare secca non ha ragione di esistere, in quanto si tratta di una fattispecie per la quale essa va esclusa; l’Agenzia delle Entrate ancora non si è pronunciata a tal proposito, ma il motivo addotto per l’esclusione dovrebbe essere il mancato utilizzo del fabbricato come abitazione.

Italia vessata dalle tasse: l’evasione fiscale

 Gli ultimi dati Eurostat parlano chiaro: la tassazione vessa ancora l’Italia. La rilevazione si riferisce alla tassazione rispetto al PIL nel 2007. Il livello medio di tassazione nella Zona Euro è risultato pari al 40,4% e nell’Europa allargata al 39,8%. Il livello di tassazione é più alto in Belgio con una quota del 44% e in Italia e in Francia con una quota del 43,3%. Meno vessatorie la Germania con un peso medio del 39,5% e la Spagna con il 37,1%, ancor meno nel Regno Unito (36,3%).

La tassazione sul lavoro è il vero salasso all’italiana, la penisola è al primo posto con un tasso del 44%, seguita da Svezia (43,1%) e Belgio (42,3%). La media UE é invece del 34,4% e quella della Zona Euro del 34,3%.

IRPEF: caratteristiche e modalità di calcolo

 L’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) è una delle principali imposte italiane dirette, di tipo personale e progressivo. La norma di riferimento in questo senso è il D.P.R. del 22 dicembre 1986 n. 917, il cosiddetto Testo Unico delle imposte sui redditi, il quale individua in maniera chiara le categorie di persone che sono soggetti passivi dell’imposta: in base alla legge, sono assoggettati ad IRPEF le persone residenti in Italia (per i redditi prodotti in patria o all’estero), i non residenti (per i redditi prodotti in Italia), società di persone e società di capitali. Il presupposto dell’imposta, ovvero il fatto economico che, al suo verificarsi, fa sorgere l’obbligo tributario, è il possesso di redditi in denaro o natura: questi redditi possono essere fondiari, di capitale, di lavoro dipendente e autonomo, di impresa e redditi diversi.