Un sondaggio che ribadisce un sentimento diffuso e radicato nel tempo: secondo quanto accertato da Krls Network of Business per conto del celebre portale Contribuenti.it, il canone della Rai rappresenta la tassa maggiormente evasa dagli italiani. Un odio profondo nei confronti di un tributo che non è mai stato del tutto digerito, soprattutto per i continui e puntuali rincari. In pratica, sono state esaminate le sacche di evasione di cui sono protagoniste le famiglie del nostro paese e la quota relativa al canone ha raggiunto ben quarantuno punti percentuali.
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La tassa più odiata rimane il canone RAI
È inutile, possiamo girare e rigirare le carte come vogliamo, ma la tassa peggio digerita dallo stomaco (o forse più dalle tasche) degli italiani rimane il canone RAI. Sarà perchè il servizio offerto non é più gradito da accettare di dover pagare, sarà perchè arriva alla fine dell’anno proprio quando abbiamo già prosciugato la tredicesima… Un sondaggio realizzato dall’Ifel, il centro studi dell’Anci, l’associazione dei comuni, in collaborazione con l’istituto di rilevazioni Swg ha rilevato gli italiani non solo non considerano tutte le tasse allo stesso modo ma non le considerano tutte ugualmente ingiuste e soprattutto, per il 29,8% degli 8mila intervistati, nessun ente pubblico spende in maniera corretta il gettito derivante dai tributi.
Sisma giapponese: il paese può ripartire grazie al fisco
I sondaggi lasciano sempre il tempo che trovano, ma in molti casi possono anche fornire delle informazioni molto interessanti: è il caso dell’indagine che è stata condotta dopo un mese esatto dal terremoto che ha sconvolto diverse aree del Giappone, provocando danni e vittime. Gli orientamenti sono ben delineati e mettono in luce anche e soprattutto un interesse marcato nei confronti di tasse e imposte. Secondo il 38% dei giapponesi che sono stati coinvolti in tal senso, si potrebbe puntare a una pressione fiscale ancora più intensa, visto che questa fetta della popolazione sarebbe favorevole a una operazione simile, ma soltanto nel caso in cui il gettito di denaro ottenuto in questa maniera fosse poi sfruttato per finanziare adeguatamente la ricostruzione del paese. Un’altra buona fetta degli abitanti intervistati (il 31% per la precisione) è più propenso nei riguardi di una manovra di governo che sia improntata all’aumento tributario e alla contemporanea emissione di titoli obbligazionari.
Ryanair annuncia: niente tasse per i grassi
Continueranno quindi a volare in tutta tranquillità gli amanti della buona forchetta. Nelle ultime ore la decisione, Ryanair ha confermato in una nota:
Non si applicherà la tassa sui ‘grassi’ perche’ non c’e’ modo di incassarla senza sconvolgere il turnaround degli aerei di 25 minuti ed il check-in online.
Eppure ben più di 16.000 passeggeri hanno votato l’ultimo sondaggio online per spiegare come la compagnia aerea avrebbe dovuto far pagare ai passeggeri più grassi. A favore della tassa sono stati non pochi: il 46% dei votanti proponeva di far pagare a kg. per gli uomini che superano i 130 kg e per le donne che superano i 100 kg.