In linea con quanto preannunciato nelle scorse settimane dall’Amministrazione capitolina, a Roma i cittadini e le imprese non pagheranno più l’imposta sul valore aggiunto (Iva) sulla tariffa dei rifiuti urbani. A confermarlo è proprio il Comune di Roma dopo che, con 30 voti favorevoli, ed otto contrari, la Giunta della Capitale ha approvato il nuovo regolamento che da un lato cancella l’Iva al 10%, ma dall’altro stabilisce dei rincari pari al 9,8% per le utenze domestiche, e del 12,5% per quelle commerciali. A conti fatti, quindi, le utenze domestiche pagheranno all’incirca tanto quanto, mentre per le imprese scatta un rincaro del 2,5%. La cancellazione dell’IVA sulla bollette della Ta.Ri., lo ricordiamo, è legata alla sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito come la tariffa rifiuti abbia una valenza tributaria e non tariffaria, ragion per cui, se due più due fa quattro, l’Iva al 10% applicata sulla tassa è illegittima.
spazzatura
Tariffa rifiuti 2010: a Roma è senza Iva
Arrivano due buone notizie per i cittadini residenti nella Capitale. Il Comune di Roma, infatti, ha reso noto che a valere sul 2010 l’Ama non applicherà a carico dei contribuenti l’imposta sul valore aggiunto (Iva) sulla Ta.Ri. la Tariffa Rifiuti; inoltre la tariffa applicata quest’anno per le utenze domestiche non subirà aumenti e quindi rimarrà invariata rispetto a quella pagata negli anni scorsi dai cittadini. Questo è quanto nello specifico, su proposta di Maurizio Leo, assessore al Bilancio della Capitale, ha approvato la Giunta del Comune di Roma attraverso l’approvazione di tre delibere, di cui una di queste riguarda proprio il piano finanziario che definisce i costi della Tariffa Rifiuti. L’eliminazione dell‘Iva a carico dei cittadini e delle imprese sulle fatture della tariffa rifiuti è stato deciso a seguito della sentenza della Corte Costituzionale dei mesi scorsi che ha stabilito per la Ta.Ri. una natura tributaria e non tariffaria; l’Ama continuerà ad applicare l’Iva, ma questa imposta diventerà a carico del Comune di Roma in tutto e per tutto una componente del costo del servizio.
Concorso a Torino: vinci 5 anni di Tarsu gratis
Siete fotografi nati? E desiderate anche risparmiare sulla Tarsu? Vi state chiedendo cosa abbia a che fare l’arte della fotografia con la spazzatura. Apparentemente nulla, ma se vi menzioniamo il “Progetto Cartesio” forse qualcuno potrebbe iniziare a capire.
Il progetto compie 15 anni e per festeggiare questo compleanno la cooperativa sociale Arcobaleno ha indetto un concorso fotografico dal titolo “Il cuore giallo della città” . Chi scatterà la miglior fotografia del cestino per la carta (di quelli recuperati porta a porta per conto dell’Amiat), vincerà ben euro, quasi cinque anni di tassa rifiuti gratis.
Usa: una tassa contro il cibo spazzatura
Junk food o cibo-spazzatura, gli esempi sono tanti: patatine fritte, dolciumi ripieni di creme e cremine, salse come ketchup e senape, mega hamburger ripieni di tutto di più e òla lista potrebbe continuare all’infinito. Piu’ della meta’ dei cittadini statunitensi, secondo quanto rivelato da un sondaggio pubblicato Los Angeles Times, ha detto di essere favorevole a una tassa sul cibo di cui sopra. Alla stessa domanda in aprile aveva risposto di si’ il 53%, il consenso su un’eventuale tassa sulle bibite gassate e’ cresciuto dal 46% al 53%.
Uno studio appena pubblicato dall’Urban Institute di Washington, sostiene che la tassa e’ necessaria per poter combattere l’obesita’ chati ma soprattutto l’America. Ogni anno infatti l’eccessivo peso miete 100 mila vittime l’anno e ha costi sanitari di ben 200 miliardi di dollari.
L’ obesità è un fattore di rischio per la salute, tipica delle società del benessere. Gli obesi hanno una massa di tessuto adiposo eccessiva, con indice di massa corporea maggiore di 30. Questo status aumenta la possibilità di disfunzioni cardiocircolatorie, diabete, problemi alle articolazioni, ictus e sindrome da apnea notturna.