Tassa sui migranti: 200 euro per rinnovare il permesso di soggiorno

 Duecento euro per rinnovare il permesso di soggiorno. Finora la somma dovuta ammontava a ottanta euro. Da quest’anno però gli stranieri residenti in Italia dovranno sborsare di più, con il gettito ricavato si finanzieranno i rimpatri degli irregolari. Il cosiddetto “Fondo rimpatri”, quello utilizzato per rimandare in patria i migranti che arrivano in modo irregolare: solo una metà sarà destinata a questo fondo, l’altro 50% andrà al Viminale per spese di ordine pubblico e sicurezza e per finanziare gli sportelli unici e l’integrazione. Dal 30 gennaio prossimo la norma firmata a ottobre 2011 dagli allora ministri dell’Interno Roberto Maroni e dell’Economia Giulio Tremonti, il nome esatto é “contributo per il rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno” e l’importo non é fisso ma varia in base alla durata del permesso.

Come regolarizzare colf e badanti

 Arriva finalmente la possibilità di regolarizzare il badante con una sanatoria. Ogni famiglia che vorrà regolarizzare il rapporto di lavoro dovrà pagare 500 euro che sanano il lavoro clandestino dal 1° aprile al 30 giugno così come chiesto dalla legge 102. A partire da oggi fino al 30 settembrepotrete recarvi alla posta, alla banca oppure online, attraverso l’agenzia delle Entrate, con il modello F24 potrete procedere alla regolarizzazione.

La presentazione del modello F24 é quindi disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate dove troverete tutte le specifiche istruzioni ed esempi di compilazione. I codici da indicare per il pagamento sono RINT per la regolarizzazione di lavoratori italiani e comunitari e REXT per i lavoratori extracomunitari. Nel nuovo campo ”elementi identificativi” dovrete indicare il codice fiscale del lavoratore o almeno i primi 17 caratteri del numero di un valido documento di identita’.

Partita Iva: aumentano quelle aperte da stranieri

 Gli stranieri vantano uno spirito imprenditoriale che non ha nulla da invidiare agli italiani. In base ad un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese 2008, 2007 e 2000, relativi alle imprese individuali, la Lombardia vanta partite iva da tutto il mondo: primi risultano gli egiziani (sono 6.562), poi i rumeni (6.248), i marocchini (6.036), i cinesi (5.686) e gli albanesi (4.637). In soli dieci anni sono triplicate le imprese straniere. Sono infatti circa 54 mila gli imprenditori stranieri in Lombardia nel 2008: cinesi a Brescia e Mantova, egiziani a Milano, marocchini a Bergamo, rumeni a Brescia, Pavia e Cremona, albanesi a Varese.

Martedì scorso durante l’incontro sugli immigrati imprenditori “I colori del mondo”, promosso da Acli, associazioni e comunità straniere di Varese e provincia, gli imprenditori stranieri e non hanno potuto assistere ad una tavola rotonda dedicata agli immigrati imprenditori in Italia. Tuttavia durante l’incontro é emerso un altro dato: tra le “partite IVA straniere” a volte si nascondono forme di lavoro subordinato. Qualcuno, per evitare di assumere lo straniero preferisce che quest’ultimo apra partita Iva e sia del tutto indipendente.

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