Tasse introdotte nel decreto sulle semplificazioni fiscali

 L’aumento della pressione fiscale in Italia costringe a rivedere i conti nelle famiglie più numerose e con reddito più basso, ma visto che ci troviamo in tempi di crisi è quasi d’obbligo accettare (quasi) tutto quello che viene proposto, visto che le casse dello Stato necessitano di una revisione totale dopo anni di politiche sbagliate che ci sono quasi costate un default (non ancora del tutto scongiurato).

Con il decreto sulle semplificazioni fiscali si arriva a mettere mano anche ai conti deposito; questi sono generalmente di due tipi (liberi o vincolati) e rappresentano una semplicissima forma di investimento. La novità del Governo è in sostanza volta ad eliminare il tetto massimo dell’imposta sul conto deposito che ora è ferma a 1200 euro; ad esserne colpiti ovviamente sono i capitali più grandi che fino a questo momento beneficiavano di un tetto piuttosto ridotto.

Tassa su bond stranieri 2012

 Nel momento in cui un investitore privato si trova direttamente o indirettamente di fronte a della liquidità da allocare per il suo portafoglio titoli è inevitabile che questi possa considerare la possibilità di investire sui mercati esteri. La globalizzazione della finanza e la riduzione delle distanze avviata con la diffusione di internet ha permesso che Piazze oltre gli oceani possano essere controllate con pochi click in tempo reale. Questione di qualche decimo di secondo ed i titoli di Stati lontani possono essere comprati o venduti al meglio e se questo non bastasse la stessa Borsa Italiana propone propone prodotti che replicano l’andamento di mercati distanti.

Mentre in quest’ultimo caso non vi sono dubbi di sorta, visto che si negozia direttamente sui prodotti Italiani, per quanto riguarda l’azione diretta sui mercati esteri la questione della tassazione è ancora oscura per i più.

Tassa su BTP 2012

 La tassazione degli investimenti ha due “scaglioni” ben diversi per lo Stato Italiano; il primo riguarda gli investimenti azionari e in derivati (o meglio, tutto quello che non sono titoli di Stato) ed è pari ad un’aliquota del 20% sul capital gain. Per quanto riguarda invece i titoli di Stato Italiani la ritenuta sui guadagni è pari al 12.5% e viene corrisposta in automatico al conseguimento dei guadagni e quindi ad investimento concluso.

L’aliquota del 12.5% interessa tutte le emissioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze (BOT, BTP, CTZ, CCT) ed è il risultato delle ultime disposizioni in merito che hanno rivisto al rialzo l’aliquota per gli altri investimenti (che prima era uguale al 12.5% dei titoli di Stato).

Tassa su investimenti in borsa 2012

 Quanto ci costano gli investimenti nel 2012? In un momento di timida ripresa come è quello che stiamo attraversando ora è lecito pensare di investire, finalmente, i risparmi che si spera non diventeranno necessari nei prossimi anni per le famiglie Italiane. Con il clima positivo che si sta instaurando a Piazza Affari ha inizio lo stock picking ma bisogna pensare fin da subito quanto ci costa guadagnare in azioni Italiane.

Dopo l’ondata di tasse proposte dal Governo Monti è lecito fare un attimo i conti prima di buttarsi sul mercato credendo che sia facile guadagnare e grazie alle informazioni di seguito potremo capire quale sarà il guadagno reale di un qualsiasi investimento. Innanzitutto gli investimenti andati a buon fine (quindi finiti con una situazione positiva, di profitto) generano capital gain. Di seguito la descrizione del Capital Gain direttamente da Wikipedia: