Le tasse sul turismo generano polemiche

 Non voluta da molti operatori nel settore, è però stata applicata in molte città d’Italia. Stiamo parlando della tassa di soggiorno, balzello che i turisti sono costretti a pagare all’albergatore, il quale é considerato sostituto d’imposta, obbligato dunque a pagare, e in tempi brevi, anche in caso di mancato o di ritardato pagamento del cliente. Le tariffe variano da città a città e per una notte si può sborsare fino a 5 euro. Dobbiamo ammettere però che con questa tassa di soggiorno l’Italia non farebbe altro che allinearsi alle altri grandi città europee e internazionali.

Tassa di soggiorno in arrivo a Venezia

 Venezia é una città già piuttosto cara. Chi si è recato per un week end o per una vacanza più lunga avrà potuto notare come il costo di una semplice margherita in alcuni ristoranti sia pari quasi a 10 volte quello in un normale paesino di provincia. A partire da oggi però sembra che Venezia sarà un pò più cara: si dovrà infatti pagare la tassa di soggiorno se si pernotta nella città lagunare. Gli alberghi della splendida città non sono certamente low cost, ma questo ulteriore balzello potrebbe portare i vacanzieri a decidere di dormire nelle aree limitrofe.

Evasione fiscale: é la cultura a dover cambiare

 È l’affermazione del presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, che commenta alcuni dati preoccupanti: dai 205 controlli effettuati tra giugno e agosto in strutture ricettive dalla Guardia di finanza sono emerse 178 mancate emissioni di ricevute fiscali; le 150 mancate emissioni di scontrini fiscali da parte di alberghi, pubblici esercizi e ristoranti nel week end ferragostano. In questo periodo le Fiamme Gialle si concentrano soprattutto sulle attività balneari perché spesso in questo settore c’è un’evasione più elevata. Cresce così l’evasione fiscale in Italia che si conferma primatista europeo con il 51,1% del reddito imponibile non dichiarato.

Tassa di soggiorno: alberghi pronti allo sciopero

 Nel nostro Paese è in stato di agitazione una categoria economica che, al contrario ad esempio dei benzinai, non è solita proclamare scioperi o annunciare delle vere e proprie “serrate”. Eppure gli albergatori, in accordo con quanto deciso dal Consiglio Direttivo della Federalberghi-Confturismo, hanno annunciato lo stato di agitazione per protestare contro una misura inserita nel cosiddetto federalismo fiscale municipale. Al centro della questione c’è la possibilità che nel nostro Paese, su scala nazionale, venga introdotta la cosiddetta tassa di soggiorno che andrebbe a mettere sotto pressione un settore come quello del turismo che negli ultimi tre anni ha dovuto far fronte al calo dei consumi e delle spese per le vacanze da parte degli italiani. Quella che Federalberghi-Confturismo bolla come una “sciagurata ipotesi vessatoria nei confronti dei consumatori italiani e stranieri“, potrebbe così portare ad uno sciopero il 17 marzo, giorno in corrispondenza del quale è stata dichiarata la Festa Nazionale per la celebrazione dell’Unità d’Italia.

Tassa di soggiorno estesa a tutti i comuni

 Nuova ipotesi per la tassa di soggiorno, che dovrebbe essere estesa a tutti i comuni e non limitata ai capoluoghi. La proposta sarà sottoposta al «sì» dei sindaci. Finora infatti la tassa di soggiorno é stata limitata ai capoluoghi, finora applicata a Udine ma non a Lignano Sabbiadoro, a Lucca, ma non nella cittadina turistica di Viareggio, a Messina ma non a Taormina. Il federalismo fiscale municipale porta così di nuovo alla luce la tassa di soggiorno, un dazio datato 1910, soppresso nel 1989 che però in situazioni economiche non facili, torna alla ribalta per iniettare liquidità nelle casse dei comuni.

A Belluno una tassa per i picnic

 Sole, parco, tempo libero… gli ingredienti giusti per un bel picnic! E un po’ di soldi anche, per pagare la tassa. La propone il sindaco di Calalzo, una tassa di pochi euro per i frequentatori delle aree picnic attrezzate anche per proteggere l’ambiente dai “disastri” del turismo sulle Dolomiti. Il sindaco Luca De Carlo, stanco da quello che definisce “un turismo mordi e fuggi, di cui la provincia non ha più bisogno, vuole dire basta al “tutto gratis” che alla fine lascia solo rifiuti e danni all’ambiente.

Roma: alla tassa sul turismo i commercianti dicono no

 Chi vorrà vedere Roma dovrà pagare. E non si tratta delle spese di albergo o di vitto per la vacanza, ma di una vera e propria tassa ‘di soggiorno’. Relativamente bassa (10 euro appena) per i turisti che affollano la città eterna. Il Governo ha pensato a questa tassa come misura per aiutare il debito di Roma. Se sarà approvata, sarà imposta ai turisti che alloggiano negli alberghi romani. La tassa é favorita da chi nota il fatto che Roma ospiti milioni di visitatori l’anno comportando per la città costi vari per mantenere la pulizia e la manutenione delle strade.

La tassa di soggiorno sarà progressiva, massimo 10 euro per l’extralusso – sottolinea Gianni Alemanno, il sindaco – . Ci sarà una parte di interventi a nostra disponibilità per mettere in equilibrio il bilancio. Avremo una serie di facoltà del Comune per fare tagli e mettere delle tasse che gravi sui turismi ma non sui cittadini.

Una tassa sul verde per tutelare l’ambiente

 I turisti di Acciaroli in provincia di Salerno avranno un altro balzello da pagare, ma probabilmente lo pagheranno anche volentieri. Stiamo parlando della «tassa sul verde»: una delle novità della prossima estate lanciata dal Comune di Pollica-Acciaroli, località di mare tra le dieci più belle d’Italia. Lo annuncia direttamente Angelo Vassallo, primo cittadino della località. Il sindaco lancia l’iniziativa una ‘tassa sul verde’ per i turisti di Acciaroli: il contributo servirà per l’acquisto e la messa a dimora di piante autoctone che andranno a rendere ancor più meraviglioso il paesaggio a cui assistono cittadini e turisti.

Il contributo obbligatorio servirà per l’acquisto e la messa a dimora di piante autoctone che andranno a rinverdire il tratto costiero comunale – sottolinea Vassallo -. Chiediamo ai nostri turisti di contribuire, con una spesa irrisoria, a rendere Pollica-Acciaroli sempre più bella e sempre più verde. Ogni anno decine di migliaia di visitatori provenienti da tutta Europa, con le proprie auto, incidono in maniera determinante sull’aumento di emissioni inquinanti nel nostro territorio. È giusto che, in qualche modo, contribuiscano anche a riparare il danno.

Turismo: per Ryanair occorre abbassare tasse aeroportuali

 Il turismo combatte e batte la crisi. Questa la valutazione del ministro Michela Vittoria Brambilla, secondo cui l’Italia ha una posizione piu’ favorevole del resto d’Europa.

I buoni risultati del settore – ha affermato il ministro – sono da attribuire alla montagna per i primi tre mesi dell’anno, per agosto al mare e alla politica promozionale degli hotel e per l’autunno alla ripresa del turismo business e commerciale nel nord el Paese.

Ma si può fare di più: tasse aeroportuali basse permettono di far scendere le tariffe di viaggio, lo afferma da Ryanair, il proprio direttore generale, Michael Cawley, che ne parla davanti alla commissione Trasporti della Camera dei deputati.

Il governo delle Maldive introduce una nuova tassa ambientale

 Si può parlare a ragione di “svolta verde” per le Maldive: l’arcipelago dell’Oceano Indiano ha infatti deciso di istituire una vera e propria tassa ambientale, che consiste nel pagamento di 3 dollari al giorno da parte dei circa 700.000 turisti che ogni anno puntualmente vi fanno visita. Il progetto rientra nell’ambizioso programma messo a punto dal presidente Mohammed Nasheed, il quale già da tempo ha promesso di far diventare le Maldive il primo paese al mondo con emissioni zero per quel che riguarda l’anidride carbonica. La legge su questa nuova normativa verde dovrà ora passare al vaglio del Parlamento, ma le intenzioni sono comunque ben chiare: il governo mira infatti ad ottenere circa 6,3 miliardi di dollari ogni anno dalle riscossioni del tributo in questione, una misura ritenuta fondamentale per fronteggiare adeguatamente la crisi economica. La tassa delle Maldive verrà sostanzialmente applicata su tutti quei turisti che vanno a utilizzare i villaggi, anche perché la minaccia dell’innalzamento del livello del mare è sempre più incombente. Bisogna ricordare, tra l’altro, che l’economia maldiviana ha un valore di circa 850 milioni di dollari.

 

Sui turisti incombe la tassa di soggiorno

 Più turisti e più spese. Lo sviluppo del turismo ha positive conseguenze sull’occupazione ed anche sul Pil di un Paese, ma rende inevitabilmente necessari una serie di servizi. Ecco quindi che si profila un aumento fisiologico delle spese che l’amministrazione deve affrontare in termini di servizi.

Così il governo pensa a una tassa sul turismo, che probabilmente non si chiamerà così ma si tratterà comunque di un contributo che il turista dovrà pagare per soggiornare nel Belpaese. Probabilmente il turista sarà inoltre ignaro della tassa poichè questa sarà inclusa nel costo dell’alloggio e dovrebbe variare in base alle stelle dell’hotel (da uno a cinque euro al giorno).

Turisti: tassa sull’informazione a Bolzano

 A Prato Isarco in provincia di Bolzano ristoratori e baristi si dicono esasperati a causa dei turisti. Ma come, potrebbe obiettare qualcuno, i turisti sono il “pane” di costoro, l’albero da cui cogliere il frutto del loro guadagno. Sicuramente, ma quando la maleducazione é troppa, allora occorre prende dei rimedi.

Da quando abbiamo scritto sulla lavagna con un bel gessetto che le informazioni costano 0,50 cent, i turisti ci lasciano in pace – affermano dal Bar Bistrò centrale di Prato Isarco -. E non venite a dirci che siamo scorbutici e scontrosi perchè non è vero. La nostra è esasperazione pura. A Ferragosto poi, è stato allucinante. Siamo esasperati da chi accosta con la macchina e poi col finestrino abbassato si mette ad urlare a squarciagola per chiedere informazioni e mai nessuno che scenda per una consumazione o che magari ringrazi prima di accelerare.

Turismo in Spagna: più passeggeri, meno tasse

 Il turismo in Spagna è un’attività estremamente sviluppata, seconda solo alla Francia, grazie alle numerose opere d’arte, la cultura, la cucina, il clima, la gente e la “movida” (la celebre vita notturna madrilena). La partenza per la Spagna rappresenta un viaggio non solo di cultura ma di ampio divertimento, di relax grazie al clima splendido per godersi il mare (i periodi migliori sono l’autunno e la primavera); tutto ciò fa della Spagna una delle più belle e interessanti città da visitare in tutto il nostro continente.

La crisi economica però non ha risparmiato neanche la vita spagnola. Il settore del turismo rappresenta circa l’11 per cento dei posti di lavoro in Spagna e del PIL: nel primo trimestre del 2009 gli arrivi turistici sono diminuiti del 16,3 per cento posizionandosi a 8,9 milioni di turisti. Un duro colpo quindi per un Paese che deve la sua economia proprio ai turisti che ogni anno si recano in questo posto meraviglioso.

Turismo: cancellazione tassa di soggiorno in Sardegna

Riteniamo che la tassa di soggiorno sia stata un grande successo là dove è stata applicata. Nel comune di Villasimius sono stati raccolti 500mila euro che sono andati per la gran parte a piccole cooperative locali che si occupano di pulizia delle spiagge, servizi ambientali o intrattenimento dei turisti. Insomma, è un’imposta che crea reddito.

Così difendeva la tassa di soggiorno Chicco Porcu, consigliere regionale del Partito democratico.

Roberto Capelli dell’Udc sin da subito a sfavore: