La Commissione Europea ha tolto i veli a una nuova serie di proposte che hanno come obiettivo principale quello di rafforzare il più possibile il pacchetto normativo dell’UE che ha lo scopo di combattere nella maniera più efficace possibile il riciclaggio di soldi, così come tutti quei soldi che finiscono per supportare il terrorismo e le mafie.
Ue
Tobin tax: molti Stati europei contrari alla tassa
Tiene banco ancora una volta la tobin tax che molto probabilmente verrà modificata rispetto ai
Pronto il decreto salva infrazioni
Dopo i famosi decreto sviluppo e decreti salva Italia e Cresci Italia fa ora la
Fiscal Compact per puntare sulla crescita
È necessaria una regolamentazione fiscale comune. Almeno secondo il professor Monti, che da qualche mese siede sulla poltrona da premier del nostro Paese. Il via libera a nuove regole di bilancio, il cosiddetto fiscal compact, ripristinera’ la fiducia nella zona euro: é d’accordo con Monti il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. Secondo il ministro é importante consolidare i bilanci per risolvere la crisi del debito della zona euro. Monti non esclude che la stessa BCE, dopo l’accordo sul fiscal compact, ne trarrà vantaggi e si sentirà più “rilassata”. Se l’obiettivo dichiarato è dotare l’Unione di un più solido pilastro economico, secondo il nostro governatore, le norme con disposizioni per la crescita e la competitività rafforzeranno l’integrazione economica.
Tasse ecologiche per 41 miliardi, ma solo 1,1% va alla tutela ambiente
Gli italiani pagano ogni anno 41,29 miliardi di euro in tasse ecologiche ma solo l’1,1% di questa percentuale pagata dagli italiani viene speso per la protezione dell’ambiente (dati Cgia Associazione artigiani piccole medie imprese) di Mestre. L’associazione sottolinea che questa serie di tasse e imposte ambientali che grava sugli italiani è lunghissima e pesano soprattutto su energia, trasporti ed inquinamento. La Commissione europea inoltre sta lavorando per definire le regole di base per colpire i possessori di veicoli, come sempre il presupposto sarà quello che chi inquina pagherà di più.
Bini Smaghi: non è il momento di tassare le banche
Non c’e’ unanimita’ tra i 27 ministri finanziari dell’Unione europea sul prelievo sulle banche che dovrebbe finanziare il fondo anticrisi, c’è chi dice sì alla tassa, ma diverse sono le posizioni sulle modalita’ applicative. La Banca centrale europea ha voluto ieri lanciare un messaggio, subito dopo un vertice governativo a Bruxelles: le prime proposte per rafforzare il Patto di Stabilità non sono sufficienti e vanno rese più stringenti, inoltre é fuori luogo la possibilità di introdurre nuove tasse sulle banche in un momento in cui le istituzioni finanziarie sono chiamate a nuove e urgenti ricapitalizzazioni.
Tassa sulle banche all’insegna della flessibilità
I leader Ue hanno raggiunto l’intesa sull’introduzione di una tassa sulle banche, ma sarà ogni singolo Paese a decidere i criteri. Le banche subiranno un prelievo affinchè contribuiscano al costo della crisi. Bisogna tassare chi ha messo a rischio il mercato, come sostiene la cancelliera tedesca Angela Merkel, mostrando il suo favore all’idea sia di una tassa sulle banche sia di una tassa sulle transazioni finanziarie. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha chiarito nei giorni scorsi la posizione italiana all’indomani del consiglio europeo dei capi di stato e di governo e ha mostrato di non essere contrario al “principio” di tassare il sistema bancario per accantonare risorse in un fondo.
Sardegna: illegittima tassa sul lusso
La Sardegna si ribella alle tasse sul lusso, la Finanziaria della Giunta presieduta da Ugo Cappellaci cerca invece di incentivare l’economia e il turismo dell’isola. Le tasse sul lusso riscosse dalla Sardegna tra il 2006 e il 2008 sono illegittime. Jet e yacht privati che si apprestavano a soggiornare in uno dei luoghi più mondani d’Italia non dovranno più pagare durante il periodo estivo. L’ex governatore Renato Soru si era battutto perchè si applicasse la tassa, ma fu subito abolita dal suo successore Ugo Cappellacci.
Cappellacci ha avuto infatti l’Ue dalla sua parte: la tassa è stata giudicata contraria ai principi della libera prestazione di servizi e della libera concorrenza dall’avvocatura generale della Corte di giustizia europea nella persona di Juliane Kokott.