Tasse automobilistiche: ancora sette giorni per il versamento

 Manca soltanto una settimana al termine del mese di febbraio e proprio fra sette giorni scadrà anche un importante adempimento relativo al fisco: si tratta, nello specifico, del versamento della tassa per le autovetture e gli autoveicoli a cosiddetto uso promiscuo (il tipico esempio è fornito dalle macchine aziendali), più precisamente quei mezzi che vantano una potenza fiscale maggiore ai nove cavalli vapore, nell’ipotesi di una immatricolazione che è avvenuta fino al 31 dicembre del 1997. Tale scadenza tributaria, comunque, è valida anche per quei veicoli che invece raggiungono una potenza di tipo effettivo superiore ai 35 chilowatt (oppure 47 cavalli vapore), con un termine relativo all’immatricolazione identico a quello appena citato e il cui precedente versamento è scaduto a gennaio.

Fringe benefit: nuovo anno e nuove tabelle dei costi

 Il fringe benefit è già a conoscenza dei propri valori per quel che concerne il nuovo anno che si appresta a cominciare: la retribuzione in natura che spetta in alcuni casi particolari ai dipendenti beneficerà infatti delle tabelle elaborate dall’Aci in merito ai costi chilometrici di esercizio per il 2011, un provvedimento che è stato reso noto, tra l’altro, dalla Gazzetta Ufficiale di due giorni fa. L’obiettivo, in questo caso, è quello di determinare in maniera precisa l’imponibile fiscale e della previdenza in relazione ai veicoli aziendali messi a disposizione dei collaboratori per l’uso di tipo promiscuo, vale a dire sia per esigenze personali che lavorative. Le regole forfetarie, invece, si trovano tutte all’interno del Testo Unico sulle Imposte sui Redditi, norme che formano appunto il reddito da lavoro dipendente; volendo essere più precisi, il fringe benefit ammonta al 30% dell’importo corrispondente a una percorrenza di circa quindicimila chilometri, un totale che viene calcolato al netto degli importi che sono stati trattenuti.

Enti religiosi: l’attività commerciale esclude i benefici fiscali

 La Commissione Tributaria Provinciale di Verbania ha introdotto una novità fiscale molto importante per quel che concerne gli enti religiosi e il loro relativo trattamento: in base a quanto disposto dalla sentenza numero 42 di quest’anno, infatti, un fabbricato che viene utilizzato da una comunità religiosa e in cui convivono sia le attività di culto che quelle di stampo commerciale, non è esente dal versamento dell’Ici, soprattutto quando si tratta di un immobile adibito a casa per ferie. La decisione della commissione si era resa necessaria alla luce della diatriba che aveva coinvolto il comune di Verbania, appunto, e un istituto religioso, visto che veniva messa in dubbio la validità del beneficio fiscale espressamente richiesto in tal caso. Secondo l’ente in questione, la commercialità delle attività non sussisteva, più che altro si trattava di servizi assistenziali senza alcun fine di lucro. Il ricorso è stato però rigettato: in effetti, l’istituto veniva sfruttato nel periodo di ferie come casa di accoglienza, rivolto a un pubblico senza alcuna particolare distinzione e con la frequente richiesta di somme di denaro per la fruizione dei servizi.